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«In tanti al mio posto sarebbero rimasti delusi»

Torralba, Rassu non ci sta e parte all'attacco: «E' assurdo perdere un campionato in questo modo»

Il Torralba è costretto ad ingoiare un boccone amarissimo: contro la capolista Fulgor Sassari arriva infatti la quarta sconfitta stagionale, la terza delle ultime quattro gare, che allontana gli uomini di Rassu dal sogno promozione, inseguito con tenacia e grandissima costanza dall'inizio del campionato, ma che rischia ora di sfumare tragicamente ad un passo dal traguardo.
Ciò che però proprio non va giù all'allenatore, è la modalità con cui la battistrada si è aggiudicata il confronto.

 

«È assurdo – attacca Giammario Rassu - perdere un campionato per un gol di mano e per giunta in fuori gioco, non è giusto per chi ci mette soldi, lavoro e passione; sono ovviamente rammaricato, sarebbe difficile il contrario dopo un episodio del genere».

 

Difficile, dopo un episodio del genere, analizzare l'andamento del match con sufficiente freddezza, ma il tecnico ci prova ugualmente:
«Il Torralba ha disputato un'ottima gara sino allo svantaggio, dopo sono saltati tutti i meccanismi e la concentrazione dei ragazzi.
E' stato il miglior primo tempo della stagione, le aspettative da parte nostra erano tantissime, ma non è bastato».

 

Pensa che si poteva fare qualcosa di più in fase di designazioni?
«Non commento, non è assolutamente compito mio, ma sono convinto che in confronti importanti come nel nostro caso, in cui si decide un'intera stagione, ci voglia l'arbitro migliore, a prescindere dalla categoria.
Penso comunque che in molti, al mio posto, sarebbero rimasti delusi».

 

State comunque attraversando, a prescindere dall'ultima battuta d'arresto, un periodo piuttosto delicato, soprattutto sul piano dei risultati, considerando che nelle ultime cinque gare avete raggranellato la miseria di quattro punti su quindici a vostra disposizione.
«Il nostro cammino sino a questo momento è stato a dir poco miracoloso; onestamente, ci è girato tutto al meglio tra infortuni e squalifiche.
Ora stiamo pagando qualcosa, è inevitabile con una rosa ristretta come la nostra che non può attingere nemmeno dal settore giovanile.
E' difficile fare risultato in queste condizioni: contro Ossese e Florinas, ad esempio, abbiamo cercato di limitare i danni ma non ci siamo riusciti; con il Siligo invece, che non è sicuramente l'ultima della classe, c'è stata una bella vittoria per 3 a 0, a dimostrazione del fatto che quando siamo al completo possiamo dire la nostra con chiunque».

 

Il futuro ora appare meno roseo: l'obbiettivo inseguito per una stagione intera rischia di sfuggirvi di mano sul più bello.
«Dobbiamo essere realistici – ammette -, ora le cose per noi si complicano, anche se la matematica ci consente di sperare ancora.
Il nostro primo obbiettivo, come ho già avuto modo di dichiarare in passato, era quello di ottenere una salvezza tranquilla; siamo andati ben oltre, nonostante l'organico non fosse costruito per vincere, piazzandoci davanti a compagini molto più attrezzate».

 

Il tecnico non si arrende e rilancia la sfida:
«Cercheremo di sfruttare a nostro favore lo scontro diretto in programma nel prossimo turno tra le prime due della classe, il secondo posto è ancora alla nostra portata, ma dovremo prima battere la Pietraia e poi giocarci tutto contro l'Ittiri».

 

Il successo, nel caso, sarebbe un miracolo sportivo.
«Esatto, per un paese piccolo come il nostro, avrebbe il gusto dell'impresa; senza togliere niente a quello che hanno fatto i ragazzi sino ad ora».

 

Il Torralba ha un asso nella manica che nelle ultime gare potrebbe risultare fondamentale:
«I nostri tifosi ci seguono in massa: avere cento persone al seguito, su una popolazione totale di mille abitanti, è un dato che fa capire quanto si sentano coinvolti; sono il nostro dodicesimo uomo in campo».

 

Un supporto importantissimo arriva anche dalla dirigenza:
«In trent'anni di calcio – chiude - non ho mai visto tanto entusiasmo: la società è composta da ragazzi giovanissimi, ci sono tutte le premesse per toglierci diverse soddisfazioni nel futuro prossimo».

In questo articolo
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2013/2014
Tags:
Sardegna
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