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Cristian Dessì, allenatore, Sant'Elena
«In due gare episodi favorevoli, vietato distrarsi»

Sant'Elena, partenza bruciante ma Dessì avverte: «Niente voli pindarici, siamo condannati a soffrire fino all'ultimo»

Il Sant'Elena fa il pieno. Prime due giornate di campionato contro Monastir e Budoni e sei punti conquistati con terza vittoria di fila se si conta anche il 5-0 all'Asseminese in Coppa Italia con superamento del turno. I quartesi tengono i piedi ben saldi ai piedi e il suo giovane tecnico Cristian Dessì, classe 1981, sebbene sia alla prima esperienza alla guida di una prima squadra ha un bagaglio di esperienza enorme da calciatore: «Non siamo facendo voli pindarici e né abbiamo intenzione di fare cambi di programmi. Noi siamo condannati a soffrire tanto e lottare per la salvezza sino all'ultimo secondo del campionato, perciò dobbiamo cercare di fare più punti possibile nel girone d'andata perché poi ci aspetta un altro campionato. In queste prime due giornate ci è andata benissimo e ne siamo contenti, ma a Monastir abbiamo rischiato di perdere, ribaltando il punteggio anche per due situazioni a noi favorevoli concesse dagli avversari; col Budoni, invece, pur avendo creato tante palle-gol sia nel primo che nel secondo tempo, in una ripartenza loro hanno colpito il palo e in un'altra azione c'è stato il miracolo del nostro portiere Palumbo. Ci sono degli episodi che cambiano l'inerzia della partita, come mi è capitato di vedere anche nell'anticipo di sabato con l'Ossese che poteva segnare anche tre gol nel primo tempo ma poi ha vinto bene la Ferrini 4-1».

 

I due gol col Budoni sono arrivati in prossimità del 90', così pure il gol-partita a Monastir. «Questo vuol dire che i ragazzi ci credono fino all'ultimo secondo della gara e dovrà essere la nostra caratteristiche per tutto il campionato. Non possiamo permetterci nessun tipo di distrazione che andremo a pagare molto caro, come ad esempio capitava l'anno scorso».

Dessì fu chiamato dopo 4 sconfitte su altrettanto gare giocate dai biancoverdi ma non potè esordire perché, ai rinvii per Covid contro Arbus e Bosa, si aggiunse lo stop al campionato dovuto allo scoppio della seconda ondata pandemica del virus. «Si era persa l'abitudine a vincere - sottolinea Dessì - e quel mese e mezzo di campionato è stata una lezione per tutti. Per fare l'Eccellenza bisogna avere una organizzazione in campo e fuori all'altezza di questo campionato. Da calciatore l'ho sempre vissuta così questa categoria. Ci sono ruoli tecnici definiti e pedine che vanno messe al posto giusto, anche con le poche possibilità economiche che ha la società. Intanto non ci si allena e non si gioca più in un campo in terra, purtroppo a Quartu sappiamo in che condizioni versa l'Is Arenas, l'impianto di Quartucciu non ci è stato ancora consegnato e abbiamo speso 90 euro per ogni allenamento fatto durante la preparazione nei campi in sintetico in giro per Cagliari e dintorni. Ringraziamo il Vecchio Borgo per la grande cortesia che ci sta dando nell'ospitarci a Sant'Elia, ma questo è un grande problema che toglie risorse alla società nel rinforzare la squadra e che ci porta, ad esempio, a disputare il turno infrasettimanale del 29 settembre quasi certamente a Burcei, perché non c'è un campo libero nel Cagliaritano avendo tutti l'attività di base nelle ore pomeridiane».

 

Domenica a Guspini la classifica dice che si affrontano due delle quattro capolista: «Ma non è certo uno scontro diretto. Il Guspini è forte, negli ultimi anni ha sempre fatto bene, ha una società solida e un buon budget a disposizione con in panchina un buon allenatore come Carracoi. La loro forza si è vista in Coppa Italia contro Arbus e Villacidrese e per noi sarà una battaglia. Siamo una matricola e non possiamo certo permetterci di andare lì a imporre il nostro gioco ma cercheremo comunque di disturbare una squadra molto più forte della nostra, stando concentratissimi e facendo le cose che proveremo in allenamento. Noi continueremo a puntare sui giovani del settore giovanile, hanno già esordito tre del 2005 come Zuddas, Emanuele Dessì e Crobe, il primo è in pianta stabile con la prima squadra, gli altri fanno gli Allievi e vengono convocati insieme con Palimodde. Poi ci sono i "senior" del gruppo che aiutano a far crescere i nostri giovani, in questo senso uno i vari Falciani, Palumbo, Mura, Marongiu e Motzo mi stanno dando una grossa mano con un atteggiamento molto positivo all'interno del gruppo».

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2021/2022