«Giocheremo per vincere, possiamo fare bene»
Quartu 2000, dopo l'Orrolese si punta al Carbonia, Madau: «Venderemo cara la pelle, la vittoria contro la capolista ci dà il morale giusto»
In pochi, alla vigilia, avrebbero scommesso sul colpo grosso del Quartu 2000 in casa della capolista Orrolese: eppure, in un campionato così equilibrato come forse non si vedeva da tempo, l'unica cosa sicura è, appunto, che non ci sono certezze, ne tanto meno partite facili. I bianco-verdi dunque si godono l'impresa, la corazzata guidata da Carracoi quest'anno non era ancora caduta di fronte al proprio pubblico, e mettono in cassaforte altri tre punti pesantissimi in ottica salvezza. Tonio Madau, che ricopre, non è una novità per lui, il doppio ruolo di giocatore e allenatore, dopo gli addii fatti registrare da Claudio Meloni prima e Roberto Mascia poi, applaude i suoi: nonostante i numerosi problemi, spiccano fra tutti quelli legati alle condizioni dell'impianto sportivo, la matricola del girone si sta togliendo diverse soddisfazioni ed è a un passo dal raggiungimento di un traguardo importante come la permanenza in Promozione. All'appello però mancano ancora diversi punti, da conquistare magari a partire dalla prossima sfida interna contro il Carbonia.
«La gara di domenica – ammette Madau – è andata decisamente bene, non può essere altrimenti visto il risultato, che nel calcio, inutile negarlo, è uno degli aspetti più importanti. Il primo tempo è stato piuttosto equilibrato: loro hanno avuto una buona occasione, noi idem; siamo riusciti a tenere testa ad un avversario fortissimo, dalla nostra avevamo l'entusiasmo e le motivazioni che non mancano mai quando giochi partite così importanti. I giovani in particolare hanno offerto una prestazione formidabile, ma tutti sono stati bravi a tenere il campo e proporsi con personalità».
Non è una sorpresa: «Da tre-quattro turni intravedevo netti miglioramenti in questo senso: a Bosa, pur uscendo sconfitti, abbiamo replicato azione su azione, colpendo addirittura tre pali; stesso discorso, se vogliamo, per il match contro la Monteponi, dove il gioco è stato spesso in mano nostra. Il pareggio contro il Guspini Terralba invece ci sta addirittura stretto: sono una grande squadra, se si fossero svegliati prima potevano davvero puntare alla vittoria finale».
Il Quartu 2000 è una compagine che sta crescendo giornata dopo giornata. «Archiviata quella serie di infortuni che ci hanno penalizzato sensibilmente, ora siamo praticamente al completo, ed è normale che le cose girino in maniera diversa. I ragazzi stanno assimilando aspetti nuovi, io nel mio piccolo sto cercando di trasmettere quelle che sono le mie competenze e le mie esperienze: al primo posto metto l'educazione, l'impegno, lo spirito di sacrificio. Cerco di svolgere al meglio il compito che mi è stato proposto dal club, ma credimi, non è per niente facile: il campo da gioco e l'impianto in generale sono in condizioni pessime, il comune non ci aiuta minimamente e oltre tutto nessuno di noi percepisce un euro di rimborso».
Tutti motivi che contribuiscono a dare un valore inestimabile al progetto e ai risultati che stanno arrivando: «La soddisfazione più grande per noi è quando vedi un giocatore che dà tutto soltanto per l'amore nei confronti della maglia che indossa. In un periodo in cui conta solo il fattore economico, sono risposte che ti permettono di continuare ad andare avanti, soprattutto per una società piccola come la nostra. Alcuni valori ormai sono finiti nel dimenticatoio, io sono convinto invece che il calcio possa essere un patrimonio importante per la vita in generale, per il futuro».
In chiave salvezza, i tre punti raccolti domenica pesano come un macigno. «Nessuno pensava fosse possibile andare a vincere ad Orroli, ed invece è successo: una vera e propria manna dal cielo».
Eppure anche all'andata i bianco-verdi sfiorarono l'impresa: «Sfida decisa da un episodio, un gol viziato da un fallo di mano evidentissimo, al 93'; il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto secondo me. Non voglio parlare però di arbitri in malafede, altrimenti non avrebbe senso continuare a giocare».
La testa è già al prossimo confronto d'alta quota contro la terza forza del torneo: «Abbiamo la possibilità di affrontare il Carbonia con la giusta tranquillità: punteremo alla vittoria, proprio come fatto nell'ultimo turno. Giocheremo per strappare il bottino pieno, attaccando con decisione: aspettare l'avversario è la strategia più sbagliata che un allenatore può adottare».
Madau è consapevole della forza del suo gruppo: «Con l'organico al completo, possiamo lottare con le prime cinque del campionato. E' normale comunque che non si possa pretendere troppo da una persona che si impegna in maniera gratuita. Al momento siamo felicissimi: un bel riscatto dopo un periodo in cui ci esprimevamo bene ma i risultati non arrivavano, mi dispiaceva soprattutto per i miei giocatori, che mi seguono con una disponibilità incredibile. Meritano tutti un applauso, ad incominciare dalla società che sta davvero facendo i salti mortali».
La sconfitta rimediata a Narcao e il pari interno contro il Carloforte hanno un po' complicato i piani del Quartu. «Contro l'Atletico abbiamo sicuramente sottovalutato l'impegno, il classico errore dettato dall'inesperienza, senza dimenticare che dovevamo fare i conti con diversi assenti: siamo scesi in campo sicuri di vincere, invece è andato tutto storto, una sconfitta assolutamente meritata. Contro i secondi invece il pari ci può stare: la classifica che occupano non rispecchia assolutamente il loro reale valore, soprattutto ora che possono contare su un giocatore di categoria superiore come Curreli, che farebbe benissimo anche in Serie D, a cui si aggiungono talenti come Puggoni e Lazzaro; possono fare male a chiunque, e domenica l'hanno dimostrato. Arrivavamo dal ko di Narcao, uno scontro diretto difficilissimo: era importante smuovere la classifica, ci siamo riusciti, va bene così. Da quel momento siamo ripartiti, sia sul piano del gioco che su quello della convinzione».
Gli otto punti di vantaggio nei confronti proprio del Carloforte sono comunque un buon margine: «Ma c'è ancora da soffrire – avvisa – non siamo salvi, per la tranquillità matematica manca qualcosa. Dovremo raccogliere il massimo dalle partite interne: proprio per questo domenica mi aspetto una prestazione importante, venderemo la pelle a caro prezzo. Il successo contro l'Orrolese non dev'essere il classico fuoco di paglia, ma l'inizio di un percorso brillante». Come quello, magari, che sta intraprendendo Madau nei panni di allenatore: «Dividermi in due ruoli è molto faticoso, guidare la squadra, di per sé, è un compito difficile, tieni conto che non ho collaboratori, faccio tutto da solo. Chissà, magari l'anno prossimo sarà il mio ultimo come giocatore e potrò dedicarmi esclusivamente alla panchina, ma per il momento non ci penso».