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Calcio
Dal 4 maggio solo gli allenamenti individuali per discipline individuali

Il calcio e gli sport di squadra devono aspettare, ma già prima del 18 maggio l'applicazione o meno dei protocolli sanitari dirà chi può continuare

Ad una settimana dalla fine dell'ultimo termine del lockdown (il 3 maggio) si è capito dal discorso del premier Conte che, per almeno altre due settimane, ci sarà ancora un lockdown sebbene "annacquato" perché col nuovo Dpcm - che fra sette giorni modificherà la normativa vigente per le successive due settimane - si prevede principalmente:

- la riapertura di alcune attività (tessile, moda, fabbricazione di auto e di mobili, comparto del vetro, commercio all’ingrosso, edilizia) mentre bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie e pasticcerie sono autorizzati ad effettuare servizio di asporto e consegna a domicilio, oppure fare ordini online per poi andare a ritirarle senza creare assembramenti, in attesa della definitiva apertura all'1 giugno insieme con parrucchieri, barbieri ed estetiste.

la mobilità delle persone, con spostamenti da un comune all'altro entro la stessa regione per motivi di lavoro, salute o «necessità e urgenza». In quest'ultimo caso rientrano anche «gli spostamenti per incontrare congiunti, purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie». E la parola "congiunti" è diventata subito la più ricercata su google. Ora, in attesa di eventuali specificazioni al decreto, in soccorso agli italiani arriva l’articolo 307 (comma 4) del codice penale per il quale «i congiunti sono rappresentati da ascendenti, discendenti, coniuge, la parte di un’unione civile tra persone dello stesso sesso, fratelli, sorelle, gli affini nello stesso grado, gli zii e i nipoti». In pratica i fidanzati vengono - per ora - esclusi dalla categoria delle persone a cui si potrà fare visita da lunedì 4 maggio, perché non legati all'altra metà da rapporto civile e, ovviamente, per assenza di un legame di sangue. Vedremo se qualche circolare possa equiparare la fidanzata al congiunto.

- sport e attività motoria, invece, saranno consentiti non solo più "in prossimità della propria abitazione", ma sempre a livello individuale o con un minore o non autosufficiente. Perciò si potrà andare a correre o anche in bicicletta o fare qualsiasi attività motoria senza più quei limiti di distanza ma andrà sempre rispettata la distanza di due metri per l’attività sportiva e di un metro per le passeggiate. Ok allo jogging con il rispetto della distanza di sicurezza e via libera anche ad altre forme di attività sportiva individuali con almeno due metri di distanza ma ancora vietate le attività ludiche (classiche "partitelle") o semplicemente ricreative. Perciò, restano chiuse palestre, piscine, campi da tennis e altri luoghi per svolgere attività sportiva.

Alle Regioni viene sempre riservata la facoltà di intervenire con nuove misure restrittive qualora la curva dei contagi dovesse tornare a salire e in ogni caso occorre portarsi appresso l'autocertificazione per ogni nostro spostamento. 

 

Per la fase due c'erano grandi aspettative nel mondo dello sport e del calcio in particolare. Il decreto prevede il via libera al 4 maggio solo per gli allenamenti individuali, perciò potranno riprendere a porte chiuse e senza assembramenti gli allenamenti degli atleti, professionisti e non, di ogni disciplina sportiva individuale – riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni – in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionali. Saranno emanate, per questo, specifiche linee guida, previa validazione del Comitato tecnico-scientifico, dall’Ufficio sport della presidenza del Consiglio.

 

Per gli sport di squadra, ma nello specifico di ciò che questa testata giornalistica segue da anni ossia il settore calcio, bisognerà aspettare fino al 18 maggio. E in questo caso, al termine della conferenza stampa del premier Conte, si erano già scatenate le chat di gruppo coi calciatori "dilettanti" che chiedevano lumi ai propri tecnici sul da farsi visto che, almeno da lunedì 4, si può andare a correre in spazi più consoni - come parchi o lungomare - non più solo il proprio isolato. I fari del calcio sono sempre puntati sulla serie A, la punta dell'iceberg dell'intero movimento, che sperava di poter ripartire già dal 4 maggio e invece dovrà ancora aspettare.

Ma aspettare cosa? Evidentemente i protocolli medico-sanitari studiati per la ripresa e per i quali Spadafora ha chiarito l'iter: «La Figc ha presentato qualche giorno fa un protocollo, ma proprio ieri sera (sabato, ndr) la Commissione tecnico-scientifica ha valutato che non è ancora sufficiente e richiede una serie di approfondimenti necessari, che andranno fatti in questi giorni e solo dopo porteranno ad una conclusione in cui potremo dire se riprenderemo o no». Oggi la FMSI (Federazione dei Medici Sportivi Italiani) presenterà le correzioni al documento.

 

Lo stesso Ministro dello Sport ha anche chiarito che «bisognerà vedere come arriveremo al 18 maggio con tutte quelle condizioni e protocolli di sicurezza». Tradotto: bisogna capire se i protocolli "corretti" in modo stringente saranno applicabili per una ripresa degli allenamenti fra tre settimane per le squadre di serie A, visto che per «questa ripresa graduale è necessario avere dei protocolli rigidi». E quando poi il Governo dice "vedremo", riferito alla ripresa degli sport di squadra, Spadafora ha chiarito «che è una voglia di ripartire in sicurezza e di fare le cose in serietà» e non va interpretata come «una incapacità di decidere o in un non voler decidere o addirittura di penalizzare il calcio», così come starebbero facendo, sempre secondo il Ministro, attraverso «un tentativo maldestro, i vari presidenti delle società di serie A di calcio e alcuni commentatori sportivi». 

A Spadafora e ai tecnici del comitato scientifico l'onere di decidere se confermare la data del 18 per gli allenamenti che poi la Lega Calcio dovrà tradurre in una data per la ripartenza dei campionati. Sempre che, utilizzando le parole del ministro, «le fasi successive ce le dobbiamo ancora conquistare perché nulla è scontato nelle prossime settimane». Tutto potrebbe filare liscio se non ci sarà un innalzamento della curva nei contagi. In questo senso la Serie A potrebbe ripartire nella seconda settimana di giugno e portare ad agosto le squadre impegnate a concludere la stagione di Champions ed Europa League. Il tutto con un grande punto interrogativo.

 

Interrogativo che non dovrebbe essere ancora lasciato al calcio dilettantistico che non reggerebbe l'applicazione dei protocolli (ma anche la serie C, pronta a portare al Consiglio Federale la richiesta di terminare anticipatamente la stagione, e probabilmente anche la serie B), come riconosciuto anche dal presidente della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia (leggi qui) il quale ha già ricevuto un indirizzo di come dovrebbe essere trattata la stagione dei dilettanti dai comitati dell'Area Nord attraverso le parole di Christian Mossino, presidente del Comitato Regionale Piemonte e Valle d'Aosta (leggi qui). La partita che sta giocando Sibilia è quella ben importante che riguarda il futuro del calcio dilettantistico (leggi qui) che, reggendosi con la passione e i soldi dei presidenti-imprenditori e la miriade di piccole sponsorizzazioni, inevitabilmente dovrà atterrare in una zona "morbida" di aiuti economici anziché schiantarsi nella crisi di chi regge le oltre 12 mila società.

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2019/2020