«Avversario forte e noi con tante assenze ma c'è fiducia»
Il Calangianus cerca la svolta, Sassu: «La vittoria col Sant'Elena ha rialzato il morale ma con la Tharros sarà dura»
Dieci punti in dieci giornate non era il bottino che si attendeva il Calangianus al ritorno in Eccellenza dopo alcuni anni di assenza. Il cambio del tecnico dopo 8 gare è la testimonianza delle difficoltà incontrate dai giallorossi che, domenica scorsa, hanno però trovato una vittoria-rilancio col 3-1 al Sant'Elena dimezzando, in un colpo solo, la distanza dalla salvezza diretta (da -6 a -3) e dalla posizione occupata proprio dai quartesi. A Oristano contro la Tharros sarà una difficile trasferta con l'intento di confermare la risalita auspicata dalla dirigenza gallurese, come conferma il direttore sportivo Alessandro Sassu, tornato in giallorosso ad inizio estate con un'altra mansione dopo aver guidato la squadra gallurese alla finale playoff di Eccellenza nel 2016-17: «La gara di domenica scorsa rappresentava un bivio importante per noi, in caso di sconfitta saremmo andati a -9 dal Sant'Elena, invece abbiamo vinto e siamo a -3 dai quartesi con una gara di differenza che potrebbe portarci a pari punti quando loro riposeranno. Siamo usciti contenti dal campo, la squadra ha ritrovato gioco, carattere e risultato anche se il pallino giallo a fianco al nome del Calangianus indica che siamo ancora dentro i playout».
Contro la Tharros andate a cercare un non facile bis di vittorie
«Purtroppo arriviamo ad affrontare una grande squadra con un gruppo molto rimaneggiato. Ci manca ancora il difensore centrale Vinicus, l'attaccante Martiniello è squalificato, Samuele Spano, che per noi rappresenta la luce in fondo al tunnel, è infortunato così come il giovane Giovanni Sechi che stava facendo bene. Speriamo almeno di recuperare all'ultimo istante Bruno, visto che non si è allenato tutta la settimana. E poi la classifica parla chiaro, sono favoriti visto che giocano in casa, hanno una squadra ben costruita e che ha trovato subito un giusto amalgama, con un trio di attaccanti come Sanna, Calaresu e Atzori che giocherebbe anche nelle prime due della classe. Inoltre arrivano dalla qualificazione alle semifinali di Coppa Italia centrata in trasferta e vorranno confermarsi, anche perché possono ambire ai playoff. Noi, invece, siamo là a giocarci una salvezza che vorremmo ottenere nel più breve tempo possibile e puntiamo a fare un risultato positivo»
Il Calangianus sta trovando difficoltà poco preventivabili ad inizio stagione
«Sinceramente non avrei mai creduto di essere in questa posizione dopo quasi un terzo di campionato, ma bisognava anche mettere in preventivo che, da matricola, con tanti giovani all'interno di un gruppo nuovo che non si conosceva, ci voleva del tempo. E l'inesperienza si paga»
Eppure, dopo le prime due sconfitte, avevate vinto con la Nuorese, perso di misura col Budoni e battuto il Taloro in trasferta
«Ma, infatti, il pareggio con l'Arbus ci ha demorializzato molto perché arrivavamo proprio dalla bella vittoria di Gavoi, in un campo difficile e contro una delle protagoniste del campionato, e contavamo di fare il bis in casa. Abbiamo subito l'1-1 a 4' dalla fine quando la gara sembrava già vinta. Poi a Carbonia volevamo recuperare i punti persi in casa e ne abbiamo perso altri prendendo gol ancora a pochi minuti dal termine. Siamo così entrati in un vortice che ci ha tirato giù. Sono state situazioni che ci hanno detto male quando, invece, poteva andare in tutt'altro modo»
E nella successiva gara persa con l'Iglesias è arrivato il cambio dell'allenatore
«Sicuramente Melino non è il colpevole. Purtroppo nel calcio, quando non arrivano i risultati, paga sempre l'allenatore. E, così, la società ha deciso che ci sarebbe voluta una sferzata in panchina. Ma resto straconvinto che i risultati sarebbero arrivati anche con Tore»
L'esonero di Melino è stato accompagnato anche da alcune voci che volevamo Sassu di nuovo in panchina
«Intanto non sarei stato per niente coerente con le scelte fatte in estate e poi, con l'amicizia che mi lega a Melino, mai sarei potuto subentrargli anche perché il suo esonero è una mezza bocciatura del mio operato avendo scelto i giocatori che hanno composto il gruppo da lui allenato. In definitiva sarei stato un ipocrita nel sedermi in panchina e mai ci ho pensato neanche per pochi secondi»
Ed è spuntato, contro ogni pronostico, Ferruccio Terrosu
«Il presidente ha voluto mettere una figura importante per l'ambiente calangianese avendo masticato calcio in giallorosso in altre stagioni. Sta cercando di dare la sua impronta alla squadra, due settimane di lavoro sono ancora poche ma sta proponendo le sue idee e i giocatori lo stanno seguendo. La vittoria di domenica ha rialzato il morale a tutti e speriamo che sia stato quel successo che cambierà in positivo la nostra stagione»
Invece cosa ha portato Sassu a scegliere un ruolo diverso da quello assunto negli anni precedenti?
«Diciamo che mi è sempre piaciuto fare mercato, in questo caso avevo deciso di prendermi un periodo di pausa nel fare l'allenatore non trovando gli stimoli giusti in quelle soluzioni che mi si prospettavano. Mi è stato proposto questo nuovo ruolo al Calangianus, in una società composta da persone di parole e con valori umani importanti. Da calangianese mi sono messo subito a disposizione per dare una mano alla squadra del mio paese, in un ruolo che mi sta piacendo come e forse di più di quando allenavo. E non sento neanche la mancanza del campo perché sono sempre a contatto diretto con i giocatori e l'allenatore, senza ovviamente mai entrare nel merito delle scelte tecniche. Godo della fiducia di Cassitta, presidente ambizioso che negli anni ha proposto un progetto a lungo termine per far tornare il Calangianus tra le realtà più importanti della Sardegna. Sappiamo tutti che questo è un anno fondamentale, dobbiamo confermarci in un campionato a 19 squadre mai visto in Eccellenza, con 38 giornate e tante avversarie blasonate e ambiziose»
Per confermarvi sfrutterete la finestra di mercato di dicembre?
«Sicuramente ci muoveremo per rinforzare la squadra e trovare la giusta quadra che ci rimetta in carreggiata. Con la media di un punto a partita non possiamo continuare»