«Col Latte Dolce abbiamo fatto bene per 70'»
Il San Teodoro cresce, Alessandro Monticciolo: «Voglio una squadra che mi somigli e non si arrenda mai, alla lunga il lavoro paga»
Mercoledì l'exploit a Fregene contro l'Sff Atletico, domenica ha quasi costretto il Latte Dolce ai calci di rigore. Il San Teodoro è un cantiere aperto che il tecnico Alessandro Monticciolo sta cercando di dirigere al meglio, contro i sassaresi hanno esordito il difensore Russo e l'attaccante Regis, poi anche l'ex Nuorese Masocco. «Non è facile costruire in corsa una squadra - dice l'ex giocatore della Torres - ci sono tutti questi impegni ufficiali e cercheremo di affrontarli con lo spirito giusto. Domenica c'è il Lanusei, è molto forte, k'ho visto in Coppa Italia ma ce la giocheremo sapendo che sarà difficilissima».
Contro un Latte Dolce rinforzato da giocatori di classe (Virdis, Demartis, Cabeccia, Bianchi) i viola sono piaciuti per due-terzi di gara: «Sono contento della prestazione dei ragazzi, hanno tenuto bene campo contro un avversario di qualità che ha giocatori di categoria superiore. Con un po' di attenzione si poteva portare a casa il risultato, abbiamo tenuto benissimo per 70' dominando a volte il possesso palla e anche la partita, peccato perché questi ragazzi si stanno impegnando alla morte si sarebbero meritati i calci di rigore e chissà se la spuntavamo noi. Siamo una piccola che sta lavorando per tentare di diventare meno piccola, stiamo sputando il sangue ogni partita per ottenere il risultato, questa volta non ci siamo riusciti, complimenti al Latte Dolce, noi continuiamo a lavorare a testa bassa, alla lunga il lavoro paga». Monticciolo sta plasmando la squadra: «Il San Teodoro sa quello che vuole, ha un certo equilibrio in campo e cerca di giocare a calcio e quando non abbiamo la palla è organizzata per tenere bene e chiudere tutti gli spazi. Voglio una squadra che mi somigli, quand'ero calciatore ero un generoso, che non si arrendeva mai, i giocatori devono aiutarsi e, attraverso queste caratteristiche, vengono fuori le qualità». Vent'anni fa muoveva i primi passi da calciatore alla Torres: «Il ritorno in Sardegna è bello, questa è una grande terra, una bellissima regione, l'ho conosciuto all'inizio della carriera da calciatore, speriamo si ripeta altrettanto da allenatore».