Sant'Elena, il tecnico Piras lascia: «Dispiace per i ragazzi ma col club non c'era più identità di vedute»

Come un fulmine a ciel sereno. Tra il Sant'Elena e Marco Piras le strade si dividono, per volontà del tecnico che lo scorso anno prese la squadra in corsa e, dopo una serie di scontitte, ottenne la salvezza al fotofinish passando per uno spareggio vinto ai rigori contro la Nuorese e per un playout superato a pieni voti contro il Lanusei. La decisione è stata presa al rientro dalla trasferta di San Teodoro, con la gara persa 4-0 contro i galluresi che ha portato a tre le sconfitte di fila con un solo punto conquistato dei biancoverdi nelle ultime quattro uscite dopo il bel successo col Taloro. L'1-4 di Gavoi aveva confermato la buona partenza dei quartesi in campionato a cui si aggiunge la conquista delle semifinali in Coppa Italia. L'allenatore cagliaritano non ha diretto la seduta del lunedì in vista della semifinale di ritorno contro il Bosa (all'andata finì 3-3) e gli ultimi due giorni non sono serviti a farlo tornare sui propri passi. 

«Non lascio perché abbiamo perso a San Teodoro - spiega mister Piras - e perché la squadra è ora terzultima, visto che la situazione della scorsa stagione era arrivata ad essere molto più compromessa di questa con in vista uno scontro diretto importante contro la Villacidrese che avrebbe potuto anche rilanciare la nostra corsa; ma perché con la società non c'è più quella identità di vedute che, dopo la meravigliosa salvezza dello scorso anno, ha caratterizzato la programmazione di questo campionato, in condizioni logistiche non certo facili. Mi dispiace molto per i ragazzi perché li ho scelti io uno per uno e sono ancora in corsa per centrare la finalissima di Coppa Italia; mi dispiace per i miei collaboratori Carlo Cirina e Maurizio Sanna; e mi dispiace per Stefano Melis che, in questi mesi, oltre ad essere stato un dirigente sempre disponibile a risolvere ogni problema si è dimostrato una grande persona con cui è nata una bella amicizia».