Salta al contenuto principale
In programma un'amichevole a Osilo

Francesco Cozzula presenta i Tigers: la prima realtà sarda di calcio a 5 per ipovedenti

Nonostante il secco 3 a 0 rimediato nell'ultima uscita stagionale casalinga, l'11 gennaio scorso, contro l'A.S.D. U.I.C. Bari, l'euforia è altissima in casa della matricola Tigers Paralympic Sport A.S.D. Onlus, e i motivi sono semplici: la squadra è infatti la prima in Sardegna a partecipare al campionato italiano di Calcio a 5 B2/B3 per ipovedenti e sta coinvolgendo progressivamente un numero sempre maggiore di atleti e di appassionati in genere, partendo dalla provincia di Cagliari, passando per Macomer sino ad arrivare alla provincia di Sassari.
Spetta a Francesco Cozzula, che già in passato aveva avuto modo di parlare della sua esperienza personale proprio sulle nostre pagine, presentare questo nuovo progetto che seguiremo nei prossimi impegni con un resoconto dettagliato.

 

«L'idea era già nell'aria dall'anno scorso – spiega Francesco Cozzula -, volevamo creare qua in provincia di Sassari la squadra di calcio a 5 per il campionato italiano B2 e B3, che viene differenziato dal B1, in cui giocano i non vedenti totali, mentre la nostra categoria è destinata agli ipovedenti, coloro che hanno residuo visivo che va dai 3/10 sino a 1/20.
Avevamo preso contatti con una società di Cagliari, la Tigers, che opera già in ambito di disabilità visiva in campionati diversi come softball e baseball, ad esempio.
Avendo loro già un esperienza di base, ci hanno proposto di provare a fare un rodaggio per poi un domani essere in grado di proseguire in autonomia.
Abbiamo preso la palla al balzo ed eccoci qui».

 

 La squadra sarda con quella del Bari dopo la gara dell'11 gennaio. I Tigers sono al primo anno, mentre le altre squadre hanno già avuto modo di giocare nelle stagioni passate

Puoi descriverci meglio la struttura attuale della squadra?
«Abbiamo quattro giocatori da Sassari, di cui un portiere, Giuliano, uno dei miei più grandi amici, una di quelle persone che ogni disabile dovrebbe avere vicino, che cerca di assecondarmi in ogni pazzia, senza però lasciarmi passare ogni richiesta ovviamente (ride), oltre al preparatore atletico Alessandro Dessì, che è anche un giocatore; a Cagliari sono in cinque, più il primo portiere che fa l'allenatore di una squadra di calcio a 5 della C1; c'è anche un ragazzo di Macomer, siamo una sorta di rappresentativa regionale (ride), che gioca al campo di Capoterra e ogni tanto facciamo qualche amichevole da queste parti o li da loro, innanzitutto per provare a giocare tutti insieme, visto che ci alleniamo separati, e poi per diffondere il più possibile il nostro messaggio, perché comunque è una cosa inedita per la Sardegna.
Questa è la prima squadra che partecipa, per il primo anno, ad un campionato di questo tipo: siamo ben felici di far vedere a tutti che possiamo giocare anche a calcetto».Giocatori: Riccardo Bolasco, Davide Capita, Gabriele Congiu, Francesco Cozzula, Mariusz Ledda, Fabrizio Meloni, Gianluca Olla, Alessandro Pilloni, Gianbattista Pinna, Giuliano Pulinas, Andrea Zallu, Luigi Salis. Tecnico: Michela Meloni. Presidente e dirigenza: Gianguido Marzi, Mario Trogu

 

Come si sviluppa il gioco?
«La visione è bassa, per cui ci devono essere alcuni fattori indispensabili, come il colore del pallone, che varia in base alle esigenze delle due squadre e può essere giallo, rosso o bianco; ci devono essere luci particolari, non ci deve essere chiasso durante le azioni di gioco perché ci affidiamo molto all'udito e, cosa fondamentale, i passaggi lunghi non vengono fatti per ovvi motivi (ride), onde evitare di perdere il pallone, ma è una cosa fattibile.
Bisogna assistere dal vivo ad una gara del genere per rendersi conto dello spettacolo che comunque si crea.
L'allenatore fa un lavoro massacrante: in un certo senso ci istruisce e ci da tutte le dritte, oltre al portiere che ha un ruolo fondamentale, quello cioè di gestire la difesa e le due ali».

 

 

Immagino che il divertimento non manchi di certo.
«È uno sport molto particolare che si gioca sulla rapidità e segue degli schemi ben precisi, quindi bisogna essere veloci e non farsi fregare perché nel momento in cui ti arriva il pallone potresti già avere l'avversario vicino e te ne devi rendere conto con gli altri sensi, o riuscendo a capire quello che il mister va a dirti.
La cosa bella è riuscire a fare dei tiri e beccare la porta, perché secondo che problemi di vista si hanno non si ha la visione lunga del campo da gioco».

Francesco assieme a Giuliano Pulinas, uno dei due portieri della squadra

Puoi anticiparci qualcosa sui vostri prossimi impegni?
«Stiamo organizzando una partita qui a Osilo contro la squadra locale di calcio a 5 che milita nel campionato di serie B, per cui andremo a confrontarci con una realtà sarda di grande livello, nell'attesa di definire la data proseguiamo con altri test con altre squadre.
Per noi è fondamentale acquisire tanta più esperienza possibile e giocare assieme per migliorare.
Abbiamo già giocato con una rappresentativa di Osilo a dicembre in favore degli alluvionati, poi abbiamo fatto un partita a Capoterra il 5 gennaio con la squadra di C1 maschile di Capoterra. Prossimo appuntamento con il campionato l'8 febbraio a Napoli»

In questo articolo
Stagione:
2013/2014
Tags:
Serie B
Sardegna