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L'addio di Erbì al Samassi: «Lascio a testa alta, la sfortuna ci ha penalizzato»
La squadra campidanese affidata a Enzo Zottoli

L'addio di Erbì al Samassi: «Lascio a testa alta, la sfortuna ci ha penalizzato»

Una vittoria che manca da 12 giornate e, nonostante la squadra abbia sempre giocato bene, le strade del Samassi e del tecnico Maurizio Erbì si dividono. Un accordo consensuale per chiudere al meglio un rapporto che è durato 20 partite nelle quali la squadra ha raccolto soltanto 20 punti. Una media di un punto a partita che non porta ad altro che ai playout. Il club campidanese ha già scelto il sostituto, si tratta di Enzo Zottoli, ex allenatore del Sanluri col quale due anni fa ha vinto il campionato di Eccellenza. Il nuovo tecnico ha già diretto il primo allenamento in vista della trasferta di domenica a Nuoro che vedrà il Samassi affrontare i verdazzurri dell'ex Mingoia.

 

Termina dunque dopo 20 partite l'avventura del tecnico Maurizio Erbì, reduce da una miracolosa salvezza in Promozione alla guida dell'Asseminese. L'ex mister dei campidanesi spiega serenamente il perché dell'addio: «La sconfitta di domenica contro il Carbonia mi ha portato ad una riflessione con la società, ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti che non c’erano più i presupposti per andare avanti. Mi dispiace non portare a termine il grande lavoro che stavamo facendo tutti quanti ma si è deciso di chiudere anticipatamente i rapporti, bisognava dare una smossa».

Quanto ha inciso il fattore psicologico in una squadra che ormai non vinceva da 12 partite?

«Sicuramente avrà influito l'astinenza da vittoria ma, nonostante tutto, l’anno nuovo l’avevamo iniziato bene con due bei pareggi col Fertilia in casa e a Gavoi col Taloro. Non ci voleva la sconfitta di domenica contro il Carbonia, immeritata e inaspettata»

Dopo la sconfitta di domenica perché ha cercato anche motivazioni extracalcistiche?

«Ma perché due guardalinee della sezione di Carbonia non si possono designare nella gara in cui è impegnato il Carbonia, né si può mandare a Samassi un arbitro di Olbia con l’Olbia invischiata nella lotta per non retrocedere per una semplice questione di opportunità. Io credo nella buona fede degli arbitri, nella lealtà sportiva ma certe cose fanno perdere la testa agli stessi giocatori che si sentono presi di mira. La sconfitta è arrivata per un calcio di rigore scaturito da una punizione inesistente. Ecco, noi domenica sembravano in trappola. Poi, è chiaro che se il migliore in campo è Cinus, portiere del Carbonia, allora bisogna solo arrendersi»

In ogni caso il Samassi stava rispettando gli obiettivi di inizio stagione

«Ero in linea coi programmi, ossia la conquista della salvezza e la valorizzazione dei giovani. Non dimentichiamo che la squadra era tutta nuova col solo Argiolas della passata stagione. È stato fatto un grande lavoro, una buona partenza poi ci ha girato tutto storto, partite che meritavamo di vincere le abbiamo pareggiate, quelle che meritavamo di pareggiare le abbiamo perse. E con i tre punti i pareggi sono una mezza sconfitta. Ora siamo al quint’ultimo posto, io dico che con me il Samassi si sarebbe salvato senza di me penso lo faccia ugualmente anche perché non lascio terreno bruciato, la squadra è in salute e senza la sfortuna avrebbe avuto quei sette punti in più che avrebbero rassenerato l'ambiente»

Il mercato di dicembre può aver inciso nella mancanza di risultati?

«Mah, la società ha voluto accontentare quei giocatori che avevano manifestato la voglia di andar via come Ferraro e Mingoia. Numericamente eravamo di meno rispetto all’inizio e la qualità dei nuovi arrivati si poteva valutare più avanti. Con gli arrivi di Iannini, Ledda e Romero stavamo crescendo ed eliminando gli scompensi che avevano creato i cambi in corsa»

Mister Erbì ha qualcosa da rimproverarsi?

«Esco a testa alta perché ci ho messo impegno e passione, mi piace il bel gioco e penso non siano arrivati per caso i complimenti che ricevevamo dagli avversari e dagli addetti ai lavori. E non avrei mai barattato il fatto di avere più punti in classifica giocando male perché lavoro per dare alla squadra un bel gioco e offrire uno spettacolo degno al pubblico che, anche domenica, a fine partita ci ha applaudito. Sono sereno e auguro al Samassi le migliori fortune»

Fabio Salis

In questo articolo
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2010/2011
Tags:
Sardegna
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