Dall'11 maggio autorizzata la ripresa delle attività su base individuale
Francia, il primo ministro Philippe mette fine alla Ligue 1: «Stop agli sport collettivi o di contatto. Nessun evento con più di 5000 partecipanti prima di settembre»
Il primo ministro francese, Edouard Philippe (nella foto Ap), mette fine «alla stagione 2019-20 degli sport professionistici». Ed ecco che per il calcio, con la Ligue 1 e Ligue 2, e per il rugby, con la Top 14 e la Pro D2, non sarà possibile riprendere. «Non sarà possibile praticare sport in luoghi coperti o sport collettivi o di contatto», ha annunciato Philippe che ha anche deciso che gli «eventi che riuniscono più di 5000 partecipanti non possono essere tenuti prima di settembre».
Lo stop definitivo arriva proprio quando la Ligue 1 si era prefissata l'obiettivo di riprendere le partite il 17 o 24 giugno. Il presidente della Federcalcio francese (FFF), Noël Le Graët, aveva menzionato la possibilità di ricominciare prima con la finale della Coupe de France (PSG-Saint-Etienne) il 13 o 20 giugno, poi la finale della Coppa di Lega (PSG-Lione) tre giorni dopo, prima di riprendere il campionato dal momento che i club avevano sottolineato la necessità di arrivare alla fine della stagione in corso, soprattutto per non perdere le rate dei diritti televisivi, ancora da versare da parte di canali Canal + e BeIN Sports, il cui mancato ingresso nelle casse sociali graverebbe pesantemente sul budget. A questo anche la data di ripresa prevista dall'LFP per la prossima stagione - il 23 agosto - sembra essere messa in discussione visti i divieti fino a settembre per gli eventi che riuniscono il pubblico. A meno che non venga perseguita l'ipotesi delle prime giornate da disputare a porte chiuse.
Il primo ministro Edouard Philippe ha presentato oggi la strategia per porre fine al contenimento imposto da metà marzo in Francia per combattere la pandemia del coronavirus, che ha portato alla cessazione di quasi tutte le attività sportive. La strategia presentata all'Assemblea nazionale, che mira a essere progressiva al fine di evitare «il rischio di una seconda ondata» e dall'11 maggio autorizzerà la ripresa dello sport su base individuale ma non sport collettivo. Perciò «sarà possibile, nei giorni di sole, praticare una singola attività sportiva all'aperto, ovviamente attraversando l'attuale barriera del km e rispettando le regole del distanziamento sociale. Non sarà possibile, né praticare sport in luoghi coperti, né sport di squadra o di contatto».
La fine del deconfinamento in senso stretto non è ancora nemmeno certa: «Se gli indicatori sanitari non sono buoni, non toglieremo le restrizioni l'11 maggio», ha avvertito Edouard Philippe che solo il 7 maggio prenderà la decisione finale. Inoltre, «gli incontri organizzati su strade pubbliche o in luoghi privati saranno pertanto limitati a 10 persone»