Tortolì e Lanusei, i tecnici sui direttori di gara
Il martedì nero delle ogliastrine. Murino: «Se parlo mi squalificano a vita». Loi: «Disgustato, arbitri prevenuti»
Un martedì nero per le due squadre ogliastrine e i rispettivi tecnici. Se nel turno giocato nell'Epifania il Tortolì ha fermato in trasferta la capolista Muravera ottenendo un punto che, alla vigilia, si poteva ritenere ottimo, il Lanusei ha perso in casa contro il Taloro rimandando di un'altra giornata la risalita in classifica. Nei dopogara del Comunale sarrabese e del Lixius i tecnici Mariano Murino e Francesco Loi non hanno nascosto tutto il loro disappunto verso alcune decisioni prese durante la direzione di gara da parte di Carla Ortu della sezione di Cagliari e Mauro Porta della sezione di Oristano.
Mariano Murino. Il tecnico del Tortolì si è autocensurato quando ha dovuto rispondere alla domanda sull'operato della Ortu: «Preferisco parlare della gara e non del direttore di gara perché altrimenti rischio di essere squalificato da qui fino alla fine della mia vita». Poi però non riesce a frenarsi quando deve analizzare l'1-1 finale per un calcio di rigore assegnato a 3' dal termine quando la gara si era messa male per l'espulsione al 34' della ripresa di Alessio D'Agostino per proteste. «Ci è stato fischiato un rigore contro e nessuno dei miei giocatori ancora ha capito che fallo sia stato commesso dentro l'area nostra, solo l'arbitro ha visto. Tra l'altro non capisco perché il recupero sia stato portato da 5' a 8'. Ho fermato il cronometro a 53 minuti e 16 secondi (mostrato nella foto). Eravamo già con l'uomo in meno perché Alessio D'Agostino era stato espulso dopo aver subito un fallo, un altro episodio a nostro sfavore ma non voglio fare polemica contro gli arbitri perché mi sembra di dover sparare alla Croce Rossa. Sbagliamo noi allenatori, sbagliano i giocatori e sbagliano pure gli arbitri ma ogni domenica stiamo a parlare dei direttori di gara». Il punto in casa della capolista va comunque bene: «Ce lo prendiamo anche perché non era facile giocare a distanza di 48 ore dal precedente match. Il Muravera ha fatto un ottimo primo tempo, ha gestito molto bene la palla e meritava qualcosa in più di noi con il palo colpito da Dessena, nella ripresa la gara per noi si era messa veramente bene dopo il gol di Nieddu, rischiando poco e stando corti e ordinati. Ci dispiace non aver tenuto il vantaggio perché stavamo ormai assaporando il gusto della vittoria».
Francesco Loi. Il tecnico del Lanusei ha un diavolo per capello non tanto per la sconfitta in casa contro il Taloro quanto per la sua espulsione dopo 30' di gioco. Nel dopogara ha lanciato pure la provocazione delle dimissioni sentendosi preso di mira dalla classe arbitrale, confermando il concetto anche il giorno dopo: «Ho detto alla società molto semplicemente che, constatato che c'è un atteggiamento prevenuto nei miei confronti da parte degli arbitri, allora sono pronto a farmi da parte senza nessun problema. In tribuna c'erano i miei figli e non so ancora se sarò in grado di digerire certi comportamenti, sono ancora disgustato». L'allenatore di Loceri spiega l'accaduto: «Sono stato espulso perché ho chiesto a un mio giocatore di buttare fuori la palla per far soccorrere un avversario che era a terra, Roberto Mele. Perdere ci sta, anche se non lo meritavamo perché loro hanno fatto due tiri e due gol mentre noi ci siamo imbattuti su un Zani che ha parato tutto. Ma questi aspetti tecnici ci stanno nel calcio, ciò che non si può accettare è l'arroganza di chi crede di essere onnipotente solo perché ha un fischietto in mano».