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Gabriele Gravina
«L'algoritmo porterebbe alla classifica ponderata senza discrezionalità»

Figc, Gravina: «Il calcio riparte perché è una speranza per il Paese, non ci facciamo dire "come degli scemi"»

Con l'arrivo di giugno si avvicina il ritorno del calcio giocato e il presidente Figc, Gabriele Gravina, ripercorre le tappe di un percorso molto tortuoso in una lunga intervista a Il Romanista: «Ho vissuto un conflitto interiore nei drammatici momenti del virus, ma lì bisognava capire se dovevamo compromettere il nostro movimento in maniera definitiva. Il calcio riparte perché è una speranza per tutto il Paese. I tifosi hanno ragione e li capisco, ma come si può pensare che mentre tutto il Paese riparte il calcio stia fermo, ripartendo poi ad agosto o settembre? Bisogna ripartire convivendo in qualche modo con il virus, non si può aspettare il vaccino. Ci sono 100mila persone che lavorano nel settore. A livello internazionale stanno ripartendo tutti, io non volevo prendermi il titolo de L'Equipe "Come degli scemi" e non ce lo facciamo dire. Onoreremo chi non c'è più e chi soffre per i lutti».

 

Gravina affronta anche il tema dell'eventuale classifica finale nella malaugurata ipotesi che il campionato si debba fermare nuovamente prima della naturale fine della stagione, tra playoff e algoritmo: «Forse non sono stato bravo a far capire l'algoritmo. Quello porterebbe alla classifica ponderata, quello degli inglesi che sono arrivati dopo e ora tutti dicono che è il loro modello. Non ci sarebbe alcuna discrezionalità».

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2019/2020