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Andrea Sanna, attaccante, Arzachena
«Segno all'Albalonga? L'importante è vincere, le motivazioni faranno la differenza»

L'Arzachena a tre passi dalla gloria, Sanna è da record: «Venti gol era il mio obiettivo, quello alla Nuorese il più bello. La Lega Pro è un traguardo straordinario, non deve sfuggirci»

Una doppietta, il secondo gol da cineteca e una vittoria che vale metà Lega Pro. Andrea Sanna ha contribuito in modo pesante a stendere la Nuorese e sta portando l'Arzachena ad un passo dalla grandissima impresa. Capolista con un punto di vantaggio sul Monterosi, ad una giornata dal termine, il paradiso per gli smeraldini non può attendere, contro l'Albalonga il sogno può diventare una splendida realtà. Il Biagio Pirina è pronto ad accogliere l'ennesima prodezza del suo bomber che, con la doppietta ai barbaricini, ha toccato quota 20. «Il mio record era 18 e l'avevo fatto col Selargius - ricorda Sanna - con i due gol di domenica l'ho migliorato. Ad inizio stagione puntavo ai 20 gol, ci sono riuscito e manca ancora una gara per fare meglio». Il gol del definitivo 3-1 al Frogheri è di gran lunga il migliore della stagione. «Questo sorpassa tutti - ammette l'attaccante di Donigala - è stato il più bello e il più difficile, da posizione quasi impossibile all'incrocio dei pali». E racconta l'azione: «Su una palla filtrante ho dovuto rallentare la corsa per non finire in fuorigioco, Molino l'ha letta bene ed è venuto a raddoppiare, poi si è spostato sulla bandierina pensando che non lo seguissi, invece ho continuato la corsa e sono andato in pressione, lui ha fatto un pallonetto per servire il compagno ma il vento ha fermato la palla sui miei piedi, lì ci vuole un po' di pazzia, ho calciato ed è andata bene».

 

Un gol meraviglioso ma anche molto importante

«Proprio così, ha dato alla squadra la serenità e la consapevolezza che potevamo vincere. Un gol che ha cancellato i miei precedenti errori perché ho avuto alcune occasioni per chiudere la gara sul 2-0 e lì sarebbe finita. Invece è stato bravissimo Curcio, anche lui ha fatto un gran gol, ma sull'1-1 abbiamo avuto una reazione importantissima, da grande squadra. Prima Branicki ha fatto una bella fuga a destra e poi ha dato a Nuvoli la palla per il 2-1, dopo 4' ho segnato l'altro mio gol, poi potevamo anche fare il 4-1 ma va bene lo stesso»

Quota 20 è un bottino record e sarebbe anche il primo titolo di capocannoniere

«Ci tengo, inutile nascondersi. Con tre gol di vantaggio ad una giornata dal termine più di un pensiero lo fai per forza. Ma se potessi barattare questo titolo di capocannoniere con la vittoria del campionato allora non avrei dubbi sulla scelta»

Tanti gol importanti in una stagione incredibile ma il più importante probabilmente lo devi ancora segnare

«Magari facessi quello della vittoria con l'Albalonga. Ma penso non sia importante chi segnerà domenica quanto prendere i tre punti per un traguardo storico della società e anche mio personale visto che non ho mai vinto una campionato di serie D»

In questo finale di stagione si diceva che la Nuorese per voi era lo scoglio più duro. L'avete superato e anche bene

«Sì è vero, abbiamo preparato alla grande questa gara che mentalmente non era facile visto che in casa loro potevamo perdere il campionato. Da tempo aspettavamo di giocarla ma sinché non ti trovi nella situazione non sai mai come andrà a finire. E a noi è finita bene»

Ora l'attenzione si sposta alla sfida con l'Albalonga, le motivazioni devono fare la differenza

«Credo proprio di sì, in questo frangente ci può essere un calo loro e noi che siamo in un momento ottimo ma non c'entra più il tasso tecnico. Le motivazioni sono quelle che faranno la differenza, la voglia di vincere il campionato, se non ci mettiamo quella voglia e non vinciamo allora vuol dire che non meritiamo di arrivare primi»

La Lega Pro l'hai assaggiata l'anno scorso a Savona, con l'Arzachena però avrebbe un altro sapore

«Prima di tutto bisogna ancora conquistarla, certo è che ottenerla sul campo sarebbe un'altra cosa. Con grandi prestazioni nel Selargius ho avuto la possibilità di fare la Lega Pro e sappiamo com'è andata, in questo caso sarebbe tutta un'altra musica. Dopo due anni in cui fai benissimo rimanere ad Arzachena, con la stima del paese e della società, potrebbe essere il preludio ad un'annata splendida»

Potevate arrivare all'ultimo turno giocando per due risultati su tre, su quale pareggio c'è il maggior rammarico tra Torres e Sansepolcro?

«Credo siano entrambi simili, ha fatto un pochino più male quello con il Sansepolcro perché hanno segnato un gol-fantasma, la palla ha toccato la linea ed è uscita, non abbiamo protestato un granché perché eravamo consapevoli di vincere lo stesso. Con la Torres abbiamo segnato prima noi e subito dopo loro, poi non siamo riusciti a vincere. Su tutt'e due un pochino di rammarico c'è»

In quale gara, invece, avete pensato: "Ma vuoi vedere che se gli altri dormono lo vinciamo noi il campionato?"

«Sinceramente noi pensavamo ad un traguardo del genere ma sempre partita per partita. Ci dicevamo: "Giochiamo questa e vediamo come va". Fino a che non sono arrivati i primi errori con Torres e Sansepolcro, dove forse abbiamo avuto paura di vincere altrimenti adesso saremmo già in Lega Pro. La maturazione della squadra sta nel fatto che l'anno scorso gare così le perdevamo, fuori casa anche il pari ci può stare sebbene incontri squadre sulla carta inferiori. Io ho vissuto l'esperienza col Selargius e quando giochi per salvarti nel finale si fa l'impossibile per strappare punti, negli ultimi turni basta vedere ciò che hanno fatto Muravera, San Teodoro e Torres»

Per chi discute ancora il vostro primato ora parlano i numeri: 32 punti all'andata e già 39 al ritorno, con una sola sconfitta nel 2017. Nessuno col vostro passo

«Oltretutto avendo la miglior difesa e il capocannoniere in squadra, le basi per vincere ci sono tutte, ma le gare di questo campionato sono sempre da giocare. Solo col Foligno hai la certezza dei tre punti, perciò sta a noi completare l'opera. Rispetto all'anno scorso, però, abbiamo migliorato negli scontri diretti, a parte l'Ostia che rimane la nostra bestia nera, nelle partite importanti non siamo mai mancati, le abbiamo gestite benissimo. Ne manca ancora una però»

A dicembre chi ambiva alla serie C si è rinforzato sul mercato, voi invece ci avete messo qualcosa in più ancora

«Può darsi ma di fondo c'è che un po' di fortuna l'abbiamo avuta. In una rosa ristretta come la nostra non ci sono stati grossi infortunati a parte quello di La Rosa che ha recuperato per il finale di campionato. Quando uno di noi era fuori l'altro c'era sempre per sostituirlo, tra espulsioni e infortuni non siamo mai stati in affanno. Non sempre, però, con una rosa così ristretta riesci a vincere un campionato difficile come la serie D, non sempre ti va bene, noi siamo stati fortunati. Poi c'è anche l'adattabilità dei giocatori ai vari ruoli che ha fatto la differenza ma sono stati scelti a tavolino per quello, si sapeva chi poteva dare una mano in caso di determinate assenze»

Di squadra e tecnico si vedono le gesta in campo, ma la società in cosa è stata brava?

«In tante cose ma, soprattutto, nella serenità e libertà che ci ha dato. Nella settimana della trasferta di Nuoro, nessuno in società ci ha fatto pesare che fosse la gara della vita, ci hanno pagato la cena, siamo stati sempre tranquilli. Può darsi che abbia contato il fatto che stavamo conquistando i playoff, di per sé un gran traguardo anche per tutti punti fatti in classifica. In questo momento ancora tutto è possibile e non per forza hai già vinto prima di giocare ma se non chiuderemo primi sarebbe un danno. La stagione è straordinaria, incrociamo le dita»

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2016/2017
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16 Ritorno
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