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Tore Carboni, allenatore, Bosa
C'è un gruppo pronto a rilevare il club, i giocatori attendono

Bosa, il silenzio dopo la retrocessione e le dimissioni del presidente Calaresu ma qualcosa si muove

La retrocessione dopo sei campionati di fila in Eccellenza e una squadra che, senza campo dal 2021, ha difeso con onore i colori del Bosa e attende di conoscere il proprio futuro. C'è da pianificare, infatti, una stagione comunque impegnativa perché il girone B di Promozione è di qualità sempre più eccelsa e i planargiesi lo sanno benissimo avendo ottenuto il salto di categoria nel 2018 arrivando terzi dietro Porto Rotondo e Ossese, e battendo proprio i bianconeri nella finalissima playoff dopo aver superato la San Marco in semifinale. Il Bosa calcio è stato fondato nel 1929, fra 5 anni diventerà centenaria e non è mai fallita nella sua lunga storia.

 

Ma, dall'inizio di questo mese, si è creata una situazione di stallo in seno al club rossoblù anche se qualcosa potrebbe muoversi a breve termine. Intanto il presidente Massimiliano Calaresu, lo scorso 4 giugno, ha annunciato le proprie dimissioni attraverso un post sul proprio profilo social. Dopo otto giorni nessuna assemblea pubblica è stata indetta.
Intanto, lo storico dirigente Pasqualino Deriu, da sempre sostenitore del calcio bosano, fa capire che c'è la presenza di un gruppo interessato a rilevare le redini del club rossoblù con l'intento di dare una continuità tecnica: «Vogliamo vederci chiaro, e se qualora vi fossero le condizioni non escluderemo un ingresso in società. Ma il punto cardine sarebbe ripartire da Tore Carboni ed il suo staff senza se e senza ma, mettendoli nelle miglior condizioni possibili per lavorare».

 

Prima dei cinque anni di Calaresu, il Bosa era stato guidato da Marco Naitana sotta la cui presidenza i rossoblù avevano compiuto il salto dalla Prima all'Eccellenza riportando in paese il figliol prodigo Tore Carboni. Naitana, che è stato appena eletto in consiglio comunale a Bosa, aggiunge qualche tassello che può far tornare il sereno in casa rossoblù: «La situazione non è delle migliori e il silenzio dalla fine del campionato non sta aiutando. Ma, da qualche giorno, prima delle elezioni e anche ora, con il neo sindaco e consigliere regionale Alfonso Marras si è in stretto contatto con le parti per salvare la situazione. Una cosa posso dirla: "Non vedo un Bosa senza Tore Carboni, il suo vice Antonio Mattiello, tutto il suo staff e i ragazzi di Bosa". Ci metterò il massimo impegno per aiutare a trovare una via di uscita aggiungendo che, finalmente, Bosa avrà il suo campo a partire da questa estate». 

 

Il gruppo squadra attende una schiarita sul futuro societario, molti giocatori e lo stesso mister Carboni hanno ricevuto e stanno ricevendo richieste da altre società ma la volontà intima è quella di poter difendere ancora i colori rossoblù. Luca Di Angelo, bosano doc e tra gli elementi di spicco della squadra planargiese che in tutti questi anni si è battuta con orgoglio e onore in Eccellenza, non nasconde di vivere «un periodo particolare». E aggiunge: «Qui c’è un gruppo di ragazzi che, con molte incognite ma con molta passione, sta provando a interessarsi alla situazione per capire se è possibile evitare che si arrivi ad un fallimento. I tempi sono corti, e da ciò che mi dicono, la dirigenza uscente non apre a dialoghi e non permette a chi vorrebbe entrare di salvare la società. In queste settimane ho avuto diverse richieste ma l’affetto verso la squadra della mia città mi obbliga a prendere tempo per capire l'evolversi della situazione che, ad oggi, resta ancora con tanti punti interrogativi per tutti. È una situazione paradossale ma spero che, chi di dovere, agisca per il bene della società e accetti l’aiuto di chi ha nuove idee ed energie».
 

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2023/2024