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Promozione
Il presidente: Siamo in forma, playoff al massimo

Puddu non manda in vacanza il Quartu 2000: «Il Pula se vuole batterci dovrà fare una grande prestazione»

Si godrà la gara in tribuna in vista degli spareggi playoff convinto che la sua squadra saprà confermare l'ottimo stato di forma che sta attraversando. Sebastian Puddu, presidente del Quartu 2000, sa che il destino del Pula passa per l'imbattuto Is Arenas e che il Porto Corallo spera nei ragazzi di Marco Piras per centrare quantomeno uno spareggio per andare in Eccellenza. I fari del campionato saranno puntati, perciò, su Ciccio Sanna e compagni per capire quanta voglia metteranno in campo perché, dal tipo di gara che faranno i biancoverdi, si decideranno le sorti al vertice. «Non abbiamo niente contro il Pula o il Porto Corallo - precisa subito Sebastian Puddu - ci teniamo a fare bella figura davanti ad un pubblico numeroso e non faremo nessun regalo. Ci stiamo preparando per i playoff e ci auspichiamo di poter fare una bella prestazione». Una gara che, fino alla vigilia della 6ª giornata di ritorno, faceva pensare ad un vero e proprio spareggio tra Quartu 2000 e Pula separate allora da appena 4 punti, poi la sconfitta dei biancoverdi contro la Monreale e il pareggio interno con il Carloforte ha tolto dalla scena una protagonista per la vittoria finale. Il presidente quartese non ne fa un cruccio: «È pur sempre una partita che deciderà il campionato, lo è solo per il Pula, d’accordo, ma l’obiettivo playoff è stato raggiunto ed è ciò che avevamo chiesto all’allenatore Marco Piras, siamo perciò in linea con i programmi e intenzionati a giocarci le nostre carte nei playoff».

 

Presidente, per quali motivi un tesserato o tifoso del Porto Corallo dovrebbe sperare che voi fermiate un Pula determinato a vincere per festeggiare la vittoria del campionato?

«Le motivazioni sono fondamentali nel calcio e di sicuro le loro saranno superiori alle nostre visto che, vincendo, andrebbero in Eccellenza, ma la tranquillità a volte ti fa giocare più sciolto. Poi io guardo alle ultime prestazioni della squadra, stiamo benissimo fisicamente e abbiamo raggiunto un livello gioco probabilmente mai toccato durante la stagione. Abbiamo perso due gare in tutto il campionato e mai a Is Arenas, il Pula se vuole batterci dovrà fare una grande prestazione»

Come state trascorrendo questi giorni che vi separano dal big-match?

«L’unico pensiero della società, in questa settimana, è stato rivolto unicamente alla Juniores che sabato giocherà la semifinale d’andata contro il Carbonia. Essere tra le prime quattro squadre in Sardegna è un traguardo di prestigio per noi che, quando rilevammo la società tre anni fa, avevamo solamente un solo tesserato, Alessio Consigli (che fu ceduto al Pula, ndr). Ora al Quartu 2000, grazie anche alla scuola calcio, ci sono 350 tesserati, partecipiamo ai campionati Juniores, Allievi, Giovanissimi provinciali e regionali, Esordienti, Pulcini e Piccoli amici e abbiamo 11 tecnici alla guida dei nostri ragazzi più tre preparatori. Questo per me è la principale vittoria che potessi ottenere, poi giocheremo i playoff cercando di essere protagonisti»

Nelle ultime gare di campionato, specialmente nei dilettanti, è pratica diffusa che quando una squadra che ha già raggiunto il proprio obiettivo incontra un avversario in lizza per un traguardo sia, diciamo, accondiscendente

«Non è il nostro caso, di sicuro. Giocheremo contro il Pula così come abbiamo fatto a Capoterra che, contro di noi, si giocava le residue speranze per la permanenza in Promozione. Io ho parecchi amici sia tra i giocatori del Pula che nella dirigenza e nessuno di loro si è permesso di "sondare" il terreno, come è giusto che sia, perché nessuno deve regalare niente a nessuno. Il Pula stesso a noi ci ha dato un grosso insegnamento tre anni fa quando ci battè 6-0 in casa loro giocando giustamente la partita al massimo; con quella sconfitta disputammo i playout contro il Lanusei con lo svantaggio della prima gara in casa e retrocedemmo a parità di vittorie: 2-1 per noi e 1-0 per loro»

Fabio Salis

In questo articolo
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2010/2011
Tags:
Sardegna
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