«Orgogliosi di rappresentare un quartiere di 11mila abitanti»
Il Vecchio Borgo pronto alla battaglia, Murgia: «Contro il Villasor giocheremo la partita della vita, ci siamo sudati tutti i 33 punti conquistati»
Il Vecchio Borgo non aveva altra scelta: i tre punti in palio nel confronto in trasferta con l'Idolo, nell'ultimissima giornata del campionato, erano fondamentali per mantenere il passo del Villasor, appaiato proprio con i cagliaritani al penultimo posto in classifica, a quota 33, ma le cose sono andate tutte nel verso giusto in questo senso.
Si tratta dunque di un finale di stagione a dir poco pirotecnico per mister Miro Murgia e i suoi ragazzi, che domenica scenderanno nuovamente in campo proprio contro i giallo-neri di Cossa per evitare la retrocessione diretta in Prima Categoria: chi vince, poi, avrà la possibilità di sfidare il Seulo nello spareggio playout. Potrebbero essere quindici giorni roventi per la compagine di Sant'Elia che è pronta, come al solito, a dar battaglia e a vendere la pelle a carissimo prezzo: gli avversari sono avvisati.
«Stiamo piuttosto bene e l'abbiamo dimostrato anche domenica — dichiara Miro Murgia — conquistando tre punti pesantissimi al termine di una gara decisamente condizionata dal forte vento: era quasi impossibile giocare. Per il resto arriviamo a questo spareggio con la testa giusta, pronti per l'ultimo sforzo».
Il tecnico ne approfitta per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, stando ben attento a non infiammare ulteriormente i toni. «Siamo orgogliosi di essere arrivati a questo punto della stagione contando esclusivamente sulle nostre forze: nessuno ci ha regalato niente, come è giusto che sia. I 33 punti che abbiamo in classifica sono stati sudati dal primo all'ultimo. Del resto non ci siamo mai tirati indietro, nemmeno contro le squadre più quotate: con la San Marco, ad esempio, abbiamo strappato un pareggio importantissimo, anche se vincevamo sino a tre minuti dalla fine; un peccato non essere tornati a casa con il bottino pieno».
La sfida contro i leoni, comunque, non è l'unica ad aver lasciato un pizzico di rammarico.
«C'è più di una gara che a dire il vero mi sarebbe piaciuto rigiocare in condizioni diverse; noi ci troviamo in questa situazione per svariati motivi, ma certamente non poter schierare i nostri portieri, entrambi infortunati, dalla quarta alla dodicesima giornata ha rappresentato una delle difficoltà più grandi. A Isili, contro il Seulo, tra i pali c'era Alessio Feboli ma non è stata l'unica volta, ovviamente, in cui quel ruolo è stato ricoperto da un giocatore. Anche il match contro il La Palma ci è rimasto sul groppo: abbiamo perso per 2 a 1, ma nonostante la doppia inferiorità numerica siamo usciti dal campo a testa alta, però avremmo sicuramente meritato qualcosa in più. Ora questi discorsi comunque hanno poco senso, dobbiamo concentrarci esclusivamente sul prossimo impegno».
Domenica, per l'appunto, andrà in scena l'ennesima battaglia della stagione.
«Durante il campionato abbiamo vinto tutti e due gli scontri diretti contro di loro, ma questa è una partita che fa storia a sé; in questi casi entrano in gioco tante variabili, tanti fattori: non sarà un confronto come gli altri, chiaramente».
Chi affronta il Vecchio Borgo Sant'Elia sa benissimo cosa aspettarsi.
«Venderemo la pelle a carissimo prezzo: il Villasor deve sapere che incontrerà una squadra pronta a giocarsi la partita della vita. Rappresentiamo un quartiere di undici mila abitanti: ci teniamo a mantenere la categoria e faremo davvero di tutto per spuntarla».
In palio lo spareggio play-out contro il Seulo.
«Un altro impegno delicatissimo, su un campo caldo, in terra battuta. Tra l'altro qualcuno mi ha detto che non è proprio in condizioni perfette, anzi»
Floris è tra gli elementi più in forma, una delle armi migliori a disposizione del tecnico.
«Omar in questo periodo sta molto bene fisicamente, riesce ad esprimersi al massimo e risulta decisivo, ma il resto della squadra lo supporta alla perfezione, bisogna sottolinearlo. Assieme a Placentino sono gli uomini di maggior esperienza della rosa: conoscono bene le insidie che si nascondono in confronti del genere, durante la loro carriera si sono trovati altre volte a dover gestire tensioni e responsabilità di questo tipo. L'abbiamo visto anche domenica scorsa, in occasione del successo della San Marco: alla fine il valore dei giocatori di maggior spessore viene fuori e in una partita secca è un aspetto che fa la differenza».
Più che su tecnica e tattica, Murgia punta forte sul cuore.
«Di solito per le gare importanti, così come nei momenti difficili, chiedo ai miei di dare tutto quello che hanno, per la maglia che indossano. L'attaccamento, il senso di appartenenza e di squadra sono ingredienti che pesano tanto nell'economia di un match del genere. I ragazzi dovranno essere bravi ad aiutarsi l'uno con l'altro. Noi siamo il Vecchio Borgo Sant'Elia e vogliamo dimostrare tutto il nostro valore».