I top e i flop di Serie A
Di Natale abbatte il suo Napoli, Catania fatale a Ballardini
TOP:
Di Natale 8,5: come è curiosa la vita, a volte. Perché a sancire la prima sconfitta della gestione Mazzarri ci pensa Totò, un napoletano doc. Che da oggi diventerà San Totò da Udine. L’Udinese in superiorità numerica per tutto il secondo tempo non sfonda e senza il bomber tascabile adesso si parlerebbe della terz’ultima squadra in classifica. Invece no, dopo aver calciato male un rigore ne segna tre e dona alla sua squadra tre punti importanti come l’ossigeno.
Pandev 8: l’Inter ormai gioca un altro campionato e questo lo si era capito. Il risultato, questa volta più tondo che mai, è la legittimazione della forza neroazzurra. La vera sorpresa della giornata milanese è invece il macedone che, in giornata di grazia, fa tutto quello che gli riesce meglio: va avanti e indietro sulla sinistra, segna la prima rete interista e serve un assist al suo compagno di reparto Milito. Certamente il miglior acquisto di tutto il mercato invernale.
Julio Sergio 7,5: questa Roma è incredibile. Dopo un inizio a dir poco deludente, centra il diciannovesimo risultato utile consecutivo e la quinta vittoria di fila in campionato. E nella trasferta fiorentina molto del merito è del brasiliano. Spalletti lo aveva appellato come il miglior terzo portiere del mondo ma il numero 27 romanista dimostra di essere indispensabile: decisivo in moltissime occasioni, sbarra con le sue parate la porta giallorossa. Ora, dopo sette mesi, è l’arma in più dei capitolini.
FLOP:
Curci&Pratali 4: il bianconero in generale, in questo periodo non porta particolarmente bene. E non se la passano bene nemmeno i bianconeri del Siena, anzi. Il Curci ammirato contro la Roma viene sostituito dal suo gemello cattivo che sì, compie una bella parata, ma poi ne combina di tutti i colori sui due goal blucerchiati. Pratali, proveniente dal Toro, poi non aiuta di certo. Il pallone che perde al limite dell’area, sembra un evento unico per Pozzi, che non si fa pregare due volte e castiga di nuovo i senesi. Se i risultati continueranno a non arrivare, il neoacquisto dovrà tornare presto a giocare la B.
Ballardini e la Lazio 4: umori diversi nella Capitale. Se i giallorossi volano direttamente al secondo posto, sull’altra sponda romana si tocca con mano la paura della retrocessione. E l’elemento che più desta preoccupazione, oltre alla mancanza di risultati, è la pochezza del gioco espresso dall’ormai ex squadra di Ballardini, incapace di mettere in riga i suoi per risalire in fretta la classifica. Pensava forse che schierando titolari i tre acquisti dell’ultima ora del mercato laziale, avrebbe potuto dare un’identità alla squadra? Si sbagliava. Ora ci penserà Reja a cambiare un’aria che giornata dopo giornata si fa sempre più pesante.
Silvia Dell'Orto