Il gol di Versace nel finale significa promozione
Hanno vinto i più forti. L'Atiesse conquista il titolo
Le polemiche che un campionato si tira dietro non sono proporzionate alla sua importanza. Anzi. Spesso più è locale il torneo, maggiore è la quantità di discussioni che genera tra gli "addetti ai lavori". La C1 di calcio a 5 sarda non fa certo eccezione, ma crediamo che proprio nessuno potrà dissentire con il verdetto emesso sabato scorso: la conquista del titolo da parte dell'Atiesse. I quartesi - con un turno di anticipo - si aggiudicano il torneo ed accedono per la porta principale alla serie B. Fanno ritorno in un campionato nazionale dopo due anni di assenza.
Merito di una rosa probabilmente imbattibile per qualità ed ampiezza. Merito di un allenatore che è solito tenere i toni bassi, forse poichè, come suole dirsi, preferisce far parlare i risultati. In 25 giornate Tony Petruso ha condotto i suoi a vincere ben 21 gare, imponendo un ritmo che nessuno - nemmeno un generosissimo Ossi - è riuscito a tenere. Lo ha fatto grazie velocità e qualità di gioco elevatissime, ad un attacco esplosivo (il più prolifico della lega) ed ad un'attenzione notevole alla fase difensiva (miglior difesa, al momento, con un gol in meno subito rispetto all'Ossi). Ha saputo cioè conciliare la disciplina tattica con la forza istrionica di alcuni attori, i Cherchi, i Dazzi i Marongiu e naturalmente - e soprattutto - il capocannoniere del torneo, Stefano Versace. Sul quale sarà bene soffermarsi, poichè non può essere un caso il fatto che il nostro vinca il campionato per la seconda volta di seguito, dopo aver nella stagione passata addirittura colto il successo nel doppio ruolo di giocatore ed allenatore nel suo Quartiere Marina. Non possiamo che augurarci che ora si cimenti con un campionato nazionale, dove se da un lato dovrà ancor più forzare la sua natura "anarchica e geniale" per rispettare una certa disciplina difensiva, dall'altro, ne siam certi, potrà stupire ancora e far conoscere anche oltre mare la sua incredibile capacità di finalizzatore.
Un mix perfetto, dunque, quello creato dal presidente Guido Accardi, oramai una delle figure più storiche del movimento calcettistico nostrano. Nel quale si devono sottolineare i fondamentali apporti di giocatori come Zucca, Del Sordo, Siddi, per citarne alcuni. Tutti molto bravi nel mantenere alto il ritmo; costringere gli avversari a giocare quasi sempre in apnea in campo ed a essere sotto pressione nella preparazione delle gare (consci che non vincere quasi sempre significava staccarsi un pochettino di più dalla capolista). In alcuni momenti, infatti, diverse compagini avevano dato l'impressione di poter tenere testa alla squadra quartese: l'Ossi, innanzitutto, capace di stare addirittura davanti per diverse giornate, a prezzo però di un'andatura (fatta di sole vittorie) non sostenibile nel lungo periodo. Ma anche il Sulcis Calcio a 5, non ancora matura, forse, per la vittoria finale, ma unica squadra ad essersi tolta la soddisfazione di sconfiggere Erbì e compagni. E financo la Delfino, forse l'unica squadre non inferiore per tasso tecnico, non per niente anche l'unica a non aver perso in stagione contro l'Atiesse. Ma nessuna di queste squadre è stata capace, come si diceva di tenere quel ritmo; di avvicinare l'incredibile media di 2,64 punti a gara che ha permesso all'Atiesse di vincere il campionato.
Ora, fatti i doverosissimi complimenti a tutto il clan quartese (e ci perdoneranno quei giocatori e quei dirigenti che non abbiamo nominato), dobbiamo però anche dire che l'aritmetica certezza della promozione è giunta per l'Atiesse al termine di una gara combattutissima, quella giocata a Morgongioli contro l'Ales, decisa da Stefano Versace negli ultimi secondi di gara, dopo che la squadra locale era riuscita nell'impresa di imbrigliare - in modo quasi definitivo - i ragazzi di Petruso. La squadra di Massimo Deidda, sotto per tre a zero, non si era infatti persa d'animo, costruendo - complice il solito Lanziotti - una inattesa rimonta, sino a raggiungere gli ospiti sul quattro pari in zona Cesarini. Ammirevole questo Ales, oramai già condannato alla C2, che sta affrontando le ultime gara di campionato con un grandissimo spirito, dando del filo da torcere alle avversarie ed onorando con il massimo della sportività il torneo.
E venendo alle altre gare della penultima giornata, per forza di cose un po' in secondo piano rispetto al titolo dell'Atiesse, ma restando in tema lealtà sportiva, ci piace sottolineare la bellissima gara di Ossi, quella disputata a Monte Acuto e quella giocata a Sassari.
Ad Ossi i locali giocavano per tenere accesa la flebile speranza di aggancira l'Atiesse e per provare a staccare almeno di un ulteriore punto il Sulcis, onde evitare il pericoloso playoff contro gli uomini di Catta. Di fronte una Mediterranea forse ancora più affamata di punti, necessari per evitare il playout salvezza. Ne è venuta fuori una gara combattutissima e rocambolesca, vinta dai padroni di casa per 9-8 ed abbellita dall'assenza di cartellini (cosa non comune in un match così in bilico ed importante) e, soprattutto, dall'ovazione tributata a fin gara alle due squadre dal pubblico locale. (Altre volte avevamo sottolineato le intemperanze dello stesso pubblico, spesso fin troppo caldo nei confronti delle squadre avversarie; è giusto dunque sottolineare anche come in questa occasione lo stesso abbia tenuto un comportamento esemplare, non meno di tutti i 24 giocatori coinvolti nella gara).
A Cagliari, invece, un già tranquillo Bingia Matta attendeva il Sant'Antioco con l'acqua alla gola, per le stesse vicende citate nel caso della Mediterranea. I locali del presidente Mauro Naitza non hanno però regalato nulla, giocando la propria onesta gara ed acciuffando i tre punti a pochi istanti dal termine (5-3 il finale).
In quel di Sassari la sorte aveva apparecchiato un tavolo del tutto simile: padroni di casa dell'Ichnos alla caccia della vittoria non meno di un branco di lupi a digiuno, e ospiti del Futsal Settimo oramai rassegnati essendo già retrocessi. Ma anche qui ecco il risultato che non ti aspetti, i ragazzi di Lecis che onorano campo e campionato e tornano da Sassari con un 2-2 che suona come una medaglia al valor sportivo.
Necessarie citazioni, infine, per la vittoria del Villaspeciosa, che con un sofferto 5-4 sul Cagliari 2000 (espulsi Cara ed il mister Luca Zedda) raggiunge una meritatissima salvezza, per il Sulcis di bomber Etzi, che supera 4-2 il Domus e rimane in lotta per i playoff promozione, e per il pareggio (4-4) tra Delfino (aritmeticamente quarta) e San Paolo (non ancora matematicamente salva).