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Max Canzi, allenatore, Olbia
«Obiettivi? Cerco sempre di migliorare ciò che ho fatto in passato»

L'Olbia riparte da Canzi: «Felicissimo di restare, il mio lavoro, qui, non è finito»

Max Canzi sarà l'allenatore dell'Olbia anche per la prossima stagione. La società gallurese annuncia la conferma del tecnico milanese per quello che sarà il sesto campionato consecutivo dei bianchi in serie C. Arrivato in Gallura la scorsa estate, dopo diverse stagioni alla guida della Primavera del Cagliari, ha chiuso l'annata con 47 punti centrando il record di punti del club nella terza serie. 

Nelle parole di Canzi traspare la soddisfazione: «Olbia era la mia priorità e sono felicissimo di essere qua. Devo ringraziare il presidente e il direttore per questa opportunità. Nonostante avessi ricevuto qualche altra richiesta, ho preferito aspettare di incontrare l'Olbia e in breve tempo abbiamo capito che c'erano tutti i presupposti per continuare insieme. Veniamo da una stagione di grandi emozioni, sia nelle cose belle che in quelle meno belle. Mi sono trovato da subito bene e ho come la sensazione di aver lasciato qualcosa di incompiuto. La mia è stata una scelta naturale e doverosa. Il mio lavoro, qui, non è finito». 

Sugli obiettivi le idee sono chiare: «Nella mia vita ho sempre cercato di migliorare ciò che ho fatto in passato. Siamo a fine maggio e non abbiamo niente da nascondere: stiamo vivendo una fase embrionale della stagione che verrà, com'è giusto che sia. Io sono abituato a lavorare con i giocatori che vengono messi a disposizione, ma qui a Olbia ho potuto constatare con mano che le decisioni vengono prese insieme e dopo confronto. A gennaio decidemmo insieme di non fare operazioni e credo che la scelta abbia pagato».

Molto importante la conferma di Ragatzu: «Devo dire che io non ho la capacità di risolvere le partite da solo, mentre Daniele sì. Quindi sono molto contento di poterlo allenare anche la prossima stagione. Credo che la sua conferma dica anche di come la società intenda programmare il prossimo campionato. Stiamo parlando di un top player della categoria, nessuna avversaria ha un giocatore simile. Il modulo? Io ho sempre avuto una sola certezza: è molto meglio adattare il modulo ai giocatori che non il contrario. Detto questo, la mia storia dice che ho spesso usato il trequartista perché consente di giocare in un modo molto elastico. Questo non vuol dire che sicuramente giocheremo in quel modo, anche perché non ce ne sono tanti in giro di trequartisti, però il fatto di partire da una base tattica consolidata ci permetterà di fare tesoro del grande lavoro fatto lo scorso anno». 

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