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Ferrini
Spadafora: Coi tamponi si può far riprendere i campionati

Calcio dilettantistico, ripartenza possibile solo col protocollo Lnd ma i club vanno sostenuti sul lato economico e organizzativo

Il calcio dilettantistico ha una sola speranza per poter ripartire. Applicare un nuovo protocollo sanitario e trovare una formula/format per arrivare a fine giugno a chiudere i campionati decretandone i verdetti. Non sarà sicuramente facile, forse non lo sarà per tutte le categorie ma è bene che ogni ora che ci separa da qui al 5 marzo, giorno in cui scade l'ultimo DPCM che ha rinnovato la sospensione degli sport di contatto, sia utilizzato per rendere possibile ciò che ora sembra impossibile. Il tema della ripresa dello sport di contatto deve essere affrontato con la stessa forza messa in campo per far ripartire la scuola secondaria di secondo grado in presenza, magari con maggior efficienza.

 

Per sapere adesso come sarà la situazione sanitaria ad inizio marzo bisogna avere la sfera di cristallo, troppe variabili incidono sul numero dei contagi man mano che riaprono le attività in base alla colorazione delle Regioni, addirittura impazzite quelle relative alle varianti del virus che portano ad una maggiore contagiosità, quindi più positivi in termini assoluti, perciò più casi gravi in termini assoluti, di conseguenza più pressione sugli ospedali con maggior occupazione dei letti in area medica e terapia intensiva e, infine, più morti. Gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico ci dicono da mesi che sotto i 5mila casi giornalieri si recupera l'efficienza nel tracciamento dei contatti dei positivi e la pandemia torna sotto controllo perché più facile spegnere ogni focolaio in essere.

 

Ma è comunque adesso che bisogna trovare la soluzione per far ripartire i campionati (dall'Eccellenza in giù, giovanili comprese) ed eventualmente adattarla in base agli scenari che si registreranno fra circa un mese e mezzo (magari non tutti potrebbero ripartire).

Intanto, un protocollo sanitario c'è già ed è quello che la Lnd ad inizio dicembre ha adottato per far riprendere i 9 girone di serie D (leggi qui cosa prevede), così riassumibile: inserimento obbligatorio di un test settimanale entro le 48/72 ore antecedenti la disputa della gara; isolamento per il calciatore positivo e i suoi contatti stretti; i compagni di squadra negativi ai test - e non contatti stretti del positivo - continuano gli allenamenti per giocare alla domenica salvo che il numero di quelli risultati positivi al test sia superiore a tre (leggi qui la circolare che disciplina i rinvii).

 

Ma chi fa materialmente i test e quanto costano? La Lnd, per tutte le società partecipanti al campionato di Serie D, ha stipulato una convenzione con FEDERLAB Italia (associazione di laboratori di analisi cliniche e centri poliambulatoriali privati accreditati presso il SSN) che fornisce una postazione mobile, i tamponi rapidi quantitativi (9.50 euro l'uno) e il medico che effettua i prelievi (40 euro indipendentemente dal numero di campioni effettuati) i quali poi fanno il tampone molecolare (30 euro l'uno) di conferma della positività riscontrata coi test rapidi (leggi qui). Una società che deve fare 4 turni obbligatori al mese di test per un gruppo squadra di 30-35-40 unità (tra giocatori, staff tecnico e dirigenti accompagnatori) andrà a spendere 1300-1500-1700 euro, l'equivalente di due bonus a collaboratori sportivi per singola squadra. Al riguardo c'è stato ieri sera un intervento interessante del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora che, in una diretta instagram in tandem con il Capo Dipartimento dello Sport, Giuseppe Pierro, ha confermato l'applicabilità dei tamponi per la ripartenza di alcuni campionati (l'Eccellenza, quale campionato di interesse nazionale che va oltre la colorazione delle regioni) prevedendo contributi alle società per coprire le spese sanitarie: «È un'opzione sul piatto, dato che nel prossimo decreto ristori ci sarà anche un contributo per le spese sanitarie e i tamponi. Con i tamponi per tutti è possibile che altri campionati possano ripartire».

 

Le società dilettantistiche, per la maggioranza contrarie alla ripartenza probabilmente perché vedono la gestione del protocollo e dei positivi un qualcosa di enorme, vanno quindi sostenute dal punto di vista economico per la spesa sanitaria sui test e accompagnate dal punto di vista organizzativo, perché ogni settimana va compilato l'elenco del gruppo squadra da sottoporre ai test su cui poggiano poi le regole dei rinvii delle gare a seconda del numero dei positivi.

 

All'aspetto economico-organizzativo sull'applicabilità del protocollo, va poi considerato il fattore tempo per portare a conclusione i campionati. Qualora si riprendesse ad inizio marzo con gli allenamenti collettivi andrebbero calcolate ancora diverse settimane - tra la ripresa delle sedute di gruppo e i recuperi da fare per riallineare le classifiche - prima di riprendere col calendario ufficiale sapendo però che da domenica 7 marzo a domenica 27 giugno ci sono 17 domeniche in tutto, molto poche per pensare di far rientrare tutte le giornate mancanti anche volendo utilizzare qualche infrasettimanale (qui la mappa dei recuperi nei campionati regionali di tutta Italia). Anche perché la ripresa produce altri rinvii, come conferma la serie D che non è mai riuscita a riallineare le classifiche, oltre al fatto che i calciatori di serie D sono in maggior parte quasi professionisti che vivono in una "semi bolla", a differenza del resto dei dilettanti in cui i calciatori sono lavoratori e studenti che vivono spesso presso nuclei familiari allargati, il che aumenta le probabilità di contagiare ed essere contagiati.

 

Ecco perché andrebbe deciso poi un format adeguato che accorci il programma originario producendo, nel contempo, verdetti credibili. L'occasione migliore sarebbe quella del prossimo Consiglio Direttivo della Lnd di inizio febbraio quando sarà chiamato a pronunciarsi sulla conclusione dei campionati visto che è già stata avanzata e approvata dalla FIGC, competente in materia, la richiesta di deroga all’articolo 49 delle NOIF che disciplina l’esito dei campionati.

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2020/2021