Il Collegio Arbitrale sul caso Marchetti: «La decisione entro Natale»

Entro Natale dovrebbe essere messa la parola fine sulla causa di Federico Marchetti contro il Cagliari. Oggi pomeriggio a Milano si è chiusa l'istruttoria e i tempi tecnici per conoscere se ci sarà la rescissione del contratto e il risarcimento danni per il portiere rossoblù, li dà Mario Fezzi, presidente del Collegio arbitrale: «Abbiamo tempo entro l'8 di gennaio, ma pensiamo di riuscire a emettere il provvedimento prima di Natale». L'avvocato Fezzi ha inoltre deciso di non ascoltare le testimonianze dell'ex allenatore del Cagliari Pierpaolo Bisoli e di Michael Agazzi, il portiere rossoblù diventato titolare dopo l'esclusione di Marchetti nonostante avessero risposto puntuali alla convocazione presentandosi nella sede della Lega Calcio di serie A per essere ascoltati. «Abbiamo ritenuto che fondamentalmente ascoltarli non servisse - ha detto Fezzi - e che la causa fosse matura per una decisione. Quindi oggi ci siamo limitati a far discutere i difensori delle parti e ora dobbiamo decidere».

L'intervista di Bisoli scatena l'ra dei difensori di Marchetti - L'avvocato Antonio Conte, che assiste Marchetti, e l’avvocato Mattia Grassani, che rappresenta il Cagliari, confermano:  «Il Collegio ha ritirato l'ordinanza per ascoltarli ritenendo la causa matura per una decisione». Inoltre l'avvocato Fezzi rivela: «Abbiamo deciso di acquisire agli atti l'intervista rilasciata da Bisoli, assieme alle altre interviste del presidente del Cagliari Massimo Cellino presentate dalla difesa di Marchetti nell'atto di citazione». Proprio le parole di Bisoli, secondo il quale «il presidente del Cagliari, Massimo Cellino, non c'entra nulla con l'esclusione di Marchetti, che è stata una decisione tecnica, figlia di una scelta estiva», hanno scatenato le ire dei difensori del portiere rossoblù. «A nome del collegio difensivo di Marchetti - ha spiegato uno dei legali dell’ex numero uno della Nazionale, l'avvocato Antonio Conte - esprimo tutto il nostro stupore e la nostra indignazione per le dichiarazioni di Bisoli, che è il teste chiave del procedimento e ha anticipato a diversi mezzi di comunicazione i contenuti della sua testimonianza».