«Furore, cattiveria e fame, faremo una grande gara»
Il Latte Dolce sul campo della Vis Artena, un nuovo inizio per Udassi: «Serve dare un segnale importante»
Finalmente il Latte Dolce può tornare in campo. Dopo il rinvio del campionato e i rinvii dei recuperi, i sassaresi potranno giocare per i tre punti oltre un mese dopo la sfida casalinga contro l’Insieme Formia. La squadra biancoceleste sarà di scena sul campo della Vis Artena, recupero della 5ª giornata, dopo una serie interminabile di allenamenti aspettando la settimana buona. Ed è arrivata. Il tecnico Stefano Udassi non potrà contare degli infortunati Carlo Nurra, Paolo Palmas e Gigi Scanu, ma può recuperare Michele Pisanu e Tommaso Arzu mentre Federico Pireddu è sulla via del rientro.
Guberti e compagni cercano la prima vittoria, dopo tre pareggi e una sconfitta, per dare un chiaro segnale di inversione di rotta in questa ripartenza: «È Indubbio che io, lo staff, tutti i ragazzi e la società - dice Udassi - abbiamo una gran voglia di giocare e di tornare a vivere le emozioni del campo, a sentire il clima che precede la partita e l'adrenalina che ti scorre nelle vene. E c'è anche voglia di trasformare in gioco tutto il lavoro fatto in questi mesi. In un certo senso per noi è un nuovo inizio, ma tenendo ben chiaro nella mente che questo campionato è cominciato e che abbiamo comunque giocato le prime quattro gare della stagione. Si riparte dalla classifica che abbiamo, si ricomincia dalla quinta giornata e dalla consapevolezza che possiamo e vogliamo dare di più e fare meglio. Il periodo di stand by avuto a disposizione ci è servito per affinare l’intesa e amalgamare un gruppo che in estate ha cambiato qualcosa, e che aveva bisogno di trovare certezze. Devo dire che ho avuto risposte molto molto positive dai miei giocatori, hanno approcciato il momento con grande attenzione ed estrema professionalità».
Sudare per non giocare, allenarsi per vedere lo stop all'ultim'ora. Un tira e molla concluso. «Non è facile in una situazione del genere. Non è facile tenere alto il livello di attenzione e la tensione. Insieme a loro ci siamo sempre confrontati sotto questo aspetto: di volta in volta in accordo con lo staff si decideva di lavorare anche in maniera ludica, tenendo bene a mente che il motore principale di questo sport diventato per noi lavoro, è la passione. Il divertimento è la chiave di tutto, per noi così come per chi gioca in serie superiori: questa è la nostra visione del calcio, questa deve essere la visione del calcio. Questo è stato il messaggio che abbiamo voluto dare ai ragazzi. Non si può certo replicare la tensione, l'adrenalina e la concentrazione della partita: la partita è la partita, punto. Ma riuscire almeno a tenere l'umore alto, tenere la barra dritta, è fondamentale».
Sulla Vis Artena di mister Perotti, avversario negli ultimi due anni col Trastevere: «Massimo rispetto come sempre per i nostri avversari. Noi domani vogliamo mettere in campo una grandissima prestazione. Lo vogliono soprattutto i ragazzi. Grandi proclami non ne abbiamo mai fatto e non ne faremo certo ora, ma è chiaro che ad Artena servirà sicuramente un segnale importante, da parte dei singoli che si mettono al servizio del collettivo. Il risultato sarà conseguenza della prestazione. Ci aspettiamo di fare una grande gara, e sarà così ne sono convinto. Grande furore agonistico, cattiveria, fame. Vogliamo iniziare a dare soddisfazioni alla dirigenza che ci supporta e ci ha dato fiducia».
Non manca un pensiero sull’addio a Diego Armando Maradona: «Grande giocatore. Sono stato un calciatore, ma soprattutto ho avuto la fortuna di vivere appieno gli anni ottanta e novanta del calcio italiano. Mi ricordo bene il campionato: era di altissimo livello. C'erano Platini, Zico, Falcao. E c'era Maradona. Davvero, altissimo livello. È stato il più forte al mondo, voglio limitarmi a questo. Sono sempre stato ammirato dal grande giocatore quale era. Lo dico da amante del calcio. Un grande artista del pallone: ogni giocatore è unico nel suo essere, lui è stato qualcosa di quasi irripetibile».