Intanto Lauras-Tonara sarà ripetuta il 14 novembre
Tonara, dopo tre sconfitte di fila si dimette il tecnico Fabrizio Miceli
Il 6-1 rimediato in casa del Porto Rotondo è stato fatale a Fabrizio Miceli, l'allenatore del Tonara che ha presentato le sue dimissioni dall'incarico di guida della prima squadra. Il tecnico della promozione arriva da una serie di tre sconfitte di fila dopo aver toccato la vetta del girone B di Promozione. «Nonostante la rinnovata fiducia da parte della società - si legge in una nota del sito ufficiale - Fabrizio ha ritenuto di compiere questo, siamo sicuri, dolorosissimo passo. Da parte della società un grandissimo GRAZIE per gli ultimi due anni vissuti INSIEME, dal sofferto campionato di due anni fa, all'esaltante CORSA PROMOZIONE dell'anno scorso. Insieme abbiamo fatto la storia del Tonara e niente può cambiare questo. Un arrivederci al più presto». Temporaneamente la squadra è stata affidata al preparatore atletico Gabriele Sau in vista della difficile sfida di domenica a "Su Nuratze" contro la capolista Valledoria cui sarà seguita dal secondo "sentitissimo" incontro casalingo contro la Nuorese.Numerosi attestati di stima sono giunti al tecnico Miceli. Ne riportiamo alcuni pubblicati nel sito della squadra
Intanto il Giudice Sportivo dispone la ripetizione della gara Lauras-Tonara 2-0 - giocata il 21 ottobre e arbitrata da Bomboi di Sassari - che verrà così recuperata mercoledì 14.11.2012, alle ore 15.
Perché la ripetizione. «Al quarto minuto e mezzo dei sei di recupero concessi dal direttore di gara nel secondo tempo la partita veniva, sul punteggio di due a zero per i locali, sospesa. I fatti che ne hanno determinato la sospensione secondo quanto riferito dall'arbitro sono da ricercarsi in una rissa tra le due tifoserie presenti sugli spalti che, a suo dire, avrebbe posto in essere una situazione di pericolo tale da poter ritenere che non sussistevano più le condizioni per una regolare prosecuzione dell'incontro. Tutto ciò malgrado lo stesso direttore di gara affermi che i giocatori, i quali si erano avvicinati alle recinzioni per cercare di calmare gli animi dei contendenti, avevano accolto l'invito dell'arbitro ed erano tornati verso il centrocampo per riprendere la gara. Tale comportamento non convinse l'arbitro a far riprendere la partita bensì a decretarne anzitempo la fine, ritenendo che gli atleti non fossero più in grado di proseguire l'incontro per la preoccupazione determinata dalla presenza dei loro parenti sugli spalti. Ritenuto quindi che i citati episodi, definiti di tensione, e comunque di generalizzata confusione, che sono stati gestiti dall'arbitro nei giusti modi, richiamando i giocatori verso il centrocampo, non giustificano assolutamente la decisione dello stesso di sospendere la gara poiché tale provvedimento viene ritenuto essere un atto estremo ed eccezionale da assumere al verificarsi di fatti e/o situazioni dai quali possano conseguire possibili atti tali da porre in pericolo l'incolumità dell'arbitro, dei suoi collaboratori e degli stessi giocatori. Ora, poiché nel caso di specie nulla di tutto ciò si è verificato, l'arbitro non avrebbe dovuto sospendere la gara ma proseguirla sino al termine visto anche, che a questo, mancavano solo un minuto e mezzo del tempo di recupero. Il direttore di gara, risulta dagli atti, non ha riferito alcuna azione di mera violenza tra i giocatori in campo e/o verso lo stesso ed i suoi collaboratori. Da un'attenta lettura del rapporto e dal supplemento allegato non vi è possibilità alcuna di poter stabilire l'eventuale responsabilità delle due società».