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Kalifa Kujabi, centrocampista, Torres
Da migrante ai tre anni al Muravera, pronto al salto nei "pro"

Torres, il futuro di Kujabi è in serie B a Frosinone ma da cittadino italiano

Imminente doppio salto di categoria per Kalifa Kujabi, centrocampista classe 2000 della Torres protagonista di un'ottima stagione insieme con la squadra (vittoria playoff di serie D e finalista di Coppa Italia) e pronto a diventare un calciatore del Frosinone. Il 22enne gambiano - rivelatosi in Sardegna grazie al Muravera quando vinse il campionato di Eccellenza nel 2018-19 e giocò in serie D nei due anni successivi - è partito alla volta della Capitale per effettuare le visite mediche e partecipare fin da subito al raduno dei ciociari del tecnico Fabio Grosso che si ritroveranno venerdì 1 luglio a Ferentino e il giorno successivo si trasferiranno a Fiuggi dove resteranno fino al 28 luglio. Oltre alla soluzione dei gialloblù si stava prefigurando anche quella del Torino che avrebbe poi girato in prestito il centrocampista al Giugliano neopromosso in serie C. 

 

L'incertezza riguarda solo la data della firma del contratto. A differenza della massima serie, in B e in Lega Pro non vi è possibilità di tesserare alcun calciatore extracomunitario, neanche coloro che hanno lo status di dilettante. Perciò, la speranza è che entro il 31 agosto Kujabi arrivi a compimento l'iter per l'acquisizione della cittadinanza italiana, in quanto coniuge di cittadino italiano (la moglie è di Villaputzu) che risiede legalmente da almeno due anni nel territorio della Repubblica, col termine ridotto della metà (quindi un anno) in presenza di figli (come nel caso di Kalifa). Altrimenti per Kujabi, come per tutti gli extracomunitari, il professionismo può arrivare con il salto di categoria sul campo. Cosa che stava per avvenire con la Torres o che sarebbe potuta avvenire anche in caso di ripescaggio in Lega Pro dei sassaresi.

 

Per Kalifa, però, è importantissimo acquisire la cittadinanza italiana perché l'Italia è il paese che l'ha accolto minorenne quando nel 2017, proveniente dalla Libia (dopo 8 mesi d'attesa in un centro d'accoglienza), sbarcò insieme con 600 persone a Pozzallo (nel Ragusano), per poi passare a Scicli e, dopo un mese, essere trasferito presso la Casa dei Mirti del Centro diaconale valdese La Noce di Palermo. Nella struttura di accoglienza di secondo livello per minori stranieri non accompagnati ha ha avuto la possibilità di studiare e coneguire la terza media. Col rischio che il permesso di soggiorno non venisse rinnovato della questura di Palermo, a fine settembre del 2018 approda al Muravera su segnalazione di un procuratore al tecnico dei sarrabesi Francesco Loi e farà l'esordio in panchina a Guspini il 14 ottobre e poi sul campo la settimana dopo contro il Ghilarza. A fine campionato si ripropone lo stesso problema del rinnovo del permesso di soggiorno, col rischio dell'estradizione in vista. Ma la dirigenza del Muravera - con Marco Nibbio in testa - si attiva in modo concreto per trovare delle soluzioni per regolarizzare la posizione del giocatore, il tecnico Loi crede ciecamente nelle qualità di Kujabi e aspetta con lungimiranza lo scorrere dei tempi della burocrazia fino a poterlo far esordire in serie D a fine girone d'andata (il 15 dicembre 2019, 16ª giornata) in casa del Latte Dolce. La prima gara da titolare con l'arrivo del 2020 (contro il Lanusei alla prima di ritorno) ma poi arriva il Covid a fermare il calcio (e non solo) in Italia. Per Kalifa la consacrazione viene rimandata al campionato successivo (26 presenze e 3 reti) con altre soddisfazioni che arrivano sul piano sentimentale, sposandosi e diventando papà. L'estate scorsa la chiamata della Torres, un campionato sempre tra i migliori (30 gare e 3 gol) e chiuso con la splendida rete nella finale playoff contro l'Afragolese. Adesso insegue il sogno della serie B ma diventando prima cittadino italiano.

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2021/2022