«Possiamo giocarcela con tutti, manteniamo i piedi per terra»
Il Siliqua riprende il suo cammino, Corsini: «Contro l'Idolo una prestazione eccellente ma la strada da fare è ancora tanta»
Il Siliqua riprende la sua corsa verso la salvezza con una bella vittoria, i tre punti mancavano dall'ultima uscita di novembre in occasione del blitz in casa del Seulo, maturata nella sfida interna contro una diretta concorrente come l'Idolo. Si tratta del primo sorriso per mister Vittorio Corsini, ormai abituato a lanciarsi in imprese difficili, ma sicuramente non impossibili: l'organico è stato profondamente stravolto rispetto ad inizio anno, lo stesso si dica per le ambizioni, ma il tecnico si è tuffato, come suo solito, con il massimo della professionalità e della fiducia nella nuova avventura. L'obbiettivo del club è, ovviamente, la salvezza, un traguardo che con 22 punti in cassaforte sembra abbondantemente raggiungibile, ma per evitare un finale di stagione all'insegna del pathos i bianco-azzurri dovranno continuare a spingere forte, senza abbassare la guardia nemmeno per un secondo.
«Sono tornato a Siliqua con piacere — dichiara Corsini —, mi hanno chiamato per dare una mano a questa squadra ed ho accettato ben volentieri, non ho avuto nessun tentennamento nel dare la mia disponibilità al presidente Frau. Ora sono pronto per affrontare questo micro campionato, come lo chiamo, visto che mancano una dozzina di partite alla fine. Io mi reputo semplicemente il custode delle regole: il mio compito principale è quello di far mantenere i piedi per terra, evitando i voli pindarici, ma siamo consapevoli, allo stesso tempo, che possiamo dire la nostra anche con squadre più quotate».
La situazione al suo arrivo non era delle più semplici. «Ho trovato una squadra un po' giù sul piano psicologico; una cosa normale quando subisci delle metamorfosi così pesanti in corso d'opera: rispetto all'inizio della stagione mancano diversi punti cardine, così diventa tutto più difficile». In questi casi bisogna soltanto rimboccarsi le maniche e concentrarsi sul lavoro. «C'è ancora molto da fare, anche se in queste prime due settimane abbiamo sicuramente imboccato la strada giusta. Ciò che mi premeva di più era riuscire ad entrare in sintonia con i ragazzi il più velocemente possibile».
La prestazione contro l'Idolo, con i tre punti annessi, è la conferma più gradita, in questo senso. «Si trattava di una gara con un altissimo coefficiente di difficoltà, considerando poi che eravamo alle prese con alcune assenze, ma chi ha giocato ha dato il massimo. L'Idolo è una compagine ben organizzata, che può contare, soprattutto davanti, su ottime individualità, come Lancioni e Giolitti, ad esempio. Noi abbiamo dovuto compensare le nostre carenze con il carattere e tanto, tanto cuore». Il campo, in definitiva, ha dato ragione ai campidanesi. «Devo fare i complimenti ai miei, hanno risposto alla grande sotto tutti i punti di vista, una prova eccellente in una gara tiratissima, ma non abbiamo fatto niente, il cammino è piuttosto lungo ed il campionato molto livellato. Noi ci concentriamo sulla zona calda: lotteremo per mantenere la categoria e cercheremo di raggiungere il nostro obbiettivo in breve tempo, giocandocela con tutti».
Il Siliqua, rispetto alle rivali, può contare su un tesoretto importante, accumulato nella prima parte di stagione. «Un margine che comunque oramai si è ridotto quasi del tutto, bastano uno-due passaggi a vuoto e ti ritrovi a lottare per i play-out. Non siamo assolutamente nella condizione di poter fare certi calcoli: dobbiamo spingere al massimo, contando soltanto sulle forze attualmente a disposizione». I 19 punti conquistati dalle precedenti gestioni non possono bastare: «È impensabile vivere di rendita per tutto il girone di ritorno. Al contrario, ogni sfida per noi sarà una finale, c'è poco da aggiungere. Le nostre rivali possono fare punti dappertutto e contro chiunque, penso alla vittoria del Quartu 2000 sul Carloforte ad esempio. La classifica è corta e negli scontri diretti metti tutto in discussione. Se si escludono quelle tre-quattro squadre che comandano la classifica e che in effetti hanno qualcosa in più delle altre, per il resto non c'è un divario così netto. Noi peraltro l'abbiamo confermato nel confronto con la San Marco, in cui siamo riusciti a tenere piuttosto bene il campo contro un'autentica corazzata, che ha in rosa giocatori esperti, in grado di gestire al meglio anche le situazioni più difficili».
Ora arriva la pausa: Corsini ne evidenzia vantaggi e aspetti negativi. «Da una parte ci da la possibilità di recuperare i tanti acciaccati, dall'altra potrebbe stemperare il nostro entusiasmo, che sta chiaramente aumentando: quando vinci riesci ad allenarti con più determinazione, più voglia e più gamba. Il nostro pane quotidiano deve essere la voglia di migliorare: questa settimana senza impegni potrebbe aiutarci a raggiungere l'amalgama ottimale e a crescere sul piano della condizione fisica e dell'organizzazione tattica. Non dimentichiamo che sono al lavoro con questi ragazzi da quindici giorni, ci vuole del tempo per raggiungere i giusti equilibri».
Alla ripresa Amorati e soci saranno attesi dalla trasferta contro il Carbonia; il tecnico spende parole importanti per i prossimi rivali. «Un club dal passato illustre, con un settore giovanile di primissimo livello. La nuova proprietà sta facendo davvero un lavoro eccezionale, affidandosi ad uno staff di professionisti come Checco Fele, Giorgio Melis e Floriano Congiu, in grado di sfornare tantissimi giovani per la prima squadra. Marongiu poi è un allenatore che ho sempre apprezzato. Attraversano una fase particolare, stanno cambiando pelle ma riescono ad esprimersi piuttosto bene: corrono tanto, sono molto organizzati e hanno tutte le carte in regola per puntare a posizioni importanti». L'allenatore, dal canto suo, sa bene che atteggiamento si aspetta dai suoi. «Esattamente quello visto domenica: sarebbe un peccato, un errore imperdonabile fare dei passi indietro dal punto di vista della mentalità. Vorrei la stessa tenacia, la stessa voglia di fare punti mostrata nell'ultima uscita, d'altronde non abbiamo altra scelta».