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Mamia spinge il Calangianus: «Ci davano per retrocessi, ora possiamo centrare i playoff»
L'allenatore-giocatore: «Il Sant'Elia merita la D»

Mamia spinge il Calangianus: «Ci davano per retrocessi, ora possiamo centrare i playoff»

Ha rischiato di perdere 5-0 contro il Progetto Sant’Elia come addirittura di pareggiare 1-1 al 90’. La partita di sabato del Calangianus, in casa della capolista, è l’emblema della stagione dei galluresi, partita dopo ferragosto con una squadra tutta da costruire dopo la difficile salvezza dell’anno prima e destinata a fare da comparsa in Eccellenza. «Ricordo che all’inizio tutti ci davano già per spacciati – esordisce l’allenatore-giocatore Tore Mamia – si diceva che avremmo fatto dai 10 ai 15 punti, massimo 20, ma stiamo facendo un grosso campionato. Il Sant’Elia poteva fare 4 o 5 gol, specie nel primo tempo, ma nel finale di gara pensavamo di strappare un pareggio». Una delle occasioni migliori, al 90’, proprio di Mamia su calcio di punizione: «Ho cercato l’incrocio ed è uscita di poco ma l’1-1 non sarebbe stato meritato». A differenza dei 41 punti finora conquistati dai giallorossi. «Dobbiamo continuare così – continua il 34enne di Trinità d’Agultu – non mollare e arrivare fin dove possiamo perché tutto ciò che verrà in più sarà tanto di guadagnato».

Mister Mamia, sabato a Cagliari il vero Calangianus si è visto nella seconda parte del secondo tempo

«Sì è vero, siamo partiti un po’ titubanti rischiando di subire diversi gol poi dall’espulsione di Pischedda e dal conseguente rigore parato da Secchi ci è entrata quella convinzione che dovevamo avere dall’inizio»

Cosa è successo, allora, nei primi due/terzi di gara?

«Siamo arrivati al campo in ritardo, diciamo verso il 20’ del secondo tempo... Il Calangianus non è certo quello visto nella prima ora di gara, noi dobbiamo giocare sempre con grinta e molta determinazione perché non siamo una squadra che può cullarsi sugli allori. Comunque non mi posso lamentare dell’ultima mezzora»

Immagino che abbiano pesato anche le assenze

«Beh, giocatori come Rusani, Foresti e Fabbri non li posso regalare a nessuno perché già abbiamo una rosa limitata, se poi affronti la capolista in casa sua e quasi scontato perdere. In ogni caso l’1-0 va bene lo stesso, poteva andarci peggio»

Con la vittoria contro di voi il Progetto Sant’Elia si può dire che abbia un piede in serie D?

«Penso di sì, ormai è a un passo dal traguardo, è prima meritatamente. È una grossa squadra, guidata da un grande allenatore penso che si meriti la promozione»

Una squadra costruita dal diesse Roberto Ibba che hai conosciuto quando giocavi a Tortolì

«Ibba è un grande intenditore di calcio, ce ne sono pochi come lui, dove va a lavorare sicuramente fa risultati. Il Tortolì l’ha portato fino all’Eccellenza, spero ora che faccia salire il Sant’Elia in serie D»

Archiviata la salvezza, il Calangianus può puntare ai playoff?

«Penso che non ci sia nessuna squadra superiore a noi fra quelle che stanno lottando in alto tranne il Progetto Sant’Elia e forse la Torres e il Muravera. Con le altre ce la possiamo giocare tranquillamente»

Domenica prossima vorrete tornare alla vittoria ma non sarà facile contro l’Olbia

«I tre punti ci mancano da tre gare ma sarà dura perché oltre alla forza dell’Olbia devo fare i conti con almeno quattro assenze sicure: Foresti e Fabbri che scontano il secondo turno di squalifica, ai quali si aggiungono Pischedda, espulso contro il Sant’Elia, e Gori, che a Cagliari ha rimediato il quarto cartellino giallo. Siamo in emergenza ma tenteremo di vincere lo stesso»

Allenatore e giocatore, quanto è oneroso vestire il doppio ruolo?

«A me è venuto facile perché ho trovato un gruppo di amici, e se sono validi riesci a fare tutto. Mi seguono, chiedo anche a loro dei consigli, mi danno una mano, andiamo tutti assieme verso lo stesso obiettivo ed è per questo che siamo arrivati fino a questo punto»

Anche Pittalis, tuo ex compagno a Calangianus, tra panchina e campo sta cercando di salvare il San Teodoro

«A Giovanni faccio un grande in bocca al lupo perché merita tanto, è un grande uomo e un grande giocatore, e secondo me diventerà anche un grande mister»

Fabio Salis

In questo articolo
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2010/2011
Tags:
Sardegna
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