Si parte dal 4-4 dell'andata, in Abruzzo serve solo la vittoria
Coppa Italia, il Tortolì prova l'impresa a Paterno, Angheleddu: «Sappiamo cosa fare in queste gare». Viani: «Carichi per cercare di passare il turno»
Il Tortolì continua a vincere in campionato, sabato ha battuto 3-1 il Tergu dopo aver festeggiato la serie D a Budoni. E mercoledì deve solo vincere in Coppa Italia a Paterno per continuare l'avventura dopo il 4-4 della gara d'andata dei quarti di finali. Gli ogliastrini partono sfavoriti ma sono pronti a vender cara la pelle e provare l'exploit in terra abruzzese. Ne è convinto Marcello Angheleddu, centrocampista di grande talento e intelligenza, che sa pesare benissimo la forza dell'avversario e la capacità dei propri compagni: «Siamo una squadra che ha dimostrato che sa cosa fare in queste gare, veniamo chiamati ancora una volta ad una prova di forza e maturità e ce la metteremo tutta. Ci crediamo e vogliamo fare risultato pieno». Anche perché «è doveroso onorare una competizione che abbiamo affrontato sempre con lo spirito di chi vuole vincerla, sennò non avrebbe avuto senso andare avanti nella fase regionale e vincere la finalissima, nella fase nazionale arriva il bello con le sfide che ti mettono alla prova confrontandoti con realtà forti, si gioca con 9 senior che fa salire il livello delle partite».
Anche Christian Viani promette battaglia mercoledì dopo aver segnato sabato uno dei tre gol al Tergu. «Il mister l'aveva detto che voleva i gol dai centrocampisti - dice l'argentino - e segnare è sempre bello, per fortuna ero lì pronto per spingere la palla in rete. Volevamo restare imbattuti in campionato ed era importante vincere col Tergu, abbiamo un ritorno di Coppa Italia e andiamo a Paterno carichi per cercare di passare il turno. Sappiamo che è difficile, loro sono una grande squadra ma possiamo farcela, speriamo di arrivare in finale». Per l'ex attaccante di Castiadas, Porto Corallo e Lanusei, trasformatosi in centrocampista lo scorso anno a Calangianus, è la prima vittoria del campionato di Eccellenza- «Con Castiadas e Lanusei ho sempre fatto il salto di categoria dalla porta secondaria - dice Viani - Mi mancava vincerlo e farlo così è ancora più bello. Il segreto? Non ci sono solo giocatori di valore ma siamo un gran gruppo, supportati da una grande società». A 37 anni la parola ritiro non è contemplata: «Non ci penso, mi piace troppo giocare, essere in campo mi dà una voglia incredibile. Spero che non arrivi mai quel momento, vediamo fino a dove posso arrivare, adesso sto bene. Mi piacerebbe fare la serie D, vediamo come finisce la stagione».