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SuperPippo Zani e “mister promozione” Levacovich, gli assi di un La Palma vincente
Il portiere: «Ora l’Alghero può tornare a volare»

SuperPippo Zani e “mister promozione” Levacovich, gli assi di un La Palma vincente

Fino all’anno scorso erano calciatori professionisti poi, in tempi diversi, hanno sposato la causa del La Palma con il solo scopo di riportarla in Eccellenza. Filippo Zani e Fabio Levacovich hanno in comune tante cose, compreso un’altra vittoria di campionato con la maglia della Torres oltre dieci anni fa (1999/00 dalla serie C2 alla C1). Entrambi classe 1975, si sono rincontrati ad Alghero partendo da strade diverse ma hanno apposto il proprio marchio di fabbrica nel 2-1 contro il Latte Dolce, la gara che ha dato il pass per l’Eccellenza.

 

SuperPippo nel segno della continuità con l'Alghero - Zani, portiere che a Sassari faceva il dodicesimo, quattro anni fa decise che Alghero sarebbe stata la sua nuova casa. In serie D trascina i giallorossi per la prima volta nel professionismo e poi, per due anni di fila, è il titolare in Seconda Divisione. Poi nel luglio scorso il club viene cancellato e lui firma nel La Palma, società che è la prosecuzione dell’Alghero appena fallito. «Quest’estate è stato un momento difficile perché sono passato dalla Serie C ad un progetto sconosciuto in Promozione – ricorda Zani – ma, viste tutte le vicissitudini passate durante l’anno, ci meritiamo la vittoria del campionato. A sette partite dalla fine un gruppo di ragazzi se ne è andato per le loro giuste motivazioni, coloro che sono rimasti, li considero tutti degli uomini perché hanno fatto in modo che l’Alghero non scomparisse per la seconda volta». Via sei giocatori e ne arrivano due, Alessio Cossu e Fabio Levacovich, quest’ultimo reduce dalla promozione in serie B con il Portogruaro. «Con Fabio ho vinto un campionato a Sassari – ricorda Zani – sapevo del suo valore». Per il portiere bergamasco, ma sardo d’adozione, è stata una giornata speciale: «Il premio alle 100 presenze in maglia giallorossa e la vittoria del campionato nel giorno in cui ho compiuto gli anni è stata una coincidenza bellissima, qui ho dato tanto e voglio dare tanto perché sto bene e la gente mi vuole bene. Questo è il frutto di ciò che ho seminato in una terra a me molto felice come la Sardegna e in modo particolare Alghero». Nella Riviera del Corallo c'è di nuovo fame di professionismo. «Io ho visto quello che può dare questa città e i tifosi giallorossi – dice Zani – quest’anno ho sofferto nel vedere gli spalti vuoti però eravamo molto responsabilizzati sul fatto che se avessimo vinto il campionato poi l’Alghero sarebbe tornato a volare. L’Eccellenza è un ottimo torneo, ma sappiamo che la società cercherà di costruire una squadra che lotti per tornare ai campionati che più gli compete».

 

Levacovich e un'impresa che si ripete 14 anni dopo - “Mister promozione” Levacovich segna il gol che vale il salto di categoria, lui che il suo campionato ad Alghero l’ha iniziato poco più di un mese fa. «Vincere è sempre bellissimo, personalmente è il settimo campionato che ho vinto – dice Levacovich – sono veramente contento perché ho fatto la scelta giusta». Un passo indietro di quattro serie ma senza cambiare lo spirito. «Bisogna sempre calarsi nella mentalità della categoria – continua il trequartista sassarese – le cose vanno fatte con passione, abnegazione e umiltà altrimenti non si va da nessuna parte in qualsiasi campionato uno giochi». Contro il Latte Dolce si blocca per crampi al 78’ e poi segna il gol-promozione all’84’ festeggiato con tanto di maglia scaraventata nell’erba che ha suscitato polemiche. «Sono rimasto in campo per forza di volontà e spirito di sacrificio – rimarca l’ex Portogruaro – il gol è una bella soddisfazione. Mi dispiace poi che qualcuno abbia interpretato male il gesto, io che sono di Latte Dolce, ma è stato uno sfogo per una rete che ci regalava il campionato sapendo della contemporanea vittoria dell’Usinese a Fonni». I corsi e ricorsi storici tanto cari a Giambattista Vico si ritrovano in Fabio Levacovich che ad Alghero aveva già vissuto un epilogo simile: «Qui giocai già due anni (dal 1997 al 1999, ndr), due stagioni stupende con compagni come Roberto Ennas, Walter Tolu, Sergio Dossena, Massimiliano Nieddu con i quali vincemmo sempre un campionato di Promozione, per me è una soddisfazione enorme». Che si è ripetuta 14 anni dopo.

Fabio Salis

In questo articolo
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2010/2011
Tags:
Sardegna
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