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Fabio Cocco, centrocampista, Nuorese
Le Faq dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio dei Ministri

Figc, dal Dipartimento per lo Sport il chiarimento: sì agli allenamenti al campo ma in forma individuale e con distanziamento

Sgombra ogni equivoco e chiarisce gli effetti dell'ultimo Dpcm (quello del 24 ottobre) sul calcio dilettantistico il Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri che, attraverso il proprio sito istituzionale, ha pubblicato le FAQ (Frequently Asked Questions, ossia le domande poste frequentemente) con le risposte ai diversi quesiti posti in merito allo svolgimento della pratica sportiva di contatto specialmente per ciò che concerne gli allenamenti.

 

La Figc ha così spiegato che al punto 2 - Sport di squadra e di contatto: gli allenamenti nei centri sportivi (che restano aperti) possono essere svolti in forma individuale? Se no, i singoli atleti possono allenarsi nei centri da soli? E in contemporanea con gli altri? la risposta del 
Dipartimento per lo sport è stata: 

«Le attività motorie e di sport di base possono essere svolte presso centri sportivi e circoli all’aperto, fermo restando il rispetto del distanziamento sociale e senza alcun assembramento. Pertanto, sarà possibile solo svolgere allenamenti e attività sportiva di base a livello individuale, previsti dal decreto del ministro dello sport del 14 ottobre 2020 che individua gli sport da contatto. Gli allenamenti per sport di squadra, parimenti, potranno svolgersi in forma individuale, previo rispetto del distanziamento».

Per quanto attiene l'attività delle Scuole Calcio, al punto 3 - È possibile continuare le attività delle scuole calcio o altri sport di squadra? la risposta del Dipartimento per lo sport è stata: 

«L'attività deve essere sospesa, tuttavia, come specificato nella FAQ n. 2, fermo restando il distanziamento ed il divieto di assembramento, è possibile svolgere allenamenti a livello individuale in centri sportivi, circoli e altri luoghi all’aperto, a livello individuale. Non è quindi possibile fare partite di allenamento o altre attività che prevedono o possono dar luogo a contatto interpersonale ravvicinato, ma è possibile l’allenamento individuale come attività motoria».

A seguire, il Dipartimento per lo sport specifica inoltre che:

♦ «le Leghe nazionali dilettanti di sport di contatto possono continuare la loro attività, come previsto dalla lett. E del Dpcm 24 ottobre 2020 (leggi qui)»;

♦ «coloro che svolgono attività sportiva di interesse nazionale potranno continuare anche gli allenamenti, sempre a porte chiuse, come previsto dall’art. 1, comma 9, lettera e) del DPCM»;

♦ «che le sessioni di allenamento e le competizioni degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra partecipanti alle competizioni di interesse nazionale, nei settori professionistici e dilettantistici, dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali, sono consentite a porte chiuse, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva». 

LE FAQ COMPLETE DEL DIPARTIMENTO PER LO SPORT

 

A questo punto appare chiaro che il campionato di serie D, che svolge attività sportiva di interesse nazionale, può continuare la competizione, svolgere gli allenamenti di contato ma in impianti a porte chiuse. Però quando il Dipartimento per lo sport specifica che "le Leghe nazionali dilettanti di sport di contatto possono continuare la loro attività" si ingenera il dubbio che i campionati regionali di calcio possano continuare, o almeno quello di Eccellenza che ha comunque una valenza nazionale quando programma i playoff nazionali e la Coppa Italia Dilettanti con turni nazionali.

Ma se anche le competizioni dall'Eccellenza in giù rimanessero sospese, il fatto di permettere sessioni di allenamento individuali per un mese crea problemi gestionali alle società perché i rimborsi spese ai calciatori sono legati al fatto che si disputi una gara alla domenica che, nella normalità delle cose, porta incassi per la vendita dei biglietti o per le sponsorizzazioni che ottengono la loro visibilità per una competizione che va avanti.

Perciò le società pagheranno la mensilità per i soli allenamenti? Se no, i calciatori sottoposti ad allenamenti individuali saranno disposti a frequentare gli impianti sportivi della società magari spendendo i soldi della benzina perché lontani dal proprio comune di residenza? In tal modo, tra l'altro, venendo meno alla frenata alla mobilità extra comunale voluta dal Dpcm con la raccomandazione a "tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune”.

Ma se non ci si vede nemmeno per gli allenamenti individuali si potrebbe, dunque, arrivare in questa situazione di gruppi squadra sciolti fino al 24 novembre, salvo poi riprendere l'attività calcistica di gruppo pre-Dpcm ed essere costretti ad andare in campo per una gara ufficiale già da domenica 29 novembre. 

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2019/2020