Coi romangini esclusi il La Palma verrà ripescato
Il Sorso al capolinea, Manunta: «Niente iscrizione, da solo e senza campi era impossibile andare avanti tra l'indifferenza generale»
Il Sorso mette la parola fine. Niente iscrizione, niente più Eccellenza e niente calcio. Fino a quando qualcuno farà rotolare nuovamente il pallone nel città romangina. Beniamino Manunta, che del Sorso è stato presidente, allenatore e, ultimamente, direttore sportivo non si nasconde e ammette di aver fatto ciò che non avrebbe mai pensato in tanti anni di dirigenza nel club biancoceleste: «Mi prendo la responsabilità di questa decisione, sono troppo amareggiato e mi sento stanco e svuotato, se ne va via la mia creatura e metà della mia vita. Ho chiamato in Federazione dopo aver inviato una lettera di rinuncia al campionato, non ci sono più le condizioni per portare avanti un campionato di Eccellenza». La Figc ora dovrà rendere ufficiale la rinuncia e inserire il La Palma, la prima squadra nella graduatoria dei ripescaggi, nell'organico dell'Eccellenza.
Il nome di Manunta verrà quindi associato alla fine del Sorso?
«Assolutamente no, verrei associato per quello che ha provato fino all'ultimo a farlo vivere. Io ci stavo mettendo i soldi per l'iscrizione ma da solo non vinci la guerra. Ci ho provato, con Piermario Fenu, ma dietro c'era il vuoto. Siamo rimasti in due, più due main sponsor che però non erano più dirigenti, e il problema campi ha generato un corto circuito nell'organizzazione. Avevamo un budget ma non eravamo in condizioni di pianificare una stagione lontano da Sorso. Se l'impianto di Sennori fosse stato agibile o la stessa Piramide si poteva partire ma spostare una squadra a Tergu o Nulvi era impossibile. Come faccio ad avere pullman per trasportare i giocatori quando mancano anche le stesse persone per farlo?»
Ma non c'era altra soluzione che rinunciare all'Eccellenza?
«Tante chiacchiere ma zero fatti. Agli appelli lanciati, sia pubblici che privati, non ha risposto nessuno. Ho fatto tutto il possibile e l'inimmaginabile ma mi sentivo solo, c'era un muro di gomma di fronte a me e ho preferito tirarmi indietro nell'indifferenza generale. Ringrazio di cuore Fabio Polo e Antonello Zappino per tutti i begli anni vissuti insieme e per aver garantito ancora un certo supporto economico benché non fossero più dirigenti. Ringrazio il tifo organizzato dei Lions per il supporto che hanno dato alla squadra. Sono rimasto solo con Piermario Fenu e non potevamo reggere a livello organizzativo il tutto specie dopo la mazzata dei campi inutilizzabili. Per di più, i giocatori che erano stati contattati per completare la squadra chiedevano una casa singola a Sassari, impossibile fare mercato così»
Che accadrà ora a Sorso?
«Speriamo ci sia chi avrà voglia di far ripartire il calcio e vedremo se quel qualcuno sarà capace di riportare il Sorso dove merita. Per quanto mi riguarda, se un domani dovessi vedere miglioramenti con le strutture sarei capace anche di tornare, ho le conoscenze e le sinergie per ricreare un qualcosa ma adesso vedo troppa indifferenza. Mi aspettavo un aiuto diverso, in generale e anche dalle istituzioni»