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Mirko Delrio si prende l'Arzachena: «Ora gioco e posso dimostrare quanto valgo»
Il mediano: «Voglio ripagare la fiducia del club»

Mirko Delrio si prende l'Arzachena: «Ora gioco e posso dimostrare quanto valgo»

Da 7 anni ha lasciato Sassari per giocare ad Arzachena con la parentesi di una stagione al Taloro. Mirko Delrio, classe 1990, è un giovane veterano della squadra biancoverde destinato a raccogliere la fascia di capitano che è stata di Danilo Bonacquisti e che ora indossa Fabio Rossi. «Io giocavo nella Torres - ricorda il forte centrocampista - e quando il club fallì ebbi l'opportunità di andare o a Budoni o ad Arzachena. Fui convinto da Pasquale Cossu che, all'epoca, era responsabile del settore giovanile dell'Arzachena, facendo questa scelta non ho proprio sbagliato. Mi trovo benissimo, la società è composta da persone sincere e non mi fanno mancare niente». La rivoluzione dell'estate ne ha fatto un perno del centrocampo dei galluresi di Luigi Alvardi ma per la fascia di capitano c'è da aspettare. «Sabato scorso col Palestrina mancava Rossi e il mister ha scelto Hasa perché era il più esperto in campo. Io ero il vice e sarei orgoglioso se un giorno potessi indossare la fascetta».

 

L'importanza dello 0-0 a Palestrina dopo due sconfitte di fila

«Ci ha riportato il morale in alto anche perché il pareggio è arrivato alla fine di una settimana in cui sono successi fatti tragici in Sardegna, specie in Gallura, e perché comunque le due sconfitte con Sora e Astrea erano state sfortunate. Un punto importante perché giunto fuori casa e in un campo ai limiti della praticabilità»

Assenze pesanti in difesa e prima volta di Delrio da centrale difensivo: come è andata?

«Bene, grazie all'aiuto dei compagni. Dovevamo non far pesare le assenze di due giocatori importanti come Balleello e Rossi. Per me giocare dietro non è stato un gran problema, ho dovuto solamente arretrare di qualche metro rispetto alla posizione che abitualmente assumo da centrocampista centrale. Sono contento della mia prestazione e di quella di tutta la squadra, siamo stati tutti determinanti, specie il portiere Ruzittu che ha parato il calcio di rigore»

Domenica col Fondi siete pronti per una grande gara?

«Assolutamente sì, faremo di tutto per vincere perché nell'ultima uscita casalinga c'è rimasto l'amaro in bocca per la sconfitta immeritata contro l'Astrea. Incontriamo avversari forti ma come abbiamo dimostrato anche contro il San Cesareo possiamo giocarcela con tutti, poi dobbiamo sfruttare il fattore campo perché la salvezza passa dalle vittorie casalinghe»

Sempre presente nelle 13 giornate e nelle ultime sei giornate sempre in campo dal 1' dopo tre gare partendo dalla panchina 

«Il modulo che sta adottando ora il mister Alvardi è più congeniale per le mie caratteristiche, io rendo al meglio giocando da centrale di centrocampo e col 3-4-2-1 per me va meglio mentre prima col 3-5-2 ero costretto a giocare esterno e non rendevo come avrei voluto anche se davo il massimo in campo. Poi così sfruttiamo al meglio le potenzialità di Samuele Spano, uno che può farci vincere le gare da solo come è già successo»

In estate ci sono state le partenze di giocatori importanti come Pinna, Palazzo, Manzo, Bonacquisti, Cappai, Figos, perché restare ad Arzachena?

«Io ho avuto la possibilità di andar via ma ho sentito la fiducia della società e c'era il ritorno in panchina di mister Alvardi che ebbi qaattro anni fa. Avevo voglia di dimostrare ciò che valgo con questa maglia, la scorsa stagione non ho giocato quanto avrei voluto perché a centrocampo c'erano giocatori forti ed esperti come Manzo e Bonacquisti però ogni qualvolta mister Cerbone mi ha chiamato in causa ho cercato sempre di dare il massimo, forse per questo sono stato riconfermato»

Qual è l'allenatore che ti ha dato di più in questi anni?

«Ivan Cirinà senz'altro, l'ho avuto al Taloro due anni fa quando l'Arzachena mi mandò in prestito in Eccellenza. Mi ha dato fiducia non essendo più un fuoriquota, lì ho capito che avrei potuto giocare le mie chance in categorie superiori»

Come spiegare il fenomeno Taloro, sempre ai vertici del calcio regionale?

«Lì vivono il calcio in modo totalmente diverso che da altre parti, c'è un'unità tra giocatori, allenatore, società e tifosi che è unica. Mi sono trovato così bene che non mi ha mai pesato viaggiare da Sassari a Gavoi»

In quella stagione per te anche 3 gol in campionato, in serie D ti sei dimenticato come si esulta?

«Col Taloro segnai anche 1 gol in Coppa Italia, con l'Arzachena ho segnato una sola volta ma nella stagione 2009-10, contro il Gaeta e finì 1-1»

In panchina c'era Alvardi...

«Esatto, e quest'anno ci sono andato molto vicino contro l'Astrea, mi sono liberato bene per il tiro ma ho sparato alto appena entrato in area. Spero di farne uno il prima possibile»

L'anno scorso hai avuto il piacere di giocare con tuo fratello Alessio

«È stato bellissimo, vivevamo assieme. Ha molta qualità e ha fatto un grandissimo campionato anche se deve mantenere un rendimento più costante. Quest'anno è stato sfortunato a Porto Torres, non si è trovato bene ed è stato uno dei primi ad andar via, ora potrà riscattarsi con l'Olbia che può ancora vincere il campionato. Coi bianchi fece bene due anni fa quando io ero al Taloro, ci siamo incontrati proprio il giorno in cui esordì con l'Olbia dopo aver iniziato col Calangianus»

Quest'anno ad Arzachena è rientrato Samuele Spano, dove può arrivare il vostro cannoniere?

«Per me è come un fratello, ha 19 anni, la stessa età di Alessio. Ha un grandissimo potenziale e lo sta mettendo in mostra, Samuele ha tanta voglia di emergere, non si accontenta mai e i risultati si vedono. Se continua così può giocare tranquillamente nei professionisti»

E l'Arzachena che campionato farà?

«Possiamo raggiungere la salvezza ma siamo una squadra giovane che è un bene e un male allo stesso tempo. Abbiamo alcuni giocatori esperti come Hasa e Balleello che fanno la differenza ma ci manca un po' di malizia però ci mettiamo tanta voglia di correre e non sfigurare mai, dobbiamo stare sul pezzo in ogni gara sennò non arrivano i risultati. Poi a dicembre può essere che la società intervenga per rinforzare la rosa»

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2013/2014
Tags:
13 Andata
Girone G