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Sorso, Manunta riporta il sereno: «Mancava la fiducia in noi stessi»
«Una vittoria della squadra, voluta dalla squadra»

Sorso, Manunta riporta il sereno: «Mancava la fiducia in noi stessi»

Il Sorso incomincia a vedere la luce in fondo al tunnel: dopo un periodo assolutamente negativo, culminato con le dimissioni e il conseguente addio di mister Asara, tecnico che l'anno scorso ha conquistato brillantemente la promozione, la squadra ha ripreso ad esprimersi ad alti livelli, grazie anche al lavoro svolto in queste due settimane da Beniamino Manunta, numero uno del club, che ha deciso di prendere in mano le redini della squadra.

 

«La vittoria di domenica è stata ampiamente meritata», dichiara fiero Manunta.
«Abbiamo affrontato l'impegno nel migliore dei modi, con la massima concentrazione; ho visto lo spirito giusto, non abbiamo concesso nulla agli avversari».

Avevate già lanciato importanti segnali di ripresa nella sfida di Fonni.
«Sentivo – conferma - che si erano create le basi per un risultato positivo: venivamo da un momento molto difficile e Fonni è stata la tappa che ci ha dato fiducia e grande tranquillità per lavorare molto bene in settimana».

 

Si è rivisto il Sorso dei tempi migliori.
«Bravi i ragazzi a creare delle occasioni importanti: il risultato di 1 a 0 poteva essere più rotondo ma va bene così, perché per noi era fondamentale vincere per uscire dalle sabbie mobili.
Abbiamo fatto una grande prestazione, una vittoria della squadra voluta dalla squadra».

 

Il presidente torna sulle dimissioni del tecnico, un vero e proprio fulmine a ciel sereno:
«Onestamente non ce lo aspettavamo, mister Asara aveva tutta la nostra fiducia incondizionata, c'è stato un tentativo da parte del direttivo di fargli cambiare idea, ma lui era convinto che solo con una scossa di questo tipo la squadra sarebbe potuta ripartire; dal suo punto di vista i ragazzi non rispondevano più alle sue sollecitazioni».

 

Nessuno strappo quindi.
«Per noi si tratta, ce lo auguriamo, di un arrivederci: ha lavorato benissimo sia l'anno scorso, conquistando la promozione, sia all'inizio della stagione in corso.
Purtroppo
– continua  - la fortuna è una componente essenziale in alcuni episodi: ci sono state delle partite in cui la sconfitta è stata una punizione troppo pesante, ma il calcio, si sa, è anche questo».

 

Manunta spiega i motivi che l'hanno spinto a sedersi sulla panchina dei bianco-azzurri.
«Ho contribuito in questi anni a portare il Sorso nella categoria che merita, è inutile ribadire il fatto che voglio il massimo per questa squadra.
Abbiamo sondato alcune alternative, sia interne che esterne, ma non c'è stata la disponibilità, prevalentemente per motivi strettamente personali, delle persone interpellate: alla fine quindi mi è stato chiesto di fare questo passo e credo che in queste due settimane abbiamo fatto bene, sopratutto dal punto di vista psicologico».

 

La situazione che si è trovato ad affrontare non era sicuramente tra le più semplici.
«L'ambiente aveva bisogno di fiducia e autostima; siamo pariti seguendo la legge dei piccoli passi, pensando ad una partita alla volta.
Era importante fare bene sin da subito, e fortunatamente le cose sono andate nel verso giusto, nonostante avessimo ben cinque fuori quota in campo.
Sono stati fondamentali i recuperi del capitano Marco Cacace, di Roberto Cacace e di Giuseppe Valenti».

 

Si aspettava un cammino così turbolento?
«In realtà siamo partiti con altre ambizioni: c'era l'intenzione di disputare un campionato da protagonisti, anche se eravamo consapevoli che ci sono squadre ben più attrezzate di noi per la vittoria finale o la corsa ai play-off; comunque abbiamo costruito una rosa che ha tutte le carte in regola per stare tra le prime cinque.
L'ultimo verdetto spetta al campo, la classifica attuale rispecchia il nostro valore, almeno in questo momento.
C'è da sottolineare che il campionato è molto equilibrato, la classifica è decisamente corta: basta poco per uscire dalla zona calda ma ci metti altrettanto poco a rientrarci.
Tutti ormai pensano a fare punti, come è giusto che sia, a discapito magari dello spettacolo».

 

La pausa sarà l'occasione per prendere un po' di fiato e fare il punto.
«Arriva al momento giusto, soprattutto dopo una partita in cui abbiamo speso parecchie energie, fisiche e mentali: ci permetterà di lavorare con serenità, di recuperare qualche altro giocatore.
Il nostro obbiettivo è quello di presentarci alla ripresa del campionato nelle condizioni ottimali, per riuscire a fare quei punti che ci servono per la salvezza, che in questo momento, inutile nasconderlo, è l'obbiettivo primario».

 

La sfida con il Ghilarza è un bel banco di prova per voi, soprattutto per capire se il periodo di convalescenza è ormai alle spalle.
«Una grande squadra, con attaccanti di sicuro valore come Stocchino e Ferraro, elementi che possono fare sicuramente la differenza e che non tutte le compagini si possono permettere.
Dal canto nostro, non abbiamo niente da perdere onestamente, andremo li a vendere cara la pelle, cercando di portare a casa un risultato positivo, cavalcando l'onda della fiducia ritrovata».

In questo articolo
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Stagione:
2013/2014
Tags:
Sardegna
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