La Tharros va avanti in Coppa, Murru: «Ci tenevamo alle semifinali e l'1-0 era ribaltabile, premiati dai rigori»

Era la gara dei quarti di finale più incerta perché, benché avesse perso 1-0 a Oristano contro la Villacidrese, la Tharros era intenzionata a recuperare quello svantaggio nella sfida di ritorno. Così ha fatto anche se ci sono voluti i calci di rigore per mandare avanti la squadra di Giampaolo Murru che, in campionato, era reduce dalla sconfitta nello scontro per il terzo posto e ora col Calangianus proverà a riprendere la marcia fatta di 6 vittorie e 4 sconfitte. In semifinale, invece, ci sarà la doppia sfida contro il Carbonia per l'accesso alla finalissima contro la vincente di Latte Dolce-Budoni- 

«Ci tenevamo alla Coppa Italia - osserva il tecnico dei biancorossi - abbiamo dato fiducia a chi ha avuto meno spazio consapevoli comunque di potercela giocare perché l'1-0 dell'andata era ribaltabile. Ci siamo riusciti e poi la lotteria dei rigori ha premiato noi; Feltrin è stato freddo, l'abbiamo preso anche per quello, e ha parato due rigori. Sono soddisfatto dei giovani, hanno giocato i 2005 Lonis ed Enna, i 2004 Sardo e Foddis, la fiducia è stata ripagata. E sono contento anche degli altri che stanno subentrando e che godono della mia fiducia. In semifinale contro il Carbonia sarà un'altra battaglia in cui ci giocheremo la finale».

In campionato c'è stato il rammarico per lo stop al Walter Frau: «Contro l'Ossese ci abbiamo provato in tutti i modi, specie nella ripresa cercando il gol del pareggio che non è arrivato. Per il momento o vinciamo o perdiamo, potevamo pareggiare forse col San Teodoro e, appunto, con l'Ossese. Noi ogni giochiamo le partite per provare a portare a casa il massimo, a volte ci stiamo riuscendo, ma mai scendiamo in campo per pareggiare, è la mia filosofia di calcio, me la gioco dappertutto. E domenica contro il Calangianus sarà lo stesso. Ora dobbiamo dare il massimo per quelli che siamo, poi alla riapertura del mercato capiremo col presidente e direttore se e dove intervenire».