L'Olbia condanna l'assalto al pullman della Lupa Roma

Sconfitti in campo e fuori dal campo ma l'Olbia calcio prende le distanze condannando l'atto vile di un gruppo di tifosi che ha assaltato il pullman che trasportava la Lupa Roma, vincitrice al Nespoli per 5-1, con una fitta sassaiola che ha danneggiato i vetri del mezzo senza, fortunatamente, ferire giocatori, tecnici e dirigenti della squadra laziale che poi è stata scortata dei carabinieri di Olbia fino all’aeroporto.

Nel sito ufficiale del club gallurese è apparsa una nota a firma del presidente Pino Scanu che si è scusato con la società capitolina stigmatizzando gli incidenti al termine di una gara che è stata accompagnata da tensioni e polemiche per alcune decisioni arbitrali contro l'Olbia ma che nulla hanno a che vedere con il tentativo di farsi giustizia da sé da parte di teppisti.

«L’Olbia 1905 stigmatizza fortemente tutti gli atti di violenza messi in essere contro il pullman e la comitiva della Lupa Roma che, dopo la partita, si dirigeva all’aeroporto - si legge nel sito ufficiale dell'Olbia 1905 - La società si dissocia, nella maniera più categorica, da atti di violenza che avrebbero potuto avere conseguenze gravissime per le persone coinvolte, e che non albergano nella storia, nello spirito e nella cultura di questa società.  La non violenza è un cardine fondamentale ed imprescindibile per chiunque pratichi lo sport e a nessuno, ribadiamo, a nessuno è consentito travestirsi da finti giustizieri di torti o presunti tali subiti. Il prestigio e la dignità di un faticoso lavoro di costruzione del nostro progetto sportivo viene intaccato da questo atto vergognoso e ingiustificato sotto ogni punto di vista. Siamo i primi a sentirci offesi da questi atti vandalici che vanno perseguiti secondo le leggi e le regole del codice e, nel contempo, chiediamo scusa ai ragazzi ed alla società capitolina che, indipendentemente da quel che avvenuto nel campo di gioco e dagli eventi che hanno portato ad un match comunque problematico, meritano rispetto e stima come ogni leale avversario sportivo».