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Il Selargius travolto 6-0 in casa della Lupa Castelli, Karel Zeman attacca l'arbitro: «Sapevo già che avrei perso»
Il tecnico: «Ko meritato ma è stata una buffonata»

Il Selargius travolto 6-0 in casa della Lupa Castelli, Karel Zeman attacca l'arbitro: «Sapevo già che avrei perso»

Bruttissima sconfitta per il Selargius che cede di schianto 6-0 in casa della Lupa Castelli Romani nell'anticipo della terza giornata di campionato (girone G).

Karel Zeman, tecnico del SelargiusGara segnata sin dall'avvio perché nel primo tempo la squadra di Karel Zeman è andata subito sotto al 3' per effetto del gol dell'attaccante Nohman, all'8' poi è arrivato anche il raddoppio di Icardi. Il Selargius reclama un calcio di rigore al 19' quando Fantini interrompe (per l'arbitro di petto e per i biancorossi di mano) la verticalizzazione di Atzori. Il bomber Siclari firma il tris prima dell'intervallo (36'). Già in difficoltà per il pesante passivo, il Selargius rimane pure in dieci per l'espulsione di Capelli al 42' per una protesta contro l'arbitro Di Paolo di Chieti. Nella ripresa la squadra di Mario Apuzzo ha dilagato con la doppietta di Boldrini, (su primo gol, al 12', il tecnico Zeman abbandona clamorosamente il campo) che rientrava dopo il turno di squalifica, e sul finale di gara (al 34') con il secondo gol di Nohman.

Una sconfitta pesantissima per i selargini che cancella quanto di buono fatto nel turno precedente vinto 2-1 col Fondi, Atzori e compagni saranno ora chiamati a riscattarsi domenica prossima contro il San Cesareo di scena al Virgilio Porcu.

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Nel dopogara c'è stato il duro sfogo del tecnico Karel Zeman all'indirizzo della direzione di gara dell'arbitro Francesco Di Paolo di Chieti. «Sapevo che avremmo perso ancor prima di giocare - si legge su gazzetta.it e goal.com - perché quando mi sono presentato il direttore di gara mi ha sorriso e in maniera evidentemente irridente mi ha chiesto se fossi il figlio di Zdenek, sorridendo subito dopo. Me lo sarei dovuto aspettare, come mi dovrò aspettare trattamenti del genere in altre partite. Quella a cui ho assistito oggi, però, non è stata una partita ma una farsa». Il tecnico del Selargius ha abbandonato il terreno di gioco al 12' della ripresa come segno di protesta per l'arbitraggio, e spiega il perché del gesto: «Meritavamo la sconfitta, è vero, ma questa è stata una buffonata. Il rigore negato sul 2-0 è stato clamoroso, poi, nel secondo tempo, me ne sono andato dopo aver visto convalidare un gol in solare fuorigioco. Ed anche un altro gol dei nostri avversari era in evidente fuorigioco. Ripeto, mi ero ripromesso di non andare in panchina nella ripresa, e lì ho sbagliato, perché non sarei proprio dovuto rientrare. Invece ho visto l'ennesimo scandalo e sono uscito dal campo». Il perché di tanti episodi contro - secondo il figlio di Zdenek, ex tecnico del Pescara - lo si evince dalla provenienza geografica dell'arbitro Di Paolo, Chieti è infatti una storica rivale dei biancazzurri che nel 2012 Zeman-padre ha riportato in serie A: «Se vi ricordate successe qualcosa di spiacevole e ci fu anche un'interrogazione parlamentare a riguardo». Il riferimento è una frase che il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, disse in diretta televisiva definendo il tecnico boemo un "mezzo rom" dopo che era stato inserito tra i finalisti del Premio "Prisco" 2012. «Non vorrei che l'arbitro fosse tifoso del Chieti o della Juventus...», ha aggiunto Karel Zeman. 

In questo articolo
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2014/2015
Tags:
Sardegna
3 Andata
Girone G