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Il Latte Dolce in silenzio verso la serie D, il ds Fantoni: «Nessuno pronuncia la parolina magica, ci aspettano 10 finali e sarà durissima»
«La squadra va alla grande, zitta per scaramanzia»

Il Latte Dolce in silenzio verso la serie D, il ds Fantoni: «Nessuno pronuncia la parolina magica, ci aspettano 10 finali e sarà durissima»

Più continua a mietere successi e più sta zitto. Il Latte Dolce vince ininterrottamente da due mesi e persiste nella linea del silenzio, né il tecnico Massimiliano Paba e nemmeno i giocatori biancazzurri commentano i continui successi sul campo che hanno proiettato i sassaresi in testa alla classifica di Eccellenza con 6 punti di vantaggio su Atletico Uri e San Teodoro. Le uniche avversarie ancora in grado di interrompere la marcia trionfale di Giacomo Cocco e compagni che hanno perso solamente la gara d'esordio a Calangianus e infilato ben 19 risultati utili di fila. Perciò, i segreti di questa straordinaria stagione del Latte Dolce li racconta chi poi ha costruito, con un budget ulteriormente ridotto, questo bel giocattolo. «Il silenzio stampa è nato per caso - dice il direttore sportivo Adriano Fantoni - dopo il pareggio di Tonara dello scorso 29 novembre, per qualche equivoco dovuto ad alcuni articoli non piaciuti alla squadra e al tecnico che hanno così deciso di cucirsi la bocca. Ora è diventato un atto scaramantico, sta portando bene, e staff tecnico e giocatori hanno demandato al sottoscritto e a qualche altro dirigente di tenere i rapporti con la stampa». Un silenzio che non rende completo merito ai grandi risultati ottenuti sul campo. «Come società - ammette Fantoni - avremmo voluto dare luce e vetrina ai giovani che stanno facendo davvero bene e, infatti, mi dispiace non tanto per i "grandi" del gruppo che in carriera hanno già avuto i loro momenti di visibilità quanto per i ragazzini che, in queste settimane, vedono magari altri giocatori della loro età venire alla ribalta. Ma tutti sono assolutamente allineati e finché arrivano i risultati va tutto bene».  

 

Il ds Adriano Fantoni, l'esultanza di Stefano Mereu e Andrea UsaiDomenica scorsa col Ghilarza è arrivata una vittoria netta, un 4-0 sorprendente visto il valore dell'avversario

«Siamo partiti un po' contratti, non riuscivamo a ripartire e loro hanno avuto una grande occasione per segnare con lo sgusciante Piras, sul bel traversone di Cordeddu. Io ho visto la palla dentro ma Garau l'ha tolta da campione smanacciandola in angolo, con un portiere normale ci stava subire il gol. Lì ci siamo svegliati e sbloccati, abbiamo iniziato a macinare gioco e, in questo momento, quando mandiamo a memoria i movimenti facciamo venire il mal di testa agli avversari. Temevamo un po' la situazione per le assenze di Chessa e Cocco in difesa ma tutti hanno fatto il proprio dovere ed è andata benissimo contro un avversario forte e composto da giocatori di categoria superiore»

Una conferma dopo l'importante successo nello scontro diretto in casa dell'Atletico Uri

«Uno spettacolo per la bellissima cornice di pubblico che nemmeno in serie D vedi. La partita non è stata tanto bella ma molto tattica, tra due squadre che si rispettavano. Non era facile, specie dopo essere passati in svantaggio al 1', per fortuna sono arrivati tre punti al 95' ma sarebbe andata bene anche con un pareggio»

Che insidie nasconde la gara di Monastir, tra l'altro prima vostra trasferta nel Cagliaritano?

«Una partita difficilissima, all'andata ho visto una squadra molto tecnica, di qualità che per una serie di vicissitudini, compresa quella dell'allenatore con l'arrivo di Scotto e il ritorno di Spini, gli infortuni che hanno tenuto fuori Fanni, Porcu o ritardato il rientro in campo di Garau, l'hanno un po' frenata in classifica. A me piace come gioca al calcio, la Kosmoto ha delle caratteristiche tecniche importanti, non conosco quelle caratteriali ma è reduce da 7 punti in tre gare, in lotta per evitare i playout e venderà carissima la pelle»

Vi mancherà Luca Ruggiu, l'uomo in più in questa striscia di 8 vittorie nella quali ha segnato 9 gol?

«Infatti per questa squalifica ho le scatole girate, perché è in una condizione fisica e mentale fantastica. I gol li ha sempre fatti, è bravo negli inserimenti, ce li ha nel dna quasi meglio anche di un attaccante. Poi fa bene la fase difensiva, recupera un'infinità di palloni, è un centrocampista completo. Probabilmente è nel suo anno migliore in assoluto ma in termini di prestazione, perché i gol sono solo una ciliegina al suo strepitoso campionato» 

Fantoni teso e dietro capitan CoccoCome si sta preparando la squadra a questa lunga volata per la vittoria del campionato?

«Noi sappiamo che ci aspettano 10 finali per un obiettivo importante da raggiungere, 10 partite dove basta un niente per "svirgolare" anche perché fa piacere a tutti sgambettare la capolista. Ma la squadra è carica il giusto, non ha pressioni perché nessuno ha mai sbandierato chissà quai propositi bellicosi o le ha chiesto di vincere anche se poi i giocatori si rendono conto che stanno facendo una qualcosa di magico. Scherzando, ho detto loro che ci vorrebbero almeno altre 8 vittorie e 2 pareggi...»

Così sareste aritmeticamente irraggiungibili per Atletico Uri e San Teodoro

«Ma non è per niente facile, in ogni giornata tutti ci aspettano e sono pronti a fare la gara della vita. Il campionato è difficile, non ci sono squadre serene, siamo quasi a metà del girone di ritorno e tutte inseguono ancora un obiettivo, o sono in lotta per vincere il campionato e i playoff o sono impegnate per evitare i playout. Alla squadra stiamo predicando che non ci aspettiamo regali da nessuno, ci stiamo giocando un qualcosa di importante, ma nessuno pronuncia la parolina magica, ci sono ancora 30 punti in palio e siamo in tre che lottiamo per il primo posto, le altre sono troppo distanti»

Latte Dolce primo in tutto, come punti (49), numero vittorie (15), gol fatti (53) e gol subiti (12). Perché non dovreste vincere voi? 

«Perché non siamo i soli ad ambire a vincere ma in tre. Sino a metà campionato c'era l'Atletico Uri in testa, stava dominando e aveva 6 punti di vantaggio, ha bucato due gare di fila ed è stata risucchiata da noi e San Teodoro. Dietro l'angolo c'è sempre la buccia di banana, tutt'e tre stiamo facendo un campionato incredibile, in una situazione normale con questi risultati chi è davanti avrebbe dovuto avere 10 punti di distanza, nessuno molla di un centimetro e se finisse oggi il campionato non ci sarebbero nemmeno le semifinali playoff ma si andrebbe direttamente alla finale regionale. Si avrà un quadro più completo nella prima settimana di marzo, dopo il prossimo blocco di cinque partite. Guardando in casa nostra, dopo Monastir abbiamo il delicato scontro diretto con il San Teodoro, poi saremo a Cagliari contro la Ferrini, un avversario senza pressioni e consapevole che sta facendo una grande stagione, successivamente ospitiamo un Valledoria in piena lotta salvezza e poi andremo a Tergu che ha l'obiettivo di conquistare i playoff. Ci vuole massima concentrazione»

Fantoni con il tecnico PabaL'anno scorso il Latte Dolce ha chiuso la stagione regolare al quarto posto: il Muravera ha vinto, il Castiadas è stato ripescato e il Ploaghe si è disfatto, era dunque scontato che avreste dovuto primeggiare voi?

«Assolutamente no, perché ogni anno spunta una novità o c'è chi vuole decisamente migliorare la stagione precedente. L'Atletico Uri è matricola solo perché arriva dalla Promozione ma è composta da elementi di esperienza e categoria superiore come Borrotzu, Tedde, Piras, Puddu, Piredda, tutti dalle qualità tecniche importanti. Se poi guardiamo il San Teodoro, nella griglia dei "grandi" anche lì c'è assolutamente qualità, a partire dal portiere Corsi per finire al nostro ex Sias, passando per Farina, Varrucciu, Del Soldato, Lepore e Ibba. Sono le nostre due antagoniste, con una struttura tecnica molto importante, ma aggiungo che se fosse partita con la rosa attuale anche il Tergu avrebbe detto la sua per vincere, ad una rosa già importante ha aggiunto Pulina, Gutierrez e Bruno, ora gli sta girando un po' male, i risultati sono altalenanti perché forse ha pagato a livello psicologico l'eliminazione in Coppa Italia. Il Calangianus ha passato un periodo negativo di 5 sconfitte altrimenti sarebbe ancora nel gruppetto di testa, lo stesso Ghilarza ha una rosa importante con giocatori come Deliperi, Cirina, Frongia, Stocchino, Cordeddu. L'anno scorso ha vinto il Muravera che è stato più costante di tutti ma non il più forte, non li vinci i campionati col singolo ma col gruppo. Da qui a dire che siamo i più forti ce ne passa, di vero è che stiamo giocando molto bene, che è stato bravissimo mister Paba a rendere coesa una squadra che ha ottime individualità»

Rispetto all'anno scorso vi manca Sias, Sini, Delizos e Nieddu ma sono arrivati Garau, Delrio e Congiu, in cosa avete migliorato?

«Intanto è bene ricordare che mister Paba già lo scorso anno aveva fatto benissimo raggiungendo la finale playoff regionale. I nuovi si sono inseriti molto bene e sono tutti di un reparto, infatti quest'anno abbiamo migliorato moltissimo la fase difensiva. Avere in squadra un portiere come Garau, per un difensore è garanzia di sicurezza che un fuoriquota, seppur bravo, non può dare perché paga pegno per la giovane età. E poi per l'apporto mentale che dà a tutta la linea difensiva nella quale i due centrali stanno facendo benissimo, una coppia di assoluta qualità. Congiu è rientrato da Valledoria cresciuto tantissimo e sta facendo un grandissimo campionato, Delrio è il nostro regista arretrato che parte palla al piede da dietro. Negli altri reparti, in attacco Usai è il nostro pezzo forte che guida i nostri bravi giovani quali Scognamillo, del '98, e Panai del '96, che già l'anno scorso ha segnato 16 gol. Stiamo recuperando Santona, un attaccante del '94 molto rapido e che sarà utile alla causa. A centrocampo c'è sempre tanta qualità con Mereu e Ruggiu e grande rendimento con Piga. Lo spogliatoio è fantastico e c'è grande armonia, poi è chiaro che i risultati positivi facilitano questo percorso»

In questa corsa a tre cosa temete di più, le assenze per squalifiche o infortuni oppure la forza degli avversari?

«Rispettiamo tutti ma non temiano nessuno. Non abbassiamo la guardia e non ci rilassiamo. Una componente importante è avere una buona dose di fortuna, noi non ce lo possiamo permettere di avere due pedine assenti tra i "senior", i giovani fanno bene ma sono giovani. Lo sapevamo dall'inizio, nel costruire la squadra cercavamo di valutare il giocatore anche dal punto di vista caratteriale, non possiamo permetterci di subire squalifiche assurde. Sugli infortuni, lì c'è l'imponderabile e non ci puoi fare nulla ma possono fare la differenza; noi abbiamo 9 "grandi", chi ne ha 12 fa la differenza alternando un grande con un grande. Noi non ce lo possiamo permettere e incrociamo le dita. Per fortuna stiamo giocando bene, i nuovi anche tra i giovani si sono integrati benissimo e gli esperti si approcciano coi ragazzi in modo ottimale»

Fantoni con l'ex tecnico ScottoQual è la soddisfazione maggiore dopo due terzi di campionato?

«In primis, aver cambiato abbastanza con un budget ridotto ed aver preso gli elementi giusti nei punti giusti. Se dovessi scegliere ora non cambierei nessuno dell'attuale rosa. Sapevamo di non avere una grande copertura coi "grandi", dovevamo centellinare le nostre risorse prendendo atleti che facessero al nostro caso per doti tecniche e caratterali. Abbiamo azzeccato le mosse ed è stato bravo il tecnico a creare una squadra che sta divertendo e che mette in mostra giovani di qualità. La nostra soddisfazione rimane quella di poter attingere dal nostro bacino ed ecco che si confermano o emergono i vari Dore, Chessa, Daga, Panai, Pala, Onali e tutti gli altri che stanno facendo le loro prime esperienze in un campionato come l'Eccellenza»

Il Latte Dolce è passato dalla grande era Scotto a quell'attuale con Paba restando sempre sulle breccia. Che differenza trova il ds Fantoni tra i due tecnici?

«Dal punto di vista caratteriale sono agli estremi ma entrambi hanno un taglio giusto come allenatori. Massimiliamo mi è sempre piaciuto per le qualità professionali e umane, veniva da un'esperienza importante e proficua fatta al Fertilia e tanta gavetta coi giovani, si sta confermando in un ambiente sereno, senza nessuna pressione, era la figura giusta per il pianeta Latte Dolce, ha sposato questo progetto e i numeri gli danno ragione. Nello spogliatoio è attentissimo, cura ogni sfumatura che vede nei ragazzi, si rende subito conto se c'è qualcosa che non va ed è bravissimo coi giovani, ma è scafato per gestire anche i grandi toccando loro le corde giuste. Pierluigi è molto preparato, ha avuto più "grandi" da gestire in gruppo e con loro aveva l'atteggiamento giusto visti i risultati che ha ottenuto»

 

 

 

Da sabato 6 febbraio, la terza puntata di radioDiario, dalle ore 12 online sul diariosportivo.it. 

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...ci eravamo lasciati con Paolo Busanca, dopo aver incontrato Emiliano Melis.  #‎Radiodiario , ritorna domani alle 12 IN LIVE STREAMING su DIARIOSPORTIVO.IT con la terza puntata. 
In pentola; Sarcidano (l'Orrolese capolista nel girone A di promozione), Barbagia (l'Eccellenza vista da Tonara). e Mandrolisai (il bigmatch Meana-Atzara)

In studio un ospite particolare, domani mattina verrà a trovarci Maria Elena Dessì, Presidente dell'Unione Sportiva Tonara. Col lei parleremo di Eccellenza, Promozione e seconda categoria. Di economie del territorio, di scuola, sacrificio e terzi tempi, e soprattutto di donne!

 

 

Ecco le prime due puntate di RadioDiario. Radio e streaming. Il collante è il calcio dilettantistico sardo. 

GUARDA LA PRIMA E LA SECONDA PUNTATA

- La puntata d'esordio. In studio Emiliano Melis, attaccante del Castiadas. Con lui abbiamo parlato di Ghilarza-Taloro la finale di coppa italia d'eccellenza e tanto altro.

- E la seconda, Paolo Busanca, selezionatore della rappresentativa allievi, 

Domani, sabato 6 febbraio, la terza puntata di radioDiario, dalle ore 12 onlineDomani, sabato 6 febbraio, la terza puntata di radioDiario, dalle ore 12 onlineDomani, sabato 6 febbraio, la terza puntata di radioDiario, dalle ore 12 online

col quale si è parlato di calcio e vita, ricordi emozioni, esperienze presenti e future. La formula doppia è una novità assoluta nel panorama regionale, visto che nessun approfondimento radiofonico era mai stato accompagnato da servizi video dedicati al calcio dilettantistico. Perché in più c’è l’opzione video, garantita attraverso la pagina web del Diario Sportivo.

Risultato: 40 minuti di programma bifacciale.

Buona visione

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2015/2016
Tags:
Sardegna
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