Fuori rosa dopo il diverbio col patron Garrone
Cassano si pente: «Chiedo scusa, voglio restare alla Samp»
Ci sono persone che non cambieranno mai. Che promettono, giurano di impegnarsi a fare delle cose e a non farne (più) delle altre. Ma che poi puntualmente ci ricascano. Come Antonio Cassano, un campione del pallone di 28 anni con un carattere tale da offuscare il suo talento e la sua persona.
Senza rispetto verso il patron - Gli insulti rivolti al proprio presidente Riccardo Garrone davanti a compagni e ad alcuni tifosi, fatto avvenuto il 26 ottobre scorso, superano abbondantemente la soglia della tollerabilità. Questa volta il discolo di Bari vecchia l’ha fatta davvero grossa e forse è la più grave di tutte le precedenti cassanate.
Pugno di ferro della società - «È in gioco la credibilità dell’intero staff dirigenziale e in difetto di una sanzione esemplare tutti i tesserati avrebbero libero diritto di ogni comportamento». Questo estratto di una nota diffusa dalla società genovese la dice lunga sulla volontà di dare un esempio a FantaAntonio anche se questo significa non farlo giocare più e rinunciare ai soldi di una sua futura ed eventuale cessione. Cassano capisce così di aver esagerato e si pente in ritardo, chiede scusa ma ora rischia di vedere la propria carriera compromessa.
Il procedimento sportivo - La Samp venerdì ha inoltrato domanda di arbitrato con rito accelerato al Collegio Arbitrale della Lega. Chiedendo in primis la risoluzione del contratto e l’esclusione del giocatore da preparazione e allenamenti con sospensione degli emolumenti. I legali della Sampdoria hanno sollecitato in subordine ai giudici sportivi la sospensione del numero 99 blucerchiato dagli allenamenti e dalla preparazione almeno fino al termine della corrente stagione e la sospensione totale della retribuzione sino a giugno. Oppure, in ultima istanza, la riduzione della retribuzione nella misura massima possibile oltre al pagamento da parte del giocatore di tutte le spese giudiziarie.
Le scuse pubbliche - «Mi prendo le mie responsabilità, ma voglio restare a Genova». Antonio Cassano esce allo scoperto e, intervistato da Pierluigi Pardo (giornalista di Mediaset), interviene sulla vicenda in maniera diretta: «Con il presidente Garrone c'è stato un diverbio e ho usato toni sbagliati. Gli chiedo scusa davanti a tutta Italia». In ogni caso ci tiene a precisare: «Non ho mai detto vecchio di m...». FantAntonio ribadisce che il suo futuro non può essere lontano da Genova: «Voglio restare alla Samp, l'ho detto, lo dico e lo dirò sempre. Voglio restare e chiudere la mia carriera in blucerchiato. Più di chiedere scusa non so cosa fare. Eppure mi stanno facendo passare per un terrorista. Mi spiace mettere in difficoltà i miei compagni che sono stati bravi a ottenere una vittoria importante con Cesena».
Edoardo Pisano