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Il Selargius è ancora vivo grazie ai '98, Pandori e Maccioni gli apostoli granata decisivi col Castelsardo: «A Tonara conta vincere, faremo un'altra grande gara»
I due Matteo a segno in gara e nei calci di rigore

Il Selargius è ancora vivo grazie ai '98, Pandori e Maccioni gli apostoli granata decisivi col Castelsardo: «A Tonara conta vincere, faremo un'altra grande gara»

Il Selargius si aggrappa alla classe 1998. Il club granata mantiene accesa la speranza salvezza grazie a due 18enni che in comune hanno il nome (Matteo), il piede preferito (il sinistro) e una gran voglia di emergere. Matteo Pandori e Matteo Maccioni hanno messo un marchio indelebile nello spareggio di domenica contro il Castelsardo e vinto dai campidanesi 9-8 dopo i calci di rigori.

Il tiro al volo di Matteo Pandori e il rigore di Matteo MaccioniIl primo ha segnato un eurogol con un sinistro al volo dal limite dell'area quando mancavano 4' alla fine dei tempi supplementari, il secondo ha trasformato l'ultimo rigore di una lunga serie che ha permesso alla squadra di Pier Paolo Piras di vincere 9-8 e conquistare il playout in casa del Tonara, ultima possibilità per evitare la retrocessione in Promozione.


Due momenti cruciali di una gara drammatica che ha visto il Selargius passare in vantaggio alla fine del primo tempo con Cossu su punizione ed essere raggiunto da Martinez al 15' della ripresa. Ad inizio supplementari i castellanesi sono passati a condurre grazie al colpo di testa di Serra. A metà ripresa mister Piras aveva fatto entrare Matteo Pandori al posto del terzino Abachisti facendo scalare in difesa capitan Callai, quando i granata stavano vedendo il baratro sono stati acciuffati per i capelli dal sinistro magico del centrocampista. «Ci vuole una buona dose di fortuna per realizzare un gol così, diciamo che mi è andata bene, chissà quando mai mi ricapiterà. Non ho pensato a niente, in quel momento ero felice». Tutta la panchina gli è saltata addosso ma l'abbraccio più forte è stato quello del fratello Daniele di due anni più giovane. «È stato l'abbraccio più speciale - dice Matteo - è una vita che giochiamo assieme. La dedica va alla mia famiglia che mi ha sempre supportato sin da piccolo». Non pago, Matteo ha segnato pure il rigore dal dischetto, il sesto di quelli ad oltranza prima che Maccioni chiudesse i conti: «Io e Matteo siamo andati bene - continua Pandori - ma molto merito ce l'ha Atzeni che ha parato tre rigori. In ogni caso tutta la squadra ha dato il meglio di sé e la vittoria è arrivata grazie a tutti». Il Selargius ha giocato una buona ora di partita e ha accusato il gol del pari del Castelsardo: «Dopo l'1-1 siamo calati psicologicamente non riuscendo più a tenere bene il campo, ad inizio supplementare abbiamo subito il secondo gol ma per fortuna ci è andata bene col mio gol e nei rigori». Ora la gara senza appello a Tonara, il pareggio nei 120' premierebbe i barbaricini per la miglior classifica nella stagione regolare: «A Tonara si va dando il mille per cento, per fare la partita e vincere, questa è l'unica cosa che conta». La stagione di Matteo Pandori, intanto, è più che positiva, l'esordio in Eccellenza è arrivato all'ultima giornata del girone d'andata in casa del Porto Corallo (al posto di Atzori), la prima gara da titolare due giornate dopo sul campo del La Palma, poi altre sei presenze partendo dal 1' nelle gare contro l'Atletico Uri e a Tonara del 10 aprile scorso. «Cerco di fare sempre il meglio quando il mister Piras mi chiama in causa, l'Eccellenza è una categoria difficile ma l'impegno che ci metto è massimo».

 

Matteo Maccioni ha convinto qualche giornata prima mister Piras che lo fece esordire alla quinta a Gavoi contro il Taloro (al posto di Masala). La prima da titolare due gare dopo a Ghilarza. Finora 16 presenze in campionato, in 9 occasioni è stato utilizzato dal 1', a volte esterno basso di difesa oppure di centrocampo, la crescita è stata continua e notevole e il fatto che sia stato schierato nei primi undici nelle ultime tre di campionato e anche nello spareggio vuol dire che ha conquistato la piena fiducia dell'allenatore. Piras l'ha anche eletto il migliore in campo nello spareggio ad Oristano. «Ringrazio il mister per le belle parole ma non mi accontento, punto sempre a migliorarmi». Ci sono voluti ben 18 rigori per decretare la vincitrice tra Selargius e Castelsardo, l'ultimo che ha chiuso la lunga serie è stato quello di Maccioni, freddo nell'esecuzione nonostante un pallone che scottava: «Sono andato tranquillo sul dischetto dicendomi: "Come va, va". Poi ho provato una grande emozione perché era il gol decisivo». Come lo è stato in precedenza quello di Pandori, i due '98 hanno tenuto in piedi il Selargius. «Dopo il gol del Castelsardo ci siamo un po' persi - osserva Maccioni - siamo calati fisicamente e mentalmente ma siamo rinati grazie ad un grandissimo gol di Matteo Pandori, poi è andata bene nella lotteria dei rigori. Se siamo arrivati a questo punto e ad essere entrambi decisivi è grazie ai consigli dei più anziani del gruppo, al mister Piras e a tutto lo staff». Per il Selargius l'ultima decisiva gara della stagione: «A Tonara andremo con tanta speranza, lavoreremo bene in settimana per fare un'altra grande partita e ce la faremo».


In questo articolo
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2015/2016
Tags:
Sardegna
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