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Falco si siede in panchina: «Al Samassi non potevo dire di no, ho firmato in un secondo»
L'ex bomber sarà allenatore: «Ringrazio il Pula»

Falco si siede in panchina: «Al Samassi non potevo dire di no, ho firmato in un secondo»

Adesso è ufficiale. Nunzio Falco è il nuovo allenatore del Samassi. La notizia era nell'aria come pure la forte concorrenza di allenatore bravi come Paolo Busanca e Marco Piras. Alla fine, però, il presidente Carlo Ibba ha fatto una scelta di rottura e coraggiosa affidando il riscatto della squadra, dopo la retrocessione dall'Eccellenza, ad una vecchia conoscenza del club campidanese alla prima esperienza come tecnico. «Sì, ora è ufficiale, ho firmato ieri sera - conferma Falco - per me inizia una nuova avventura, stimolante e che affronto con grande entusiasmo. Sono contentissimo per la fiducia datami dal Samassi, spero di ricambiarla sul campo». Ma non con le scarpette ai piedi bensì dalla panchina, perché l'altra notizia è che il bomber sardo-emiliano ex Pula non correrà più appresso a una palla. «Una decisione che avevo maturato già a fine campionato - fa sapere il 38enne - Dopo la partita di Quartu ho sentito dentro che il mio mondo di giocatore era finito dopo i due anni a Pula nel quale abbiamo conquistato l'Eccellenza» 

 

Allora Nunzio, senza tentennamenti ora passi dal campo alla panchina

«Sì era il mio obiettivo, anche perché il doppio ruolo di allenatore-giocatore lo ritengo incompatibile. Colgo l'occasione per ringraziare il Pula, il presidente Luca Esposito, il vice presidente Andrea Atzeri, il direttore sportivo Angelo Farci che mi hanno permesso di guidare la squadra Juniores; poi il tecnico Giampaolo Zaccheddu col quale c'è stato un bellissimo feeling per un anno e mezzo, il preparatore ateltico Paolo Chiappori, il preparatore dei portieri Stefano Salemi ed infine tutti i tifosi e la gente di Pula in generale che mi è stata vicina e mi ha fatto sentire sempre il proprio affetto avendo capito tutti gli sforzi che io e i miei compagni abbiamo fatto per vincere il campionato»

Quindi con Pula potrebbe essere un semplice arrivederci

«Ma certo, tutto è possibile. Io a Pula sono stato bene, ho potuto giocare nella squadra del paese di mia moglie che ora è anche mio, ma ho scelto Samassi per iniziare questa nuova esperienza. Tra l'altro, questa è stata anche l'unica chiamata ricevuta e l'ho colta al volo, per me si tratta senz'altro di un'ottima partenza. In ogni caso ho avvisato per primo il Pula, come avevo detto anche in una precedente intervista, per rispetto verso Luca Esposito. Purtroppo le strade si dividono, io volevo allenare e l'avevo detto a fine campionato»

Si parla di qualche tuo ex compagno diretto verso Samassi dopo la chiamata del loro capitano

«Ho espresso il desiderio di poter avere con me Placentino e Pilleri, due ragazzi che stimo molto, ma solamente se non dovessero trovare l'accordo per rimanere a Pula. Non intendo fare le scarpe a nessuno né tantomeno alla mia ex società»

Allora si può parlare di chi resta a Samassi?

«Qui c'è un nucleo di giocatori molto buono, di sicuro resta Gianni Argiolas su espressa mia richiesta perché c'è da 7 anni ed è una colonna della squadra. Per il resto occorre valutare chi riconfermare o meno anche in base al tipo di mercato che faremo»

Ci vorrebbe magari un Falco nel Samassi, impossibile da trovare un goleador da 40 gol a stagione

«Per me l'anno scorso è stata una stagione irripetibile. Aldilà dei ruoli ci vogliono di sicuro giocatori di qualità e professionalità; attaccanti bravi che sappiano fare gol ce ne sono tanti in Sardegna, noi prenderemo coloro che sono bravi sia dal punto di vista tecnico che umano e professionale»

Quali sono gli obiettivi, l'immediato ritorno in Eccellenza?

«Obiettivi non ce ne sono, nel senso che dipende da che tipo di mercato riuscirà a fare il Samassi, ci sono da appena un giorno. Di sicuro la società vuole tornare in Eccellenza dopo la delusione per la retrocessione ma da qui a dire che puntiamo a vincere il campionato ce ne passa. L'anno scorso col Pula, anche quando avevamo 8 punti di vantaggio non si parlava di vittoria e infatti abbiamo vinto solo all'ultima giornata, è innegabile però che vorremmo fare bene, la società vuole togliersi quelle soddisfazioni così come faceva fino a due anni fa»

Per te Samassi, comunque, rievoca bei ricordi

«Sì, ho trascorso due anni fortunatissimi sia al livello di squadra che personale, i rapporti non si sono mai interrotti con il presidente Carlo Ibba e i vice Francesco Setzu e Elio Onnis, quando mi hanno chiamato non ci ho pensato due volte e ho firmato in un secondo»

Tornando alla tua ventennale carriera di calciatore, quali sono le piazze nella quali hai giocato e che ricordi con piacere?

«Di sicuro la Reggiana che mi ha fatto conoscere il professionismo, grazie al mister Pippo Marchioro ho potuto giocare in serie A e B. Poi anche le esperienze col Prato, Livorno e Catanzaro sono state bellissime»

In Sardegna, invece, tra Olbia, Alghero, Samassi e Pula ce n'è una preferita

«No, tutte mi sono rimaste nel cuore, forse ad Alghero ho avuto qualche difficoltà dal punto di vista calcistico ma non ambientale, anche perché in serie D c'è la regola dei giovani che crea problemi di gestione dei giocatori anziani. Poi ci ho giocato un solo anno mentre a Olbia ho passato tre belle stagioni conquistando sempre la salvezza che era l'obiettivo primario della società- A Samassi in due anni siamo arrivati secondi e quarti, abbiamo disputato sempre i playoff e sono diventato anche capocannoniere. Infine a Pula, il primo anno abbiamo sfiorato il salto in Eccellenza con una squadra rifatta a dicembre mentre quest'anno abbiamo centrato tre obiettivi: la vittoria del campionato, la Coppa Italia e la Supercoppa regionale»

Fabio Salis

 

 

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2010/2011
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Sardegna
Girone A
Intervista