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Il Budoni ha il gioco ma non i punti, Cerbone: «Siamo ultimi, ci vuole una vittoria che dia la svolta»
Il tecnico: «Con l'Arzachena più attenti e decisi»

Il Budoni ha il gioco ma non i punti, Cerbone: «Siamo ultimi, ci vuole una vittoria che dia la svolta»

Tanti complimenti ma pochi punti. Il Budoni si ritrova a raccogliere i consensi da avversari e critica ma non i punti che sono appena cinque e collocano la squadra di Raffaele Cerbone all'ultimo posto del girone G di serie D. Domenica è arrivata la sconfitta a Viterbo che sulla carta poteva starci ma che il campo ha detto essere un mancato pareggio. «Nel secondo tempo i tifosi viterbesi fischiavano la propria squadra - evidenzia il tecnico dei galluresi - Il pari era alla nostra portata, seppur fossimo senza Moretto e Fontanella, poi a 9' dal termine è arrivato il loro 2-0 e tutto passa in secondo piano». Ma non la prestazione, che resta ottima, perché il Budoni è sorretto da un ottimo gioco che presto dovrà dare i suoi frutti. «Bisogna continuare sulla stessa strada - continua Cerbone - fornendo prestazioni importanti ma siccome non sta bastando allora dovremo metterci più intensità perché la classifica dice che dobbiamo fare punti».

 

Raffaele Cerbone, ex Arzachena, è al secondo anno al BudoniSi può dire tranquillamente che la classifica del Budoni è bugiarda?

«Non posso dire niente ai miei ragazzi che stanno facendo bene raccogliendo molto meno rispetto a quanto fanno vedere in campo. Bisogna avere grande equilibrio nel fare la disamina di questo periodo in cui effittivamente non ci gira tanto bene»

Cosa sta mancando nelle vostre gare a volte decise da gol particolari subiti, da arbitraggi contrari, da assenze per infortuni e squalifiche?

«Un po' tutte queste cose, secondo me, hanno prodotto 5 punti in meno in classifica. Questo non deve però essere il solito discorso retorico di chi è indietro rispetto alla tabella di marcia. Dobbiamo sicuramente prendere meno gol, perché dalla solidità difensiva spesso si misura la forza di una squadra, ed essere meno superficiali nelle zone nevralgiche del campo specie nel momento in cui la palla ce l'hanno gli avversari perché quando è in mano nostra abbiamo dimostrato di saper far male»

Come affrontare questo periodo nero sul piano dei risultati?

«Sono moderatamente preoccupato perché la classifica è brutta ma stiamo giocando bene e io dico che bisogna continuare così perché il gioco alla lunga paga. Dobbiamo, come detto prima, essere più cattivi affinché ci sia rispondenza tra risultati e ciò che di buono facciamo in campo. Se venissimo da due-tre gare perse 5 o 6 a zero allora mi porrei certe domande, non che ora non me le stia ponendo comunque, ma è un dato di fatto che giochiamo alla pari con i nostri avversari prendendo a volte il sopravvento»

Il Budoni è molto rinnovato, ma queste attuali difficoltà ci si aspettava fossero più ad inizio stagione quando invece siete partiti bene sia in campionato che in Coppa

«Perciò dico che ci vuole equilibrio nell'analisi della nostra situazione di classifica. In campo scendiamo con 7/8 undicesimi nuovi rispetto allo scorso anno, diversi giocatori arrivano da campionati nei quali avevano chiuso gli impegni ad aprile ed altri sono giunti a stagione già iniziata. Ma sono molto fiducioso perché abbiamo messo in difficoltà squadre importanti come Olbia, Lupa Castelli e Viterbese, non siamo mai stati in balia degli avversari e questo è un dato di non poco conto. Solo nel secondo tempo della trasferta di Nuoro siamo mancati, per il resto abbiamo sempre fatto noi la gara pur rinunciando a giocatori che in una rosa non ampia si fanno sentire. Questo non dev'essere un alibi ma sono per noi problemi reali, che sapevamo potessero venire a galla perciò bisogna fare di necessità virtù»

Il calendario, ora, potrebbe andarvi in soccorso con tre gare su quattro da giocare in casa

«È vero ma io guarderei al calendario che è stato, con quattro trasferte molto dure. Abbiamo esordito a Nuoro contro una squadra ambiziosa e spinta dall'entusiasmo di mille tifosi, poi siamo andati in campi di squadre costruite per vincere come Olbia, Lupa Castelli e Viterbese. Ora ci attende un calendario sulla carta migliore, perciò dovremo riprenderci i punti persi finora perché se avessimo avuto ora 10 punti dopo 8 giornate saremmo stati in linea per la salvezza, avendone conquistato la metà per riprendere quel cammino potrebbero non bastare nemmeno 12 punti nelle prossime 8 gare. Tabelle a parte, siamo consapevoli che dobbiamo dare una sterzata a partire dalla gara di domenica contro l'Arzachena»

La gara con gli smeraldini riporta alla mente quella di 5 mesi fa che ha decretato la salvezza vostra e la retrocessione loro, che probabilmente saranno spinti anche da uno spirito di rivalsa

«Ma quella è l'ultima delle motivazioni che potranno avere, loro saranno carichi perché arrivano a Budoni con una classifica importante, essendo ancora imbattuti e con una dose elevata di autostima. I playout sono passati per noi e per loro ciò che conta è che vorranno mantenere l'imbattibilità mentre noi cerchiamo la gara della svolta per riprendere un cammino più consono alle nostre potenzialità»

Arzachena per Cerbone rappresenta un bel passato che, in estate, si stava riproponendo

«Sì è vero, sono stato contattato a luglio ma loro in quella fase attendevano il ripescaggio mentre io ho sposato il progetto di rinnovamento del Budoni. È innegabile che ho tenuto un rapporto particolare con tutti i dirigenti, con il direttore Antonello Zucchi sono un grande amico, ad Arzachena ho giocato, ho fatto un anno da secondo e un altro da primo allenatore centrando una grande salvezza, non posso che portarmi appresso dei bellissimi ricordi»

In cosa sono stati bravi gli smeraldini partiti in ritardo ma ancora imbattuti e al quinto posto?

«Bisogna dare atto alla società e al loro diesse di esser stati capaci di costruire una squadra di tutto rispetto, inserendo 3 o 4 elementi provenienti dalla Lega Pro, prendendo giocatori di spessore per la categoria come Bonacquisti e Manzini ed avendo mantenuto e trovato giovani importanti. Sono guidati da un allenatore che dà sempre solidità e praticità alle sue squadre, poi è chiaro che se inizi bene il campionato l'entusiasmo sale strada facendo»

Ciò che non è capitato a voi che, invece, raccogliendo poco vi portate appresso un po' di sfiducia e paura

«In questi casi la medicina migliore è la vittoria e va bene anche se dovesse giungere con meno qualità nel gioco perché in queste ultime giornate aver fatto la prestazione è diventato un palliativo alla nostra difficile classifica. Ci mancano 5 punti che potevano arrivare dalla mancata vittoria in casa con il San Cesareo e dai mancati pareggi contro Lupa Castelli e Viterbese. Non dico che ora dovremo fare 12 punti in questo ciclo di 4 gare ma ci dobbiamo andare molto vicini»

In questo articolo
Allenatori:
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Stagione:
2014/2015
Tags:
Sardegna
8 Andata
Girone G