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Perra ricarica l'Arzachena per il 2012: «Quinto posto e playoff, sarebbe un'impresa»
Il tecnico: «L'obiettivo è salvarci ma chissà...»

Perra ricarica l'Arzachena per il 2012: «Quinto posto e playoff, sarebbe un'impresa»

Fine anno è tempo di riflessioni. Quelle dell’Arzachena le fa direttamente Virgilio Perra che, alla guida degli smeraldini da questa estate, dopo tante vicissitudini saluta il 2011 a quota 23 punti. E per il 2012 desidera di «fare un gran girone di ritorno e magari riuscire ad eguagliare l’obiettivo più alto raggiunto dall’Arzachena negli anni, ma con un budget ben diverso, ovvero il quinto posto e la possibilità di fare i playoff. Sarebbe un’impresa»

Mister, qual è il bilancio alla fine del girone d’andata?

«Per i problemi di vario tipo che abbiamo avuto, dagli infortuni a quello che è successo nel mercato di dicembre, ci accontentiamo. Ecco, forse i punti che abbiamo ora non rendono merito alle prestazioni della squadra: per quello che abbiamo espresso in campo ne avremmo potuto avere qualcuno in più»

Quanto vi hanno segnato gli addii di Porcu, Emiliano Melis, Di Prisco e Nuvoli?

«Quando sono andati via, tutti i ragazzi erano molto dispiaciuti. Ma, dopo, il dispiacere viene messo da parte e si continua a giocare. I calciatori, e lo dico senza polemiche, fanno sempre il loro interesse. Noi, tre giorni prima che chiudesse il mercato, abbiamo avuto qualche giocatore titolare che ci ha detto di voler andar via poiché, secondo lui, gli obiettivi erano cambiati e non saremmo più stati in grado di giocarci i playoff; giocatori su cui io e la società avevamo puntato. Ma è andata così, il gruppo è unito e, pur avendo perso giocatori importanti, continuiamo il nostro percorso»

L’obiettivo dell’Arzachena è cambiato?

«In estate io e la società avevamo detto che puntavamo ai playoff. Ora sarebbe un miracolo, anche se siamo in mezzo alla classifica a 3 punti dai playout e 3 punti dai playoff. Io però sono ottimista e c’è da dire che nel girone di ritorno di solito si fanno più punti, fermo restando comunque che il campionato è difficilissimo e che tutte le squadre sono competitive. Prendiamo il Cynthia, per esempio: ora sarebbe ai playout ma è un’ottima squadra che può contare su gente come De Angelis o Mommetti, che l’anno scorso giocava in C1»

Come si sono comportati i giovani finora?

«Sono contento di loro: Federico Melis è stato fermo 5 partite ma ora è tornato e mi aspetto da lui un gran girone di ritorno; Spano deve ancora crescere, ha fatto 2 gol ma deve lavorare ancora; Onesti, il nostro portiere classe ’93, ha le qualità fisiche e la testa per fare seriamente questo mestiere. Tra i più anziani abbiamo poi Pitta, uno dei più continui, Mastinu, che ha avuto qualche infortunio di troppo, e Palmisano, un ottimo giocatore»

Il Salerno è davvero troppo forte per le altre?

«Per me no. Ha tre attaccanti come Caputo, Mounard e Biancolino che gli hanno fatto vincere le partite pur giocando veramente male. È una piazza importante, con un bel pubblico e un budget notevolissimo per la categoria»

Come ha visto le altre sarde finora?

«Il Porto Torres, che è una grande squadra, ha comunque solo tre punti in più di noi. Le due sarde che in positivo e in negativo si stanno facendo notare sono il Sant’Elia, che per una serie di motivi sta stentando, e il Budoni, su cui in pochi avrebbero scommesso. Eppure quando noi pareggiammo alla prima giornata in casa loro e molti storsero il naso, io lo dissi che era una buona squadra e un punto non era da buttar via»

E il Selargius?

«Se dici che sono da playout si arrabbiano perché gli stai dando troppe responsabilità, se dici che devono lottare per salvarsi si offendono perché, per la rosa che hanno e per i punti che hanno fatto, meritano un altro tipo di rispetto. Qualunque cosa dica sbaglio, per cui non ne parlo più»

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2011/2012
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17 Andata
Girone G
Intervista