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Cts
In vista del Dpcm di marzo, ok palestre-piscine con limiti

Il Cts favorevole agli allenamenti di gruppo per gli sport di contatto: «Ma solo in zona gialla»

La proposta del Cts: riapertura degli allenamenti anche per gli sport di contatto in zona gialla. Ok a palestre e piscine ma con limitazioni

Sì agli allenamenti collettivi per gli sport di contatto e di squadra, sia dilettantistico che di base, ma solo nelle zone gialle. Queste sono parte delle proposte fatte dal ministero dello Sport e validate dal Comitato Tecnico Scientifico per la ripartenza di tutti gli sport, alle quali si aggiungono quelle che prevedono le riaperture delle piscine, ma con uno spazio previsto di 10 metri quadri per bagnante (perciò 5 bagnanti per corsia standard da 25×2 metri), e delle palestre, ma soltanto con lezioni individuali con presenza di dispenser per i gel igienizzanti, l'uso dalle mascherine e il divieto di utilizzo delle docce. Il tutto a partire dal prossimo 6 marzo, cioè quando entrerà in vigore il prossimo Dpcm che sarà firmato dal nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri dopo le dimissioni del premier Conte.

 

«Si valuta con molta preoccupazione, in questa fase dell’epidemia sostenuta - scrivono in un documento gli scienziati del Cts - il riscontro potenziale di aggregazioni tra persone all’interno degli impianti sportivi, soprattutto in ambienti chiusi e confinati. Ma si ritiene particolarmente importante il ritorno alla fruizione delle attività fisiche, soprattutto nei soggetti in età evolutiva e negli individui con patologie croniche e negli anziani, nei quali il benessere psico-fisico acquisisce una dimensione fondamentale sullo stato di salute». 

Il comitato tecnico scientifico propone una «riapertura scaglionata delle diverse ed eterogenee discipline sportive di base, improntata al principio di massima cautela. In zona arancione, oltre alle attività consentite nelle aree "zona rossa" (jogging e attività individuale all’aperto, ndr), sono consentite nelle palestre, piscine e tensostrutture le attività sportive di base individuali, anche acquatiche, e le attività sportive dilettantistiche non di squadra o di contatto; sono inoltre consentiti gli allenamenti per le attività sportive di contatto e per gli sport di squadra esclusivamente se svolti in forma individuale, nel rispetto del distanziamento e del divieto di assembramento. In zona gialla, oltre alle attività consentite nelle aree "zona rossa e zona arancione", sono consentiti gli allenamenti per gli sport da contatto e di squadra dilettantistico e di base».

 

 

Cosa può trarre il calcio dilettantistico da questa apertura del Cts?

Alla ripresa degli allenamenti di gruppo per gli sport da contatto andrebbe comunque fatto seguire un protocollo sanitario per le competizioni ufficiali. E quand'anche ci fosse tale protocollo, in presenza della diversa colorazione che classificano le regioni, l'eventuale passaggio all'indietro dalla zona gialla - che dipende sempre dai 21 parametri analizzati dalla cabina di regia del Governo - riporterebbe il divieto degli allenamenti di gruppo nella zona arancione e anche quelli individuali in quella rossa. Non si può pensare a far ripartire un campionato se poi si riferma.

 

Cosa che, invece, non accadrebbe nel caso dell'Eccellenza per il quale la Lega Nazionale Dilettanti ha avviato l’iter per il riconoscimento del campionato di interesse nazionale (insieme con le altre competizioni regionali di vertice nel calcio femminile e nel calcio a 5 maschile e femminile), così come è sempre stato per la serie D da fine ottobre in poi che va oltre le restrizioni indicate a seconda delle diverse zone colorate.

Una volta che anche l'Eccellenza dovesse rientrare fra le competizioni regionali con interesse nazionale, nascerebbe il problema di come verrà portata a termine la stagione ricordando che la stessa Lnd, all’esame della FIGC, ha sottoposto:

► le condizioni per consentire la predisposizione di un protocollo sanitario ad hoc per tale tipo di attività;

► la richiesta di un contributo straordinario da parte della FIGC per garantire l’effettuazione dei tamponi e della sanificazione degli ambienti con esonero, o comunque, con una forte riduzione delle spese a carico delle Società;

► richiedere al Consiglio Federale della FIGC la deroga relativa ai format dei campionati in ambito regionale anche con richiesta in deroga all’articolo 49 delle NOIF, di non dar luogo a retrocessioni e di consentire il mantenimento della categoria per le Società che dovessero rinunciare alla prosecuzione dell’attività per difficoltà economiche;

► la richiesta alla FIGC della proroga dei termini dei tesseramenti e dei trasferimenti dei calciatori e delle calciatrici fino al 31 marzo 2021. 
  

 

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2020/2021