La Ferrini alza l'asticella, Pinna: «Salvezza non scontata col percorso nuovo, ora prendiamoci il pass playoff»

I calcoli dicono che scavallata quota 40 si raggiunge la quota salvezza e la Ferrini l'ha ottenuta con nove turni d'anticipo battendo 3-0 la Tharros in un match equilibrato per i primi 17', fino al gol di Serrau, poi la doppietta di Podda a cavallo dell'intervallo ha saldato il ritorno alla vittoria dei cagliaritani dopo tre turni.

Il tecnico Sebastiano Pinna ripercorre i sei mesi di campionato: «Una salvezza raggiunta partendo da un foglio bianco e cambiando più di mezza squadra. Sin dall'inizio ho detto che dovevamo raggiungere quanto prima il primo traguardo in un campionato difficilissimo, con piazze che spendono tanto e sono giù. Aver sdoganato la sosta e raggiunto la salvezza era un qualcosa di impensabile ad inizio stagione, con un lavoro tutto nuovo da fare e rimodulando la squadra con ragazzi nuovi e tanti giovani. Il merito è dei giocatori, sono loro gli artefici e protagonisti, e anche di una società che non ci fa mancare nulla. Avevamo una sfida difficilissima, la Tharros ha un ottimo organico, all'andata pareggiò con due invenzioni di Calaresu. Abbiamo valorizzato il punto di Barisardo che, per come è venuto, ha dato la grandezza di questo gruppo». 

I cagliaritani scendono in campo mercoledì con l'obiettivo del miglior posto nella griglia playoff: «L'Iglesias è una squadra forte, si è rinforzata molto bene e in casa ha un ruolino di marcia impressionante. Noi, per investimenti fatti, non avevamo il pass playoff ma ora ce lo devono dare. Non sarà semplice raggiungerli perché ci sono ottime squadre. Tre mesi fa dicevo che tra salvezza e playoff ballavamo 7-8 punti con dieci squadre che potevano centrarli, il campionato è facile da leggerlo, è un'Eccellenza di un livello verso l'alto impressionante, basti vedere chi è giù in classifica. Bisogna avere continuità, allenando la testa e stando sul pezzo. Non è facile, specie per noi che abbiamo giocatori-lavoratori mentre è più semplice per quelle che riescono a fare professionismo. Noi abbiamo trovato compattezza di gruppo nelle difficoltà di organico, per tre mesi di fila abbiamo avuto 5-6 giocatori importanti fuori, i giovani hanno dato una mano ed è questa la nostra forza».