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Gianluca Hervatin, allenatore, Lanusei
«Nuorese cinica, noi carenti davanti ma a sprazzi abbiamo giocato bene»

Il Lanusei cambia ancora pelle, Hervatin: «Difficile trattenere chi fa bene da noi, sono abituato a ripartire da zero e mi diverte ma ci vuole tempo»

Ancora una volta in tribuna per squalifica ma Gianluca Hervatin ha visto bene la partita, interpretata dal suo Lanusei nel modo giusto e persa 2-0 perché l'avversario, la Nuorese, ha dei giocatori che quando hanno l'occasione non perdonano. «La Nuorese ha vinto con due tiri in porta - rileva l'allenatore di Porto Torres - ma sono contento della gara perché se andiamo a contare le occasioni abbiamo tirato in porta più noi, loro sono stati cinici». Gli ogliastrini hanno anche pagato le assenze in avanti di Franzese (squalificato) e Alvarez (in attesa di transfert): «Eravamo carenti in avanti, con il solo Nicola Pinna l'unico attaccante di ruolo. Ho cercato di avvicinare altri compagni per dargli una mano, la differenza l'hanno fatta gli interpreti nei ruoli, loro davanti avevano chi sa fare gol. A sprazzi la squadra mi è piaciuta, nonostante mancasse un regista e chi ha giocato lì ha interpretato bene il ruolo. In altre parti della gara la manovra è stata lenta e macchinosa ma non faccio drammi, anzi mi sarei preoccupato se avessimo vinto. Preferisco una sconfitta che ci fa ritornare attenti, consapevoli della nostra realtà e ci prepara per la gara di campionato (esordio col San Teodoro, ndr) che è molto più importante». Diverse attenuanti per il Lanusei che ha lasciato l'ex Pisanu in panchina per precauzione ma sfida giocata per cercare di vincere: «Michele voleva essere in campo ma aveva un affaticamento muscolare e non aveva senso rischiarlo. Non voglio dire che la gara sia stata snobbata o non vera perché altrimenti non era vera nemmeno quella vinta contro il Tortolì. Erano vere tutt'e due e quella con la Nuorese non è stata entusiasmante come quella di domenica scorsa ma evidentemente il derby dà delle cose uniche anche a chi non è dell'ambiente. Questa è sembrata più la classica gara di Coppa che serve a testare la condizione fisica. Questa era una partita dove la cosa principale non era il risultato quantunque non abbiamo certo giocato per perdere, ci mancherebbe. Ho dato spazio a tutti perché mi serviva per il campionato, devo avere più informazioni possibili per fare le scelte, qualcuno ancora lo conosco poco».

 

Squadra rivoluzionata in estate e lavoro da riprendere da capo. «Ripartire con una ossatura più importante sarebbe stato più semplice - ammette Hervatin - però 4 giocatori siamo riusciti a riconfermarli. Io sono abituato sempre a ripartire da zero e mi diverte anche, ovvio che ci vuole quel tempo che magari è stato utilizzato l'anno scorso, uno sguardo bastava già per capirci invece questo sguardo l'avremo ad ottobre e novembre. Però non è un problema o comunque siamo consapevoli della realtà, quando riusciremo a trattenere i "big" vuol dire che saranno cambiate le cose, noi invece siamo una piccola realtà dove ci fa piacere che ci sia chi si mette in mostra ma poi come fai a trattenerlo? Per noi sarà sempre complicato, qualcuno è stato così bravo che è finito tra i professionisti, la cosa ci lusinga».

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2017/2018