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Calcio sardo commissariato, Benedetto Piras: «Un'azione punitiva e illegittima, bastava la reggenza e avrei accettato l'incarico. Si esca da questa situazione di stallo, il nuovo direttivo entro 90 giorni»
Una modifica del regolamento rafforza Cosentino

Calcio sardo commissariato, Benedetto Piras: «Un'azione punitiva e illegittima, bastava la reggenza e avrei accettato l'incarico. Si esca da questa situazione di stallo, il nuovo direttivo entro 90 giorni»

Il calcio sardo è entrato in una pericolosa spirale che sta inghiottendo tutti i suoi più alti dirigenti ed è entrato sotto Commissariamento quasi fosse incapace di esprimere al suo interno una figura capace se non altro di traghettare le società verso un'Assemblea che nomini il successore di Andrea Delpin alla guida del Comitato Regionale. Proprio le dimissioni dell'11 luglio scorso dell'ormai ex presidente, in anticipo di quattro mesi dalla fine del suo secondo mandato, ha provocato a catena una serie di decisioni che hanno impaludato un percorso che avrebbe dovuto avere una linea certa, sicura e serena traccaita dall'articolo 14 del regolamento della Lnd. Cioè con il Vice Presidente Vicario Elio Silvano Balloi che avrebbe dovuto sostituire a tutti gli effetti il presidente dimissionario Delpin, anche ai fini della partecipazione alle riunioni del Consiglio Direttivo della Lega, e "provvedere alla convocazione dell'Assemblea per procedere a nuove elezioni entro il termine massimo di novanta giorni dall’evento". Cioè entro il 15 ottobre. Invece accade che venerdì 15 luglio quattro consiglieri (Cadoni, Piras, Desini e Carta) si dimettono e fanno decadere il Consiglio Direttivo. E qui s'impaluda il percorso. Perché il comma 7 dello stesso articolo specifica che “l'ordinaria amministrazione è affidata ad un Reggente nominato dal Consiglio Direttivo della Lega, il quale provvede alla convocazione dell'Assemblea per procedere a nuove elezioni entro il termine di novanta giorni dall’evento".

Benedetto Piras, per 27 anni presidente del CRS

 

Ecco che si crea un corto circuito, perché il reggente non diventa il Vice Presidente Vicario Balloi ma nemmeno un'alta figura morale riconosciuta in Sardegna, invece si passa addrittura ad uno sbrigativo commissariamento del Comitato regionale sardo della durata di sei mesi con la nomina - attraverso Comunicato Ufficiale in data lunedì 18 luglio - di Antonio Cosentino, presidente della Lega Nazionale Dilettante, e di Giuseppe Caridi, consigliere federale Lnd, area centro, quali Commissario Straordinario e Vice Commissario Straordinario del C.R. sardo. I quali, non essendo reggenti, possono compiere gli atti eccedenti l’ordinaria amministrazione che il codice civile ricomprende fra quelli che rmodificano o alterano la consistenza del patrimonio su cui incidono. Ma c'è di più, martedì 19 luglio, un giorno dopo la nomina a Commissario di Cosentino, il consiglio federale comunica l'approvazione della modifica delle norme procedurali che regolano le convocazioni ordinarie e straordinarie delle assemblee dei Comitati Regionali inserendo il passaggio che "in pendenza di commissariamento, i termini per per la convocazione della rispettiva assemblea ordinaria sono sospesi e la convocazione sia in via ordinaria che in via straordinaria è effettuata unicamente per iniziativa del Commissario, previa autorizzazione del Consiglio Direttivo della Lnd". Ciò vuol dire che il Commissario non sarà costretto a procedere a nuove elezioni entro il termine massimo di novanta giorni, che può durare in carica i sei mesi già previsti e magari prolungare il periodo di altri sei mesi. Mercoledì 20 luglio, alle ore 11, il Vice Commissario Straordinario Giuseppe Caridi atterra all'aeroporto di Elmas, alle ore 12 è ufficialmente alla porta Silvano Balloi, il Vice Presidente Vicario e naturale reggente del Comitato, che in modalità "fallimento Lehman Brothers", mette in una scatola di cartone la sua vita di dirigente e deve abbandonare il suo ufficio della sede di Via Bacaredda a Cagliari. Con- nonché Vice Presidente della LND al pari di Antonio Cosentino nell'ultima gestione di Tavecchio del calcio dilettantistico - abbiamo cercato di chiarire, dall'alto della sua esperienza trentennale alla guida del pallone isolano e della sua dirittura morale, alcuni passaggi che hanno portato al commissariamento anziché, .

 

Professore, in questo momento delicato che il calcio sardo sta vivendo da dieci giorni a questa parte, il suo autorevole parere è mai stato preso in considerazione dai vertici della Lega?

«Non mi è mai stato chiesto né di segnalare un nome, né di prendermi in carico la reggenza temporale delle sorti del comitato. Perché è di reggenza che si sarebbe dovuto parlare e non di commissariamento che reputo, come più volte dichiarato, un'azione punitiva e illegittima per quanto recitano le carte federali. Non so se avrei accettato, viste le mie condizioni di salute, ma ci avrei pensato sicuramente. Specialmente a una reggenza ordinaria temporale, di modo tale da poter arrivare a nuove elezioni nel più breve tempo possibile. Così come meritano il calcio sardo e le società tutte. È fortissimo il rammarico che vede per interessi personali, la situazione stagnare. Bisogna fare chiarezza subito. Rimango fiducioso sul futuro. Perché la responsabilità di un nuovo direttivo, che auspico venga eletto entro 90 giorni, possa portare fuori da questa situazione di stallo, l'intero movimento, che mai avrei pensato avesse potuto toccare punti così bassi»

Non era sufficiente avere una reggenza anziché un Commissariamento che nella storia dei Comitati viene nominato, in base allo Statuto del Coni, quasi sempre per "gravi e ripetute violazioni dell'ordinamento da parte delle strutture territoriali"?

«Nel nostro caso, era prevista la nomina del reggente che avrebbe dovuto portare a nuove elezioni. Con il reggente, tra l'altro, si poteva arrivare entro il 15 ottobre a nuove elezioni anziché bloccare tutto il rinnovo delle cariche in Sardegna.

Era a conoscenza della recentissima modifica dell'articolo 5 delle norme procedurali che regolano i termini per la convocazione delle assemblee dei Comitati Regionali?

«Mi suona strana, bisognerebbe chiedere alla Lega Nazionale Dilettanti e allo stesso Cosentino. Ribadisco che non meritavano di muoverci in questa situazione torbida e, per quelle che sono le mie conoscenze, irregolare. Un trattamento immeritato per il calcio sardo. Ripeto, sono amareggiato e mi auguro che le cose ritornino alla normalità con il consiglio eletto dalle società il prima possibile»

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Argomenti:
Stagione:
2015/2016
Tags:
Sardegna