«Sulle ali dell'entusiasmo, vincere aiuta a vincere»
Arbus, scatto per la salvezza, Agus: «Da gennaio il vento è cambiato, ora c'è la consapevolezza di essere forti»
L'Arbus mette la testa fuori dall'acqua dopo mesi e mesi di apnea. Quelli conquistati domenica, nel derby di Guspini, sono tre punti che valgono doppio, sia per la classifica - con i granata saliti a quota 29, con cinque squadre alle spalle e la coppia Villamassargia-Lanusei a due lunghezze - che per il morale. I ragazzi allenati da mister Nicola Agus rilanciano la propria candidatura in ottica salvezza e si godono la quarta vittoria ottenuta nelle prime sette uscite del girone di ritorno. All'orizzonte, intanto, un altro scontro diretto fondamentale per guadagnare la permanenza nel campionato di Promozione: al “S. Sofia” arriverà l'Atletico Cagliari, che terzultimo insieme con la Gialeto e ha tre punti di ritardo dai granata.
«Domenica abbiamo disputato una grandissima gara — dichiara senza mezzi termini mister Agus — soprattutto sul piano dell'intensità. Del resto i derby sono sempre sfide particolari e tutti i ragazzi vogliono scendere in campo per dare il loro contributo, quindi fare delle scelte, in questo senso, non è mai facile. Ci siamo trovati davanti un avversario forte e ben messo in campo, ma per fortuna le cose sono andate nel verso giusto».
Il tecnico dei granata poi aggiunge:
«Siamo riusciti a partire bene, ad approcciare la sfida con l'atteggiamento ideale; arrivavamo da un risultato importante, la vittoria in casa dell'Orrolese per 3 a 0, e devo dire che dopo quel successo la fiducia nei nostri mezzi è aumentata in maniera esponenziale; parliamo di un aspetto fondamentale per raggiungere i traguardi che ti sei prefissato».
In casa Arbus splende decisamente il sereno.
«Mi stanno arrivando ottime indicazioni da parte della squadra e anche la società è felice per come ci stiamo comportando; sta germogliando in noi la consapevolezza di essere forti, di potercela giocare con chiunque, e questo influenza il nostro rendimento, chiaramente».
I momenti bui sembrano ormai alle spalle.
«Quando non riesci a raccogliere i punti che invece meriteresti è normale che subentri un pizzico di paura e in quel caso le cose si fanno più dure, più problematiche. Da gennaio il vento è cambiato e si vede anche dagli ultimi risultati: alcuni ragazzi sono andati via, altri hanno deciso di sposare il nostro progetto e i nuovi arrivi ci stanno dando una grossa mano».
La vittoria interna per 3 a 2 contro l'Arborea, alla quarta giornata, ha dato la classica scossa.
«Ma anche nelle altre gare ci siamo comportati bene, come successo contro il Castiadas, ad esempio. Tra i risultati più importanti va messo anche il 3 a 0 in trasferta contro la Verde Isola alla prima di ritorno. Peccato, invece, per il ko di Tortolì, considerando che vincevamo per 1 a 0 e abbiamo incassato il gol decisivo al 93', dopo aver giocato una grandissima partita al cospetto di una squadra esperta; ma il calcio è fatto di episodi, quindi non possiamo fare altro che accettare il verdetto del campo. Se contro il Castiadas una sconfitta ci può sempre stare, con gli ogliastrini forse avremmo meritato qualcosa in più. Discorso diverso, invece, per il match con l'Arborea, che si è dimostrata comunque una buonissima squadra: abbiamo chiuso virtualmente il discorso già nella prima frazione, con il punteggio di 3 a 0, ma poi, a causa di due errori, abbiamo permesso agli avversari di riaprire la gara. Da quel momento in poi, effettivamente, c'è stato un cambio di passo da parte nostra».
Il tecnico ora si aspetta tante conferme anche nel prossimo turno: in programma lo spareggio-salvezza anticipato contro l'Atletico Cagliari di Antinori. All'andata l'Arbus si impose, di misura, per 1 a 0.
«Mi ricordo perfettamente quella gara, un bel match disputato su un campo difficile, in terra battuta. In quell'occasione, per quanto fatto vedere nell'arco dei 90', probabilmente meritavamo un risultato finale più largo. Cercheremo di volare sulle ali dell'entusiasmo che queste ultime due vittorie ci hanno regalato. Vincere aiuta a vincere, è la mentalità con cui affronti gli avversari che fa la differenza: ci sono tantissimi giocatori dalle grandi potenzialità tecniche e tattiche, ma se sei carente sul piano mentale e non riesci a stare appresso alle indicazioni che ti da l'allenatore non puoi aspettarti di rendere al 100%».
Agus può ritenersi soddisfatto per quanto fatto sino ad ora.
«Io martello costantemente i miei giocatori, lavoro tanto su testa e grinta, solo in questo modo puoi toglierti le tue soddisfazioni».
Dal punto di vista atletico le cose vanno alla perfezione, ma il tecnico è alle prese con contrattempo.
«Sono onesto: abbiamo rischiato seriamente di perdere per il resto della stagione un giocatore molto importante per noi come Gabriele Pancotto; un pilastro per il gruppo, per i compagni, per il sottoscritto, per il club; parliamo di uno degli elementi più esperti che ho a disposizione. Si è fatto male al tendine d'Achille, e per fortuna che non se l'è lesionato; al momento cammina con l'ausilio delle stampelle e credo proprio che dovrà saltare le prossime due partite. Per me è una grossa perdita, ma non sono sicuramente il tipo che si nasconde dietro agli alibi. A parte lui ho la rosa al completo, ma Pancotto si merita questo attestato di stima e spero possa tornare a correre nel più breve tempo possibile».
Agus ha tante frecce al suo arco.
«Il gruppo è unito e molto affiatato, con tanti giovani interessanti; a parte Stechina, Cissè, Pancotto e Yao Lari, gli altri vanno tutti dal 2000 al 2005 ma stanno facendo già vedere grandi cose».
La corsa alla salvezza entra nel vivo. «Ancora però è troppo presto per poter fare previsioni: la classifica è molto corta e le squadre in ballo sono quasi una decina».