«Ma tutte le realtà devono arrivarci con le risorse necessarie»
L'annuncio del ministro Spadafora: «Un piano straordinario per far ripartire lo sport da maggio»
Un piano straordinario per lo sport, per far ripartire le attività da maggio. Sta lavorando a questo il ministro dello sport Vincenzo Spadafora, che ne ha parlato in un video postato oggi su facebook, annunciando di pensare a «un piano straordinario per le iniziative che devono partire da maggio, cioè da quando speriamo di poter essere fuori dall'emergenza coronavirus per pensare al futuro. Ma per poter ripartire da maggio, bisogna che a quella data tutte le realtà sportive possano arrivare con le risorse necessarie».
Il Ministro dello Sport ha anche annunciato che domani incontrerà in videoconferenza i presidenti di 5 grandi federazioni sportive («intendendo per grandi quelle per numeri economici, di tesserati e di associazioni ed enti affiliati") per questo piano straordinario, il cui primo passo è stato la creazione di un fondo da 50 milioni di euro destinato ai collaboratori delle strutture sportive di base, partendo da quelli con un reddito inferiore ai 10 mila euro annui, e che domani riceverà dal Coni «i suggerimenti provenienti da tutto il mondo sportivo per capir bene quale è stato l'impatto dell'emergenza sanitaria e che cosa possiamo fare come governo per aiutare questo mondo».
Ieri il ministro ha incontrato, sempre in video, i rappresentanti degli enti di promozione sportiva. Domani nuova tappa di un giro di consultazioni «per poter avere tutti i dati che servono per lavorare a un piano che guardi subito alle esigenze del mondo sportivo, dalle grandi realtà alle piccole associazioni sul territorio».
Spadafora è tornato sulla questione allenamenti: «Anche nel mondo dello sport bisogna continuare a osservare delle regole assolutamente rigide. Ora di fronte a noi abbiamo dieci giorni complicati e importanti, in cui possiamo fare la differenza per poi cominciare a vedere, dopo Pasqua, segnali ancora più netti e forti di cambiamento. Ecco perché nei prossimi dieci giorni saranno vietate tutte le competizioni sportive di ogni ordine e grado, ma dobbiamo chiedere un ulteriore sacrificio anche ai nostri atleti e quindi abbiamo vietato ogni tipo di allenamento in ogni tipo di struttura. Serve innanzitutto per tutelare loro stessi e tutti quanti noi. Non sono decisioni che prendiamo a cuore leggero, ma la responsabilità è forte».