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«Situazione impensabile ad inizio stagione»

Usinese, l'ottimismo di mister Salaris: «Tutto ancora da decidere, vinciamo con la Dorgalese e poi faremo i conti»

Il sontuoso 4 a 1 rifilato alla Montalbo nell'ultima uscita consente all'Usinese di strappare la terza vittoria di fila, fatto mai successo in stagione, e di procedere con il vento in poppa a caccia dell'Eccellenza. La classifica parla chiaro in questo senso: gli uomini allenati da mister Giuseppe Salaris hanno a disposizione due strade, tutte percorribili, con il primo posto occupato dall'Ilvamaddalena distante appena due lunghezze e un secondo posto da difendere dall'assalto di Tempio, staccato di una misura, e Sorso, di due. Negli ultimi turni può davvero succedere di tutto, ma i rosso-blu dovranno per forza di cose racimolare il bottino pieno nella prossima sfida contro la Dorgalese, per poi giocarsi il tutto per tutto negli ultimi 90' in casa contro il Tempio.

«La continuità è l'aspetto più importante in questo momento. Questa squadra è cresciuta tantissimo nell'ultimo periodo, se il campionato fosse iniziato tre mesi fa saremmo ai vertici. Siamo partiti con un programma modesto, incentrato sui giovani, anche se lungo il tragitto abbiamo perso elementi fondamentali come Roberto Sias, un ottimo centrocampista, e Gabriele Rubattu, per la rottura del menisco.
In questo senso, il contributo di Nicola Sanna e Riccardo Pinna è stato decisivo. La squadra si sta esprimendo alla grande, oltre ogni previsione; io metto semplicemente a disposizione la mia esperienza, coadiuvato dalla società che sta facendo di tutto per far crescere questo progetto. Quando le cose vanno bene, i meriti vanno divisi in parti uguali, e io parto ringraziando i miei collaboratori, il preparatore atletico Marco Pinna, Giovanni Manueli e il fisioterapista Roberto Demontis».

La classifica parla chiaro: Usinese seconda in classifica a due lunghezze dall'Ilva e con un punto in più del Tempio.
«Se ci avessero dipinto questa situazione due mesi fa non ci avremmo creduto; ora facciamo di tutto per terminare al meglio la stagione; abbiamo dimostrato sul campo di avere tutte le carte in regola per centrare l'obbiettivo. Tutto può succedere, i campionati sono strani. Il secondo posto sarebbe un grandissimo risultato, cercheremo comunque di non lasciare niente di intentato, ma allo stesso tempo occorre essere realisti: a 180' dalla fine puoi centrare la vetta o stare clamorosamente a bocca asciutta. Con quattro squadre nell'arco di tre punti, chi sbaglia è tagliato irrimediabilmente fuori. Noi dobbiamo vincere le prossime battaglie, in quel caso avremmo la certezza matematica di disputare gli spareggi».

La testa è rivolta verso la sfida con la Dorgalese: all'andata risolse tutto Merella con una doppietta. «Le insidie le conosciamo, sarà un impegno da affrontare con la mentalità e la tensione giusta. Ci prepareremo al meglio in settimana: vinciamo domenica e poi saremo pronti per giocarci il tutto per tutto».
Il tecnico fa il punto sullo stato di salute dei suoi. «Fisicamente stiamo bene, Marco ha lavorato benissimo, non abbiamo mai sofferto, a parte qualche sporadica eccezione, tipo con il Fertilia, una squadra composta da tanti giovani che seppure occupino l'ultimo posto fanno del dinamismo la loro arma migliore. Non c'è mai stato nessuno che ci surclassasse sul piano atletico, ma la differenza la fanno la mentalità, la testa, e ovviamente gli episodi».

Salaris ne approfitta per levarsi un sassolino dalla scarpa. «Non mi lamento mai degli arbitri, mi sembra un alibi inutile, ma la penalizzazione nei nostri confronti c'è stata, soprattutto nelle ultime partite: contro l'Ozieri è stato espulso Merella dopo 10 minuti di gioco, per fortuna abbiamo trovato il pareggio nel finale. Con il Sorso gli espulsi sono stati due, a Bonorva perdevamo uno a zero, rimaniamo in dieci ma per fortuna la squadra ha saputo rialzarsi e portare in porto la vittoria. Sbagliamo tutti, ma ci dovrebbe essere più buon senso per quanto riguarda i direttori di gara. Certi meccanismi del calcio li conosco bene, Usini è una piazza tranquilla; purtroppo gli arbitri veramente bravi si contano sulle dita di una mano. Ci sono grosse lacune, e molta presunzione: forse bisognerebbe puntare maggiormente su quei ragazzi che hanno già fatto calcio, perchè hanno i tempi delle giocate e la cognizione precisa dei contatti fisici, altrimenti si rischia di mandare allo sbaraglio delle persone che si improvvisano in un ruolo che non è loro consono».

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2015/2016
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Sardegna
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