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Prima Categoria
Il tecnico: «Dobbiamo continuare a divertirci»

Girasole, Mereu si gode il momento: «Vittoria meritatissima, gara straordinaria»

Quella andata in scena domenica scorsa è stata una vera e propria sfida tra corazzate: da una parte il Girasole di Mereu, che si presentava all'impegno con un biglietto da visita di tutto rispetto, quattordici risultati utili consecutivi, dall'altra il San Vito di Padiglia, ancora imbattuto e in fuga solitaria verso la vittoria.
Il campo ha premiato i padroni di casa, autori di una partita praticamente perfetta, su cui ora si concentrano le luci della ribalta: dopo i tanti elogi spesi per la capolista, è il turno della seconda forza del campionato, che ha saputo riprendersi ottimamente dopo un avvio decisamente stentato.

 

Per quanto riguarda la vittoria di domenica, l'allenatore ha le idee chiare:
«La nostra umiltà è ciò che ha fatto la differenza: loro probabilmente hanno peccato un po' di presunzione, per il fatto che prima d'ora non avevano mai perso.
Sapevamo che l'unico modo per battere il San Vito era dare il 100%: il campo ha detto che abbiamo vinto in lungo e in largo, meritatamente, nonostante l'inferiorità numerica con cui abbiamo affrontato tutto il secondo tempo e nonostante l'arbitro abbia dato 7 minuti di recupero alla fine».

 

Le note positive, a parte i tre punti, sono molteplici:
«L'unico tiro in porta da parte dei nostri avversari è arrivato allo scadere in occasione del rigore, e questo ci riempie di orgoglio e soddisfazione.
Affrontavamo una squadra che ha praticamente disputato un campionato a parte, hanno un vantaggio enorme.
Il nostro discorso
– continua Mereu - è differente, pensiamo a noi stessi, alle nostre partite, consapevoli del fatto che Idolo, Baunese, e Orione non molleranno sicuramente».

 

Il valore del Girasole è emerso alla distanza: inutile ripetere che ora siete una delle realtà più importanti del torneo.
«Stiamo raccogliendo i frutti di un attento lavoro di pianificazione fatto dalla società: basta guardare i risultati degli ultimi quattro anni, in cui la squadra ha tenuto testa a compagini decisamente blasonate, che hanno militato anche in categorie superiori.
Inizialmente abbiamo avuto dei problemi, e le quattro sconfitte consecutive parlano chiaro, ma progressivamente, grazie al lavoro e naturalmente al talento dei giocatori, siamo riusciti a venirne fuori e fare 15 risultati utili, praticamente un girone intero, non male».

 

Avete trovato le cause di una partenza così frenata?
«Bisogna per prima cosa saper accettare le sconfitte, che hanno sempre un perché: molto spesso sono determinanti le assenze e gli infortuni; nel nostro caso, una volta recuperati tutti gli effettivi, abbiamo cambiato letteralmente marcia. All'andata ad esempio con il San Vito meritavamo almeno un pareggio secondo me, la differenza l'hanno fatta i cambi: con gli uomini contati, era davvero difficile fare diversamente, ma non ho nulla da rimproverare ai miei».

 

Il tecnico è già concentrato verso i prossimi impegni.
«Ora siamo in alto e ce la giochiamo, ci aspettano sette derby consecutivi; dopo queste gare forse si possono fare due conti e capire meglio quali potranno essere le nostre prospettive».

 

Il morale è al massimo, aspetto che potrà fare la differenza nello sprint finale.
«Vincere aiuta a vincere, perchè la testa, quando le cose vanno bene, gira diversamente.
Dobbiamo continuare a divertirci, che per noi è l'aspetto fondamentale.
E' chiaro poi che se vuoi raggiungere certi traguardi, devi curare nel dettaglio la forma fisica, che magari significa rinunciare a qualcosa nel fine settimana, o non saltare nemmeno un allenamento.
Io ai ragazzi cerco di trasmettere un minimo di professionalità, anche se non percepiamo nessun rimborso: gli impegni vanno mantenuti e onorati al massimo, per rispetto nei confronti della società e soprattutto verso i tuoi compagni e l'allenatore».

In questo articolo
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2013/2014
Tags:
Sardegna
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