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Il La Palma vuole la festa doppia, il presidente Murtas: «Il Latte Dolce in D e noi in Eccellenza sarebbe bellissimo»
Domenica il club celebra la grande stagione

Il La Palma vuole la festa doppia, il presidente Murtas: «Il Latte Dolce in D e noi in Eccellenza sarebbe bellissimo»

Sarà comunque una festa e, se da Sassari arrivasse la bella notizia, diventerebbe l'apoteosi. Perché il La Palma celebra una grande stagione alla quale è mancata la ciliegina sulla torta con la promozione in Eccellenza. Ma se il Latte Dolce capovolgerà l'1-0 col Montegranaro e salisse in serie D, il ripescaggio dei cagliaritani sarebbe automatico. La società del presidente Sandro Murtas svolgerà il suo bel rito annuale, un grande pranzo con giocatori, staff tecnico, dirigenti, gli amici della società e i tifosi più fedeli. Al campo Cras, teatro di mille battaglie compresa l'ultima fatica stagionale, contro l'Alghero nel Triangolare playoff. Un incontro nella grande famiglia allargata del La Palma che coincide con la finale di ritorno dei playoff nazionali di Eccellenza. L'orecchio sarà puntato a Sassari. «Avremmo fatto il tifo per il Latte Dolce in ogni caso – dice il presidente Murtas – una squadra sarda che va in serie D è un bene per il calcio isolano. Siamo felicissimi del nostro traguardo poi è chiaro che la loro promozione in serie D ci permetterebbe di prolungare la festa. Sarebbe una soddisfazione enorme per noi e per loro, società sane accomunate dalla stessa filosofia: puntare sul settore giovanile e sulla sua crescita».

La festa di domenica non si tocca. «È un rituale di ogni anno, coltivare un gruppo è una delle cose più importanti in una società sportiva. Questa volta poi festeggiamo il raggiungimento dei playoff». Un obiettivo non certo primario ad inizio stagione. «Noi volevamo fare meglio del quinto posto dello scorso anno - dice Murtas - e quarti sarebbe stato un ottimo risultato comunque. Siamo invece cresciuti tanto, abbiamo conquistato i playoff e poi ci siamo presentati al Triangolare in ottime condizioni. Il grande merito di tutto questo va a al tecnico Bebo Antinori, negli ultimi quattro anni siamo passati dalla Prima categoria a sfiorare l’Eccellenza. Siamo cresciuti molto e il tecnico ha fatto un grande lavoro». L'Alex Ferguson del La Palma, con meno anni da tecnico ma con quelli trascorsi da giocatore biancoblù si superano i vent'anni. «Bebo è uno di famiglia, un punto fermo che ha fatto parte della storia di questa società. Per me è un grande uomo di sport, un amico, oltre che un tecnico dalle grandi capacità e conoscenze tecnico-calcistiche. Deciderà lui quando smettere di essere allenatore del La Palma». Come sir Alex appunto, perciò fra altri vent'anni.

 

Il presidente Murtas passa in rassegna la stagione. All’inizio per diverse giornate al primo posto, poi ceduto al Quartu 2000 prima che il Serramanna accelerasse il passo e vincesse il campionato. «Giusto così. Ritengo il Serramanna sia stato un po' superiore a tutti nel girone. Noi possiamo rimpiangere di aver perso partite in maniera stupida, come quella contro il Pirri. In fin dei conti non sarebbe cambiato nulla, avremmo comunque centrato i playoff». E nel Triangolare per poco non ci scappava il sorpresone. «Meritavamo di vincere l’ultima partita contro l’Alghero, ha fatto la differenza quel gol in più di scarto dei catalani che non ci ha permesso di salire di categoria. Onore a loro, un club storico con giocatori importanti che speriamo di poter incontrare di nuovo in Eccellenza». Una grande stagione con la partita-simbolo racchiusa nella sfida playoff vinta in casa del Quartu 2000: «Oltre all’aver giocato una grande gara è stata fondamentale per la nostra autostima. Ci siamo resi conto della nostra grande condizione e che potevamo andare a giocarcela con tutti».

 

Il punto di forza del La Palma il settore giovanile. «Notevolmente in crescita. La nostra filosofia consiste nell’investire sui ragazzi del viavio per farne esordire il maggior numero in prima squadra. Da tre anni stiamo raggiungendo le finali regionali con Allievi e Juniores e coi Pulcini abbiamo vinto il titolo e saremo di nuovo a Coverciano per le finali nazionali, come già successe nel 2010. Grande merito va a Sandro Portoghese e Ciccio Sanna, responsabili del settore giovanile e della scuola calcio». Anche con loro si è ripetuto il rituale della festa al campo Cras, tra bambini, genitori, tecnici e dirigenti ci sono stati 300 invitati. Diveri i giovani utilizzati in prima squadra da mister Antinori, uno su tutti si è messo in evidenza: Luca Nepitella, difensore centrale classe 1995. «Ha fatto un bellissimo campionato, è stato tra i migliori non solo tra i giovani ma di tutta la squadra. Da evidenziare la crescita dei  '96 Valdes e Sau e del ’97 Caredda». Tutti giovani promettenti che si fondono a meraviglia col gruppo di "anziani". «La nostra forza è il collettivo - chiosa il presidente Murtas - un perfetto mix tra giovani e veterani. I fratelli Medda ci hanno rinforzato tanto così come il portiere Arrus. Ma bravissimi anche Farci, Damiano, Berlucchi, Demuro e Littera».

In questo articolo
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2012/2013
Tags:
Sardegna